paoletz00
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Concetti Chiave

  • Il tumore maligno più comune del fegato è rappresentato dalle metastasi epatiche, con trattamenti variabili in base alla sede del tumore primitivo e alla prognosi.
  • Nel caso clinico 1, la malattia è avanzata e bilobare, coinvolgendo entrambi i lobi epatici con metastasi estese.
  • Trattamenti per metastasi epatiche da carcinoma del colon-retto sono evoluti da criteri rigidi a un approccio integrato personalizzato basato sulla biologia del paziente.
  • Il modello prognostico "Metro-ticket" valuta l'impatto delle dimensioni e del numero delle metastasi sulla sopravvivenza a lungo termine dopo resezione epatica.
  • Nel caso clinico 4, il paziente con cancro del colon sinistro e malattia epatica importante richiede un intervento chirurgico urgente a causa dell'occlusione, modificando il piano iniziale di trattamento.

Indice

  1. Descrizione generale
  2. Caso clinico 1
  3. Caso clinico 2
  4. Trattamento
  5. Caso clinico 3
  6. Caso clinico 4

Descrizione generale

Rappresentano il tumore maligno più comune del fegato. Le opzioni di trattamento dipendono dalla sede del tumore primitivo, dalla prognosi del paziente, etc...

Caso clinico 1

Caso di malattia estesa principalmente al lobo epatico di destra, con interessamento del 4° segmento e con presenza di metastasi anche al lobo sinistro. È una malattia bilobare e avanzata.

Caso clinico 2

Caso di un paziente con una singola piccola metastasi epatica il cui tumore primitivo ha sede nel pancreas. Il paziente si sottopone a chemioterapia. Come si procede? In casi come questo la maggior parte delle volte i chirurghi si rifiutano di operare perché sono presenti metastasi (anche se in alcuni casi estremi vengono operati tumori del pancreas con metastasi). Questo, per sottolineare che non ci si deve basare solamente sul numero di metastasi epatiche, ma bisogna tenere in considerazione la sede del tumore primitivo.

Trattamento

Per quanto riguarda il trattamento delle metastasi epatiche da carcinoma del colon-retto (crlm):
    - Negli anni Novanta si operava solamente se 1 cm.
    - Nel 2000 si è pensato di operare se si fosse stati in grado di fare un R0, anche in 1 cm di sicurezza, riuscendo a togliere tutta la malattia con un buon volume epatico residuo.
    - Oggi invece si è entrati nell’ottica di operare “tutto e niente”, con un approccio integrato che dipende molto dalla biologia del paziente.
Viene presentato un articolo ( ) che mostra un nuovo strumento prognostico (“Metro-ticket”) per le metastasi del fegato da carcinoma del colon-retto in base alle dimensioni e al numero di tumori. Si tratta di un modello accurato per tener conto dell’impatto della morfologia tumorale sulla sopravvivenza a lungo termine tra i pazienti sottoposti a resezione di Crlm.

Caso clinico 3

Paziente fit e autosufficiente di 80 anni con cancro del colon retto scoperto perché anemico. Presenta una singola lesione epatica di dimensioni ridotte ed esofitica sul segmento epatico 3, che eventualmente risulta essere semplice da rimuovere chirurgicamente. Il paziente continua a ripresentarsi in ospedale perché ha un valore di emoglobina pari a 6 g/dl. In questo caso è necessario rimuovere la porzione di colon che sanguina per ripristinare un valore di emoglobina il più normale possibile.

Caso clinico 4

Un paziente presenta cancro del colon sinistro con malattia epatica importante e si pensa inizialmente di sottoporlo a chemioterapia. L’ordine sarebbe quindi il seguente: si effettua la biopsia, la colonscopia, il profilo molecolare, si sottopone a chemioterapia e solo successivamente all’intervento chirurgico. L'idea in questo caso è di operare prima il fegato e poi il colon (al giorno d’oggi si può fare). Il paziente però, due settimane dopo, torna in pronto soccorso perché occluso, rendendo quindi evidente la necessità di rimuovere il colon senza aspettare di aver fatto la chemioterapia. Anche se il fegato è resecabile si procede alla sola chirurgia del colon.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tumore maligno più comune del fegato?
  2. Il tumore maligno più comune del fegato è rappresentato dalle metastasi epatiche, con opzioni di trattamento che dipendono dalla sede del tumore primitivo e dalla prognosi del paziente.

  3. Come viene gestito un caso di metastasi epatica singola con tumore primitivo nel pancreas?
  4. In questi casi, spesso i chirurghi si rifiutano di operare a causa della presenza di metastasi, anche se in casi estremi possono operare. È importante considerare la sede del tumore primitivo oltre al numero di metastasi.

  5. Quali sono le linee guida attuali per il trattamento delle metastasi epatiche da carcinoma del colon-retto?
  6. Attualmente, l'approccio è integrato e dipende dalla biologia del paziente, con l'obiettivo di operare "tutto e niente", a differenza degli anni Novanta e del 2000, quando si operava solo in presenza di specifici criteri.

  7. Qual è l'approccio suggerito per un paziente con cancro del colon sinistro e malattia epatica importante?
  8. L'approccio iniziale prevede chemioterapia seguita da intervento chirurgico, ma in caso di occlusione, come nel caso clinico 4, si procede immediatamente alla chirurgia del colon senza aspettare la chemioterapia.

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