Concetti Chiave
- Il Morbo di Wilson è caratterizzato dall'accumulo patologico di rame in organi come il fegato e il sistema nervoso centrale, causando alterazioni nei nuclei della base.
- È causato da una mutazione genetica nella proteina Atp7B, responsabile del trasporto del rame, ed è trasmesso in modo autosomico recessivo.
- La manifestazione clinica varia da epatopatia progressiva a sintomi neuro-psichiatrici, con potenziali alterazioni del movimento e insufficienza epatica acuta.
- La prevalenza del Morbo di Wilson è di 1 su 30,000, con alcune aree isolate come la Sardegna che presentano una frequenza più elevata.
- Il trattamento storico include la penicillamina, un agente che lega il rame favorendone l'escrezione, mentre il rame eccessivo causa danni ossidativi e la carenza può provocare anemia simil-mielodisplastica.
Indice
Accumulo di rame negli organi
Esso è caratterizzato da:
• Accumulo patologico in vari organi (soprattutto fegato e Snc) di rame. Colpisce soprattutto i nuclei della base, tanto che un tempo era definita come degenerazione epato-lenticolare.
• È una patologia autosomica recessiva causata da una mutazione di Atp7B, che codifica per una Atpasi transmembrana che trasporta il rame.
• Il decorso clinico è molto variabile: spesso c’è un’epatopatia progressiva, ma può anche determinare sintomi neuro-psichiatrici. L’accumulo di rame, colpendo i nuclei della base, causa alterazioni del movimento. Le manifestazioni epatiche includono insufficienza epatica acuta con anemia emolitica spesso lieve con test di Coombs negativo.
Il decorso clinico include anche l’epatite fulminante, scatenata da un farmaco, dallo stress o da nessun fattore.
• La prevalenza è di 1 caso su 30’000 ma esistono delle zone isolate in cui la patologia è più frequente (popolazione isolata, alto grado di consanguineità). In Sardegna, per esempio, la prevalenza è di 1 su 7'000.
Scoperta e trattamento della patologia
La patologia è stata scoperta nel 1912 da Wilson e da altri patologi, anche se una decina di anni prima Kayser e Fleischer hanno riconosciuto per primi l’anello corneale. La prima terapia utilizzata è stata la penicillamina che lega il rame e ne favorisce l’escrezione.
Ruolo del rame e conseguenze
Il rame, come il ferro, è un elemento importante come cofattore per vari enzimi, ad esempio per il citocromo C della respirazione mitocondriale, per la dopamina--monoossigenasi, per la superossidodismutasi (un enzima chiave per le difese anti-ossidanti, di cui si riconoscono varie isoforme, le più importanti sono Sod-1 e Sod-3).
Quando il rame si accumula determina un danno ossidativo ma anche la carenza di rame determina dei danni (è misconosciuta, ma può dare dei quadri di anemia simil-mielodisplastica). Attraverso la circolazione portale il rame arriva nel fegato: viene captato da specifiche proteine, entra nelle cellule e può essere inglobato nelle varie proteine rame-dipendenti. Se presente in eccesso viene escreto nei canalicoli biliari tramite l’enzima Atp-7B. c’è un deficit di questo enzima il rame si accumula, determinando un danno nella cellula (le alterazioni possono essere molto eterogenee, a seconda della mutazione: se la mutazione è importante la patologia si manifesterà già nella prima infanzia, altrimenti nelle successive decadi). Per immettere il rame in circolo, il rame si lega alla ceruloplasmina (proteina prodotta dal fegato) e il complesso viene secreto in circolo. In caso di eccesso di rame ci saranno due conseguenze: il rame rimane dentro l’epatocita e si accumula ma anche la ceruloplasmina rimane nel reticolo endoplasmatico e non viene secreta (per questo è ridotta nel sangue).
Il danno epatico può essere anche evidenziato attraverso una biopsia, che mostra steatosi mista (macro e microvescicolare), individuabile con una colorazione specifica per il rame (rodanina).
Domande da interrogazione
- Quali sono le caratteristiche principali del Morbo di Wilson?
- Qual è la prevalenza del Morbo di Wilson e dove è più comune?
- Quali sono le conseguenze dell'accumulo di rame nel corpo?
- Come viene diagnosticato il danno epatico causato dal Morbo di Wilson?
Il Morbo di Wilson è caratterizzato dall'accumulo patologico di rame in vari organi, specialmente nel fegato e nel sistema nervoso centrale, e colpisce principalmente i nuclei della base. È una patologia autosomica recessiva causata da una mutazione del gene Atp7B.
La prevalenza del Morbo di Wilson è di 1 caso su 30.000, ma in alcune zone isolate, come la Sardegna, la prevalenza è più alta, arrivando a 1 su 7.000, a causa di un alto grado di consanguineità.
L'accumulo di rame nel corpo può causare danni ossidativi e alterazioni del movimento, oltre a manifestazioni epatiche come insufficienza epatica acuta e anemia emolitica. Può anche portare a sintomi neuro-psichiatrici.
Il danno epatico causato dal Morbo di Wilson può essere diagnosticato attraverso una biopsia epatica, che mostra steatosi mista e può essere individuata con una colorazione specifica per il rame, come la rodanina.