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Concetti Chiave

  • I raggi X permettono di intravedere il parenchima renale senza contrasto, utile per individuare masse significative.
  • La tomografia computerizzata (Tc) evidenzia il profilo renale grazie alla densità del rene rispetto al grasso perirenale.
  • La procedura per un tumore renale rotto include inserimento di lacci, una guida, e uno stent per ristabilire la via biliare.
  • Le ecografie mostrano l'ecogenicità del parenchima renale e l'anecogenicità delle cavità escretrici per identificare cisti o espansioni.
  • Il grasso perirenale aiuta a distinguere il rene nelle immagini radiologiche, anche in individui denutriti.

Indice

  1. Semeiotica radiologica e tecniche diagnostiche
  2. Importanza della Tc nello studio renale
  3. Procedura per risolvere un tumore renale
  4. Diagnosi e caratteristiche del tumore renale

Semeiotica radiologica e tecniche diagnostiche

Dal punto di vista della semeiotica radiologica:

    ● Con i raggi x: il parenchima senza contrasto si intravede grigio. Da notare che, se ci fossero masse enormi, si potrebbero vedere anche senza contrasto.

    ● Con la Tc: non si inietta con il catetere ma si studiano le varie fasi.

Importanza della Tc nello studio renale

Le procedure trattate sono tutti interventi che permettono di abbassare la mortalità, evitando il passaggio di una fistola di grado B, ad una di grado C.

Nello studio alla Tc è importante tenere presente che il rene è attorniato da uno spazio perirenale sottilissimo e da una consistente quantità di grasso perirenale (presente anche nei soggetti denutriti).

Questo è rilevante perché il rene è più denso rispetto al grasso, e quindi il profilo renale risalta rispetto allo spazio circostante. Inoltre, è da sapere che i reni possono essere mascherati da meteorismo intestinale perché la Tc è una immagine di sommazione.Si mostra un tumore renale rotto. la procedura che viene utilizzata per la risoluzione del problema è la seguente:

    Procedura per risolvere un tumore renale

    1. si inseriscono due lacci all’interno di due vie biliari separate;

    2. si trova una posizione attraverso cui poter passare attraverso entrambi;

    3. si entra dalla cute con un ago (con dentro la guida) e si passa attraverso entrambi i lacci, che catturano la guida;

    4. si crea una comunicazione tra le due vie separate;

    5. si inserisce uno stent, ristabilendo la via biliare.

Diagnosi e caratteristiche del tumore renale

Se il rene è deformato da formazioni espansive (di qualsiasi natura) di dimensioni notevoli, si possono osservare anche al semplice Rx addome. Se si vede una cisti che ha deformato il profilo renale, il primo esame che deve essere eseguito per studiare il rene è l’ecografia. L’architettura renale è formata da corticale, piramidi, papille e pelvi. All’ecografia si osserva la tipica ecogenicità del parenchima renale (leggermente più brillante rispetto a quella epatica) e l’anecogenicità delle cavità escretrici (che contengono urine e quindi appaiono nere).

A questo punto bisogna valutare se la formazione espansiva/cistica sia vascolarizzata, in quanto se è vascolarizzata ci si orienta verso una lesione di tipo maligno (vaso = tumore). Per studiare la vascolarizzazione bisogna fare la tc per la fase arteriosa, a seconda del risultato possiamo avere tumori di diverso tipo.

Inoltre, il tumore renale (insieme a quello epatico) ha la peculiarità di crescere anche all’interno delle vene, e può spingersi fino alla vena cava.

è di un angiomiolipoma, tumore benigno del rene che a volte può rompersi e in fase arteriosa si nota come la neoplasia abbia rotto l’arteria (alterazione della normale struttura parenchimale). Più l’epatectomia è estesa, maggiore è l’incidenza di complicanze e il tasso di mortalità si alza. La complicanza principale è l’insufficienza epatica. In un fegato sano si può togliere l’80% (rimane il 20%), in uno steatosico si può togliere il 70% e in uno cirrotico la percentuale diminuisce ancora.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le principali tecniche di imaging utilizzate per lo studio del rene e quali informazioni forniscono?
  2. Le principali tecniche di imaging per lo studio del rene includono i raggi X, che permettono di intravedere il parenchima renale in grigio e di identificare masse enormi anche senza contrasto, e la Tc, che, senza l'uso di catetere, studia le varie fasi del rene, evidenziando la densità del rene rispetto al grasso perirenale e permettendo di identificare formazioni espansive o cistiche.

  3. Come viene trattato un tumore renale rotto e quali sono i passaggi principali della procedura?
  4. Il trattamento di un tumore renale rotto prevede l'inserimento di due lacci in due vie biliari separate, la creazione di una comunicazione tra queste due vie attraverso l'uso di una guida e l'inserimento di uno stent per ristabilire la via biliare. Questa procedura aiuta a risolvere il problema causato dalla rottura del tumore.

  5. Quali sono le caratteristiche che indicano la presenza di una formazione espansiva o cistica nel rene e come viene valutata?
  6. La presenza di una formazione espansiva o cistica nel rene può essere indicata da una deformazione del profilo renale osservabile anche al semplice Rx addome. L'ecografia è il primo esame da eseguire per studiare queste formazioni, valutando l'ecogenicità del parenchima renale e l'anecogenicità delle cavità escretrici. La vascolarizzazione della formazione, studiata tramite Tc per la fase arteriosa, è cruciale per orientarsi verso una lesione di tipo maligno.

  7. Qual è l'importanza del grasso perirenale nello studio radiologico del rene e come può influenzare l'identificazione delle patologie renali?
  8. Il grasso perirenale gioca un ruolo importante nello studio radiologico del rene perché, essendo il rene più denso rispetto al grasso, il profilo renale risalta rispetto allo spazio circostante. Questo contrasto facilita l'identificazione di patologie renali, come tumori o cisti, anche in soggetti denutriti, dove il grasso perirenale è comunque presente e contribuisce a delineare meglio le strutture renali nelle immagini radiologiche.

Domande e risposte