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Concetti Chiave

  • Lesioni del confluente biliare ed epatico comune spesso derivano da interventi al fegato o colecistectomia, con una frequenza di complicanze dello 0,2% per quest'ultima.
  • Le complicanze includono leak biliare, raccolte biliari che possono evolvere in coleperitoneo, e stato settico con rischio di shock settico.
  • Quando le vie biliari non sono dilatate, è più difficile trattare le lacerazioni poiché la bile fuoriuscita danneggia i tessuti circostanti.
  • I leak biliari sono classificati in tre gradi, con il grado C che necessita di intervento per correggere la perdita biliare.
  • Le fistole biliari possono essere di tipo 1, 2 o 3, con diverse conseguenze a seconda della comunicazione tra le vie biliari e il canale digestivo.

Indice

  1. Complicanze della colecistectomia
  2. Difficoltà nel trattamento delle vie biliari
  3. Classificazione delle fistole biliari
  4. Trattamento delle complicanze biliari

Complicanze della colecistectomia

Derivano per esempio da interventi al fegato (suturazione di una lesione epatica) o colecistectomia, che è l’intervento chirurgico eseguito più frequentemente. Le complicanze biliari della colecistectomia laparoscopica sono solo dello 0,2%, ma l’intervento è talmente frequente che è comune trovare pazienti con questo tipo di lesioni.

Le lesioni che si possono trovare sono:

    Intervento recente per trauma epatico o sulla via biliare;

    ● Leak biliare

    ● Raccolte biliari→ coleperitoneo;

    ● Stato settico→ shock settico.

Difficoltà nel trattamento delle vie biliari

Quando le vie biliari invece non sono dilatate è più difficile perché, se si ha una lacerazione, la bile esce e continua a danneggiare i tessuti. Si va quindi a pungere con l’ago e opacizzare la via biliare (in questo caso è stato punto l’epatico comune), ma la guida esce dalle vie biliari e bisogna quindi effettuare una serie di manovre per ritrovare il lume. La raccolta di sangue e contenuto enterico viene drenata per via percutanea. Con drenaggio della bile e nutrizione tramite sondino, escludendo così la lacerazione dal transito alimentare, si riesce a guarire il paziente.

Nelle immagini successive all’intervento si vede che la raccolta non è più presente, a questo punto il paziente può essere sottoposto a gastroenteroscopia. Si può osservare la cicatrice con tessuto di coagulazione che ha autonomamente chiuso la lesione, senza intervento chirurgico, e l’ambiente intestinale che è ritornato quasi alla normalità.

Il condotto biliare ha una perdita più o meno importante e la bile fuoriesce formando raccolte che, se si infettano, possono portare a shock settico.

Classificazione delle fistole biliari

I leak biliari vengono classificati dalla società internazionale di chirurgia epatobiliare in 3 gruppi:

    ● Fistola biliare di grado A: dopo l’intervento si ha perdita biliare che regredisce spontaneamente, senza complicanze e con durata inferiore a una settimana;

    ● Fistola biliare di grado B: la perdita di bile continua per più di una settimana e porta a complicanze;

    ● Fistola biliare di grado C: si rende necessario intervenire per correggere il leak.

Trattamento delle complicanze biliari

Il ristagno prolungato di bile nei tessuti porta a macerazione e complicanze vascolari oltre che biliari; quindi, è necessario intervenire per impedire il passaggio da grado B a C. Il trattamento consiste nel drenaggio delle raccolte, anche in caso di lesione al coledoco, e drenaggio e ripristino della continuità della via biliare.

Anatomicamente le fistole possono essere classificate in:

    ● Fistola di tipo 1: il danno che è stato fatto è parcellare, il dotto biliare rimane integro, e si ha comunicazione diretta tra vie biliari superiori e inferiori e canale digestivo;

    ● Fistola di tipo 2: la comunicazione è indiretta ed avviene tramite la raccolta;

    ● Fistola di tipo 3: la comunicazione è interrotta e in uno dei due lati è stata legata la via biliare con una clip. In caso di legatura di un dotto accessorio, questo va in atrofia, se non si infetta, e il problema si risolve; nel caso in cui si debba legare una via principale invece si avrà dilatazione, dolore, ittero e colangite.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali cause delle lesioni del confluente biliare ed epatico comune?
  2. Le principali cause includono interventi al fegato, come la suturazione di una lesione epatica, e la colecistectomia, che è l'intervento chirurgico più frequentemente eseguito.

  3. Quali complicanze possono derivare da una colecistectomia laparoscopica?
  4. Le complicanze biliari della colecistectomia laparoscopica includono leak biliare, raccolte biliari che possono portare a coleperitoneo, e stato settico che può evolvere in shock settico, anche se si verificano solo nello 0,2% dei casi.

  5. Come vengono classificati i leak biliari dalla società internazionale di chirurgia epatobiliare?
  6. I leak biliari vengono classificati in tre gruppi: grado A, con perdita biliare che regredisce spontaneamente in meno di una settimana; grado B, con perdita di bile che continua per più di una settimana e porta a complicanze; grado C, che richiede un intervento per correggere il leak.

  7. Quali sono le tipologie anatomiche delle fistole biliari e le relative conseguenze?
  8. Le fistole biliari possono essere di tipo 1, con danno parcellare ma dotto biliare integro; tipo 2, con comunicazione indiretta tramite raccolta; e tipo 3, con comunicazione interrotta e possibile legatura della via biliare. La legatura di un dotto accessorio può portare ad atrofia senza infezioni, mentre la legatura di una via principale può causare dilatazione, dolore, ittero e colangite.

Domande e risposte