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Concetti Chiave

  • L'accumulo di rame negli epatociti provoca necrosi e rilascio di rame libero nel sangue, causando patologie multisistemiche con accumulo nei tessuti come SNC, fegato e occhi.
  • Le manifestazioni neurologiche includono disartria, disturbi del movimento e sintomi psichiatrici, con diagnosi spesso ritardata se prevalgono i sintomi psichiatrici.
  • La diagnosi dell'accumulo di rame si basa su RmnN, test ematici e urinari, e score diagnostici che aiutano a confermare la malattia in fase precoce.
  • Il trattamento prevede l'uso di D-penicillamina e trientina per ridurre i depositi di rame, seguiti da sali di zinco per mantenimento, con prognosi positiva se la diagnosi è precoce.
  • L'accumulo di rame può anche essere associato a episodi di trombosi venosa profonda, specialmente in giovane età e dopo periodi di immobilizzazione.

Indice

  1. Accumulo di rame e necrosi epatica
  2. Manifestazioni neurologiche e diagnosi
  3. Tecniche diagnostiche e score
  4. Terapia e gestione del rame
  5. Trattamento e prognosi

Accumulo di rame e necrosi epatica

A causa dell’accumulo di rame gli epatociti vanno in necrosi (si ha aumento delle transaminasi), rilasciando il rame in eccesso nel sangue, libero e non legato della ceruloplasmina: il rame libero è dannoso (come il ferro libero) e si deposita a distanza potenzialmente in tutti i tessuti determinando una patologia multisistemica.

Si accumula soprattutto nel Snc (causando perlopiù alterazioni del movimento e sintomi psichiatrici), nel fegato, nell’occhio (anello di Kayser-Fleischer), nei globuli rossi (causando anemia emolitica).

Manifestazioni neurologiche e diagnosi

Le manifestazioni neurologiche includono disartria e disturbi del movimento, alterazioni comportamentali e sintomi psichiatrici. Se prevale la componente psichiatrica rispetto a quella neurologica la patologia non viene spesso diagnosticata (ritarda la diagnosi). La distonia si manifesta con movimenti involontari soprattutto a carico delle mani ma anche con riso sardonico (sorriso fisso, caratteristica abbastanza tipica del morbo di Wilson).

Tecniche diagnostiche e score

L’accumulo di rame si vede con particolari tecniche di RmnN (i metalli interferiscono con il campo magnetico e determinano delle alterazioni di segnale) con segni abbastanza tipici; le parti più colpite sono i nuclei della base. La diagnosi è clinica e si possono effettuare i test ematici e urinari visti precedentemente e riportati nell’immagine. Esistono degli score diagnostici per semplificare la diagnosi soprattutto se il paziente non ha ancora una malattia avanzata (vedi immagine a lato). Grazie a questo score si può capire se la diagnosi è possibile o meno. Se è > 4 la diagnosi è certa (con anello di Kayser-Fleischer e cerulplasmina inferiore a 0,1 g/L si arriva già a 4).

Terapia e gestione del rame

La terapia invece è la seguente:

    • Dpa (D-penicillamina): lega il rame e promuove la sua escrezione urinaria. È un farmaco molto efficace ma poco maneggevole, infatti ha molti effetti collaterali, quindi spesso la terapia viene interrotta per anomalie ematologiche come trombocitopenia, leucopenia, proteinuria, febbre, sindrome Lupus-like.

    Trientina: lega il rame e promuove la sua escrezione urinaria. Ha un profilo di sicurezza migliore rispetto al Dpa, anche se può determinare sindrome Lupus-like, anemia sideropenica, gastrite.

    • Sali di zinco (solfato di zinco): bloccano l’assorbimento intestinale.

    Trattamento e prognosi

    Nella prima fase si devono ridurre e normalizzare i depositi di rame, quindi bisogna somministrare Dda o trientina. In seguito, normalizzati i depositi e basandosi sui livelli di escrezione urinaria, si possono somministrare sali di zinco come terapia di mantenimento. Se il paziente aderisce al trattamento e la diagnosi è precoce la prognosi è buona. L’unico elemento che desta attenzione del paziente in esame è l’episodio di Tvp sviluppato in seguito ad un periodo di immobilizzazione, fattore di rischio per eventi trombo-embolici, ma soprattutto per il fatto che si sia sviluppato in giovane età.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le manifestazioni principali dell'accumulo di rame nel corpo?
  2. L'accumulo di rame causa necrosi degli epatociti, aumento delle transaminasi, e rilascio di rame libero nel sangue, che si deposita nei tessuti causando una patologia multisistemica. Si accumula nel sistema nervoso centrale, fegato, occhio e globuli rossi, causando sintomi neurologici, psichiatrici e anemia emolitica.

  3. Come si diagnostica l'accumulo di rame?
  4. La diagnosi è clinica e si avvale di test ematici e urinari. Tecniche di RmnN possono mostrare accumulo di rame nei nuclei della base. Esistono score diagnostici che aiutano a determinare la diagnosi, considerata certa se lo score è superiore a 4.

  5. Quali sono le opzioni terapeutiche per l'accumulo di rame?
  6. Le terapie includono D-penicillamina e trientina, che legano il rame e ne promuovono l'escrezione urinaria, e sali di zinco, che bloccano l'assorbimento intestinale. La terapia inizia con D-penicillamina o trientina per ridurre i depositi di rame, seguita da sali di zinco come mantenimento.

  7. Qual è la prognosi per i pazienti con accumulo di rame?
  8. Se la diagnosi è precoce e il paziente aderisce al trattamento, la prognosi è buona. Tuttavia, l'attenzione è necessaria per episodi di trombosi venosa profonda, specialmente se sviluppati in giovane età.

Domande e risposte