Concetti Chiave
- L'ecografia della colecisti è utile per identificare dilatazioni delle vie biliari e distinguere tra calcolosi e tumori, come il tumore di Klatskin.
- I compiti del radiologo includono identificare e caratterizzare patologie e stadiare malattie, considerando le sedi di metastatizzazione.
- Aumentare la frequenza degli ultrasuoni a 8 Mhz migliora la risoluzione, ma diminuisce la profondità di penetrazione, quindi si usano spesso frequenze di 3,5/4 Mhz.
- L'ecografia è meno precisa della TC nella caratterizzazione delle lesioni epatiche, poiché i risultati dipendono dall'ecostruttura circostante.
- Lesioni epatiche come angiomi possono apparire diversamente in ecografia a seconda dell'ecostruttura del fegato, risultando iperecogeni o ipoecogeni.
Indice
Anatomia della colecisti e calcoli
La colecisti è la sacca anecogena nella parte alta, dentro ci sono segni di sbarramento per via del calcio contenuto nei calcoli (struttura a forma di rondine). si vede al centro un calcolo con sotto il cono d’ombra posteriore. Vediamo che la via biliare è dilatata sia a monte che a valle. In questo caso non si tratta di calcolosi, ma del tumore di Klatskin (colangiocarcinoma ilare) che dilata le vie biliari, favorendo il ristagno del contenuto e quindi la formazione dei calcoli.
Notiamo quindi come l’ecografia sia un esame di primo livello per confermare un’eventuale dilatazione delle vie biliari. Serve a dimostrare cosa ci si aspetta di vedere nel caso di un calcolo: si ha dilatazione solo ad un estremo della via biliare e non ad entrambi gli estremi come nel caso descritto sopra.
Ruolo del radiologo nella diagnosi
Quali sono i compiti del radiologo in questo frangente?
● identificare la patologia quando vi è un sospetto clinico
● caratterizzazione delle malattie
● stadiazione delle malattie. A proposito di questo aspetto, è utile ricordare che una ogni neoplasie presenti sedi preferenziali di metastatizzazione: il tumore polmonare
Metastasi e stadiazione delle neoplasie
metastatizza il surrene, quello pancreatico il fegato, quello prostatico l’osso, il carcinoma mammario diffonde ai linfonodi e all’osso. Sapere questo è fondamentale per il radiologo, che deve opportunamente indagare i distretti necessari. Infatti, per esempio non si effettua mai la stadiazione del pancreas senza analizzare anche il fegato.
Tecniche ecografiche e loro limiti
Se raddoppiamo la frequenza a 8 Mhz, aumenteranno gli impatti del fascio e quindi le informazioni, il potere risoluzione e l’assorbimento: il fascio si esaurisce molto prima. Si vede molto bene il sottocute fino alla glissoniana (linea bianca sotto). Quel “buco” è il ramo sx della vena porta. Dopo poco cm non riusciamo a vedere altro: è impossibile dal punto di vista fisico per via dell’assorbimento. Per questo motivo vengo usate sonde con frequenza di 3,5/ 4 Mhz.
Caratterizzazione delle lesioni epatiche
Oltre alla cisti semplice, la lesione caratterizzabile in eco è l’angioma, che appare iperecogeno o ipoecogeno a seconda dell’ecostruttura dell’organo circostante.
Infatti, su questo aspetto la Tc è una metodica più precisa dell’ecografia. La Tc rappresenta una mappa numerica di attenuazione del fascio che è uguale anche in diversi pz. L’ecografia tende invece ad essere più variabile; il risultato dell’effetto finale dipende dalla distribuzione degli echi sempre in confronto con le strutture circostanti. Quindi, se prendiamo ad esempio un fegato steatosico, questo appare iperecogeno, mentre l’angioma sarò ipoecogeno (vedi immagine sotto). Al contrario, in un fegato sano, l’angioma sarà riconoscibile come zona iperecogena.
in un lavoro del 1986 si afferma che Il fegato può essere colpito da molteplici lesioni focali spesso di natura benigna. Infatti, in un soggetto affetto da neoplasia al colon con steatosi epatica, la presenza di lesione non per forza è da metastasi. Questo è quanto è stato dimostrato in uno studio in cui sono stati analizzati 95 campioni autoptici di 95 uomini tra i 35 e i 69 anni: il 52% aveva tumori benigni del fegato (angioma, iperplasia focale nodulare).
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo dell'ecografia nell'identificazione delle patologie della colecisti e delle vie biliari?
- Quali sono i compiti principali del radiologo nel contesto dell'esame ecografico?
- Come influisce la frequenza dell'ultrasuono sull'esame ecografico?
- Quali sono le differenze tra l'ecografia e la Tc nella caratterizzazione delle lesioni epatiche?
L'ecografia serve come esame di primo livello per confermare eventuali dilatazioni delle vie biliari e identificare la presenza di calcoli o di patologie più gravi come il tumore di Klatskin, che causa dilatazione delle vie biliari.
I compiti del radiologo includono l'identificazione della patologia in presenza di un sospetto clinico, la caratterizzazione delle malattie e la loro stadiazione, tenendo conto delle sedi preferenziali di metastatizzazione di diverse neoplasie.
Aumentando la frequenza a 8 Mhz si ottiene una maggiore risoluzione e informazioni, ma l'assorbimento è più elevato, limitando la profondità di penetrazione del fascio ultrasonico. Per questo motivo, si utilizzano spesso sonde con frequenza di 3,5/4 Mhz per bilanciare risoluzione e profondità di penetrazione.
La Tc è più precisa dell'ecografia nella caratterizzazione delle lesioni, poiché fornisce una mappa numerica di attenuazione del fascio che rimane costante tra diversi pazienti. L'ecografia, invece, può variare a seconda della distribuzione degli echi e delle strutture circostanti, rendendo la caratterizzazione delle lesioni più soggetta a variazioni.