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Concetti Chiave

  • Le benzodiazepine a breve emivita offrono un basso rischio di accumulo e minimi effetti residui, ideali per trattamenti di insonnia.
  • I trattamenti prolungati con benzodiazepine a breve emivita possono risultare meno efficaci per problemi di compliance e aumentano il rischio di sintomi di astinenza.
  • Le benzodiazepine a lunga emivita sono preferite per i disturbi d'ansia grazie alla miglior compliance e al minor rischio di astinenza.
  • Il rischio di accumulo e di effetti sedativi residui è maggiore con le benzodiazepine a lunga emivita, richiedendo cautela nella somministrazione.
  • La scelta della benzodiazepina dipende dalla sintomatologia del paziente, dalle caratteristiche farmacocinetiche e richiede dosaggi minimi per minimizzare gli effetti collaterali.

Bdz a emivita breve:

I vantaggi sono:

● Scarso rischio di accumulo;

● Scarsi/assenti effetti residui, ossia effetti che rimangono a distanza di tempo (effetto che si protrae oltre la mattina successiva, manifestandosi come sonnolenza residua, rallentamento psico-motorio, rallentamento dei riflessi).

Indice

  1. Svantaggi delle bdz a emivita breve
  2. Vantaggi delle bdz a emivita lunga
  3. Svantaggi delle bdz a emivita lunga
  4. Farmacocinetica delle bdz
  5. Ricapitolando le bdz
  6. Linee guida per il trattamento con bdz

Svantaggi delle bdz a emivita breve

● Rischio di ridotta efficacia nel trattamento protratto per problemi di compliance da parte del paziente, perché il trattamento prolungato con farmaci a breve emivita richiede più somministrazioni durante la giornata;

● Maggior rischio di astinenza con comparsa di sintomi alla sospensione improvvisa del farmaco.

BDZ a emivita lunga:

Vantaggi delle bdz a emivita lunga

● Miglior compliance in caso di trattamento protratto nel tempo: è possibile una monosomministrazione quotidiana che copre le 24 ore;

● Minor rischio di astinenza: anche se si interrompe improvvisamente il trattamento, il farmaco impiega più tempo per essere eliminato dall’organismo; quindi, c’è un minor rischio di quadri astinenziali.

Svantaggi delle bdz a emivita lunga

● Rischio di accumulo: è possibile che, quando si assume una compressa, l’organismo non abbia ancora smaltito la compressa assunta la sera precedente: ciò porta nel tempo a un rischio di sedazione eccessiva;

● Rischio di effetti residui, vale a dire il permanere dell’effetto sedativo del farmaco in una situazione in cui non c’è più bisogno di tale effetto.

Farmacocinetica delle bdz

Interessante è anche la loro farmacocinetica:

1. Distribuzione: il picco di concentrazione plasmatica viene raggiunto in circa 1 ora;

2. Metabolismo: vengono metabolizzate a livello epatico;

3. Eliminazione: dipende dalla durata d’azione, quelle a breve emivita vengono eliminate dall’organismo in meno di 24h, quelle a lunga emivita impiegano più tempo (>24 h).

Ricapitolando:

Ricapitolando le bdz

● Le bdz a durata breve vengono utilizzate nel trattamento dell’insonnia. Hanno minor rischio di effetti residui, però possono dar luogo a fenomeni astinenziali.

● Le bdz a durata più lunga sono preferite per il trattamento dei disturbi d’ansia. Possono dare effetti residui, però hanno minor rischio di dar luogo a fenomeni astinenziali.

Seguono anche le linee guida generali per il trattamento con bd:

Linee guida per il trattamento con bdz

▪ La decisione di prescrivere una benzodiazepina è funzione del target psicopatologico che si vuole trattare; quindi, la scelta dipende dalla sintomatologia del paziente e dall’obiettivo del clinico;

▪ La scelta della bdz si effettua in base alle caratteristiche farmacocinetiche (emivita);

▪ Il dosaggio deve essere quello minimo sufficiente per il controllo dei sintomi; essendoci una certa variabilità interindividuale, si parte con dosaggi bassi, che possono essere aumentati in caso di

mancata risposta terapeutica. Si deve tenere presente che aumentando il dosaggio aumenta la sedazione, ma si accentuano anche gli effetti collaterali, che sono dose-dipendenti;

▪ La durata del trattamento non deve essere superiore ad alcuni mesi perché aumenta il rischio di un quadro astinenziale alla sospensione, che dipende anche dal dosaggio. È quindi importante una rivalutazione sul bisogno di trattamento;

▪ L’interruzione del trattamento non deve essere brusca: è necessaria una riduzione molto progressiva dei dosaggi per evitare o minimizzare sintomi di rimbalzo (cioè il quadro astinenziale).

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i vantaggi delle benzodiazepine a emivita breve?
  2. I vantaggi sono il scarso rischio di accumulo e gli scarsi/assenti effetti residui.

  3. Quali sono gli svantaggi delle benzodiazepine a emivita breve?
  4. Gli svantaggi sono il rischio di ridotta efficacia nel trattamento protratto per problemi di compliance da parte del paziente e il maggior rischio di astinenza alla sospensione improvvisa del farmaco.

  5. Quali sono i vantaggi delle benzodiazepine a emivita lunga?
  6. I vantaggi sono la miglior compliance nel trattamento protratto nel tempo e il minor rischio di astinenza anche alla sospensione improvvisa del farmaco.

  7. Quali sono gli svantaggi delle benzodiazepine a emivita lunga?
  8. Gli svantaggi sono il rischio di accumulo nel corpo e il rischio di effetti residui anche quando non sono più necessari.

Domande e risposte