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Concetti Chiave

  • L'infarto intestinale richiede l'asportazione della porzione intestinale coinvolta per risolvere il problema.
  • I sintomi includono addome acuto, dolore, occlusione e sangue vivo rilevato nell'esplorazione rettale.
  • Le cause principali sono embolia arteriosa, trombosi su placca aterosclerotica e vasculiti sistemiche.
  • I fattori di rischio comprendono l'età geriatrica, la sindrome metabolica e il tabagismo.
  • La dissecazione aortica può contribuire all'infarto intestinale ostruendo il flusso sanguigno arterioso.

Indice

  1. Risoluzione dell'infarto intestinale
  2. Condizioni e fattori di rischio
  3. Manifestazioni cliniche e ischemia
  4. Ostruzione e ischemia

Risoluzione dell'infarto intestinale

La risoluzione dell’infarto intestinale è la rimozione della parte dell’intestino coinvolto. Le cause dell’infarto possono essere

● Arteriose: embolia

● Venose: ascendenti e discendenti

● Funzionali: sofferenza di parete
Il sospetto di infarto intestinale si basa sulla presenza di addome acuto, dolore, occlusione e esplorazione rettale positiva per sangue vivo.

Si procede quindi con un angio-tc addome urgente.

Se il paziente è anche fibrillante si sospetta un’embolia su base embolica. In questo caso vedremo vasi sani ma con difetto di riempimento. Se il paziente è aterosclerotico, ci può essere la formazione di un trombo su placca, che porta a necrosi intestinale.

Condizioni e fattori di rischio

È una condizione dovuta all’occlusione acuta o alla stenosi progressiva di uno o più rami del tripode celiaco a seguito di embolia in corso di fibrillazione atriale o trombosi su base aterosclerotica o, meno frequentemente, di interessamento dei vasi intestinali in corso di vasculiti sistemiche.

Di conseguenza, la fascia di età più colpita è quella geriatrica, anche a motivo della frequente riduzione del flusso splancnico che si osserva in questa condizione, e i più importanti fattori di rischio sono la sindrome metabolica e il tabagismo. Un’altra condizione a rischio è rappresentata dalla riduzione del volume circolante efficace in corso di infarto del miocardio, scompenso cardiaco congestizio, emorragie e sepsi.

Manifestazioni cliniche e ischemia

L’ischemia intestinale è manifestata clinicamente attraverso l’angina abdominis ovvero la percezione di dolori postprandiali intensi al punto tale da interrompere l’introito alimentare e indurre il calo ponderale.
La dissecazione aortica è lo scollamento longitudinale della tunica media con stravaso ematico nel suo interno. Nella quasi totalità dei pazienti è presente una lacerazione trasversale della tunica intima (porta di ingresso), che determina così un’anomala comunicazione tra il lume vero dell’aorta e la tunica media (lume falso).

La dissecazione della tunica media può propagarsi sia distalmente (dissecazione anterograda), sia prossimalmente (dissecazione retrograda), interessando un breve tratto oppure l’intera aorta.

Lume vero e lume falso sono divisi da un setto costituito da parete aortica. Il lume falso può terminare a fondo cieco o può lacerarsi verso l’interno, riconvogliando così il flusso ematico nel vero lume (porta di rientro) oppure rompersi verso l’esterno. Sono state proposte diverse classificazioni, ma attualmente la più seguita è quella di Daily e Shumway della Stanford University che, in base al coinvolgimento o meno dell’aorta ascendente, identifica rispettivamente la dissecazione di tipo A e quella di tipo B. Nell’infarto intestinale la pressione sviluppata nel vero lume “schiaccia” il falso lume che a sua volta occlude il tronco celiaco e renale, chiudendo il vaso per la pressione esercitata. I fenomeni ostruttivi arteriosi sono presenti nel 30% dei casi e a essi sono riconducibili le manifestazioni spesso a carattere transitorio di uno o più distretti.

Ostruzione e ischemia

All’origine dell’ostruzione, che può essere embolica o emodinamica, segue l’interruzione del flusso sanguigno e la comparsa di ischemia associata a dolore, se questa persiste si svilupperanno dapprima la comparsa di necrosi, e successivamente la ricanalizzazione del flusso e l’infarcimento ematico, dimostrabile dal punto di vista clinico nella rilevazione di sangue all’esplorazione rettale.

Poiché si sviluppi un deficit di perfusione di origine emodinamica (non funzionale) clinicamente significativo è necessario che siano coinvolti tutti e tre gli apporti arteriosi, di cui due dei quali chiusi o considerevolmente sub-chiusi. Un ulteriore tratto distintivo è la sede di occlusione, che nel distretto mesenterico riguarda tipicamente l’ostio arterioso.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le cause dell'infarto intestinale?
  2. Le cause dell'infarto intestinale possono essere arteriose (embolia), venose (ascendenti e discendenti) o funzionali (sofferenza di parete).

  3. Come si fa a sospettare un infarto intestinale?
  4. Il sospetto di infarto intestinale si basa sulla presenza di addome acuto, dolore, occlusione e esplorazione rettale positiva per sangue vivo.

  5. Quali sono i fattori di rischio per l'infarto intestinale?
  6. I fattori di rischio per l'infarto intestinale sono la sindrome metabolica, il tabagismo e la riduzione del volume circolante efficace in seguito a infarto del miocardio, scompenso cardiaco congestizio, emorragie e sepsi.

  7. Come si manifesta l'ischemia intestinale?
  8. L'ischemia intestinale è manifestata clinicamente attraverso l'angina abdominis, ovvero la percezione di dolori postprandiali intensi che interrompono l'introito alimentare e inducono il calo ponderale.

  9. Quali sono le possibili conseguenze dell'infarto intestinale?
  10. Le possibili conseguenze dell'infarto intestinale sono la comparsa di necrosi, la ricanalizzazione del flusso e l'infarcimento ematico, dimostrabile dalla presenza di sangue all'esplorazione rettale.

Domande e risposte