Concetti Chiave
- L'epidemiologia utilizza frequenza assoluta, tassi, rapporti e proporzioni per analizzare i dati, con raccolte routinarie e ad hoc.
- I dati demografici si basano su censimenti e certificati anagrafici per studiare la popolazione, con l'Italia come secondo paese più vecchio dopo il Giappone.
- Le cause di morte vengono identificate attraverso SDO e notifiche di malattie infettive, con registri di patologia per specifiche popolazioni.
- Gli indicatori di mortalità includono tasso grezzo di mortalità, aspettativa di vita e rapporti di mortalità infantile e materna.
- Gli indicatori di morbilità, come incidenza e prevalenza, aiutano a comprendere il peso della cattiva salute in una comunità.
Indice
Fonti dei dati epidemiologici
L'epidemiologia per affrontare i suoi studi si avvale della statistica:- frequenza assoluta --> numero di eventi osservati
- tassi --> misure dinamiche variabili nel tempo
- rapporti e proporzioni --> sono misure statistiche che non tengono conto della variabile tempo.
La raccolta dei dati viene effettuata tramite due modalità:
1. routinarie --> mitologia definita e riproducibile poiché è una raccolta che avviene in modo continuo
2. ad hoc --> finalizzato ad un uso specifico e può essere effettuato solo una volta.
Le fonti devono seguire dei criteri:
- completezza
- accuratezza
- rilevanza
- tempestività nell'aggiornamento
Dati demografici
La demografia è la scienza che studia quantitativamente i fenomeni riguardanti lo stato e i movimenti della popolazione. Ad esempio, nel 2017 si verificò il minimo storico delle nascite abbinato ad un aumento dei decessi, invece il saldo migratorio risultò positivo.Il profilo demografico si è modificato nel tempo (1801-2001) per via dell'invecchiamento della popolazione. L'Italia è, difatti, il secondo paese più vecchio, dopo il Giappone.
Per conoscere i dati demografici ci basiamo su due fonti di dati routinari:
1. Censimento --> viene condotto dall'ISTAT ed è un sistema di rilevazione statico. Il censimento permanente ha cadenza annuale e fornisce informazioni di carattere socio-economico.
2. Certificati anagrafici --> si limitano a registrare i residenti, le nascite, le morti e i trasferimenti.
I dati sulle cause di morte permettono di identificare: principali cause di morte, proprietà sanitarie e andamento temporale delle patologie. Per capire tutte queste informazione esistono le cosiddette SDO, ovvero le schede di dimissione ospedaliera. Esse sono dati riguardanti le motivazioni del ricoerom l'intervento terapeutico, la tipologia del ricovero.
Inoltre, quando si contrae una malattia è bene attuare la notifica, viene richiesta ad ogni medico che venga a conoscenza di un caso di qualunque malattia infettiva pericolosa.
Ogni ospedale possiede anche i registri di patologia che sono degli strumenti per integrare tutte le conoscenza disponili relative ad alcune patologie in popolazioni specifiche.
Indicatori di mortalità
Tasso grezzo di mortalità: numero di decessi ogni 1000 abitanti all'anno in una data comunità, solitamente la popolazione di metà anno.Aspettativa di vita: numero medio di anni che vivranno i nati vivi in una popolazione se persistono gli attuali tassi di mortalità.
Speranza di vita: indicatore che fornisce una misura dello stato sociale, ambientale e sanitario in cui vive una popolazione. Con questo indicatore si è venuta a creare nel tempo la cosiddetta transizione epidemiologica. Negli anni '70 si registrò una riduzione della mortalità per malattie infettive e un progressivo invecchiamento della popolazione con l'aumento di patologie cronico - degenerative.
Rapporto di mortalità infantile: rapporto tra i decessi di bambini di età inferiore da 1 anno e il numero totali di nati vivi in un anno.
Rapporto di mortalità materna: rapporto tra il numero di decessi avvenuti durante la gravidanza o il periodo puerperale, ovvero 42 giorni dopo il parto.
Indicatori di morbilità
Gli indicatori di morbilità rivelano il peso della cattiva salute in una comunità, ma non misurano gli stati di malattia subclinici. Essi sono:1. Incidenza: numero di nuovi casi in un determinato lasso di tempo
2. Prevalenza: è una proporzione su quante persone sono affette da una malattia.
Domande da interrogazione
- Quali sono le modalità di raccolta dei dati epidemiologici?
- Quali sono le principali fonti di dati demografici in Italia?
- Cosa indicano gli indicatori di mortalità?
- Qual è il ruolo delle SDO nella comprensione delle cause di morte?
- Come si differenziano incidenza e prevalenza tra gli indicatori di morbilità?
La raccolta dei dati epidemiologici avviene tramite modalità routinarie, che sono continue e riproducibili, e modalità ad hoc, finalizzate a un uso specifico e non ripetibili.
Le principali fonti di dati demografici in Italia sono il censimento condotto dall'ISTAT e i certificati anagrafici che registrano residenti, nascite, morti e trasferimenti.
Gli indicatori di mortalità, come il tasso grezzo di mortalità e la speranza di vita, forniscono misure dello stato sociale, ambientale e sanitario di una popolazione e mostrano l'andamento temporale delle patologie.
Le SDO, o schede di dimissione ospedaliera, forniscono dati sulle motivazioni del ricovero, l'intervento terapeutico e la tipologia del ricovero, aiutando a identificare le principali cause di morte e le priorità sanitarie.
L'incidenza misura il numero di nuovi casi in un determinato periodo, mentre la prevalenza è la proporzione di persone affette da una malattia in un dato momento.