Concetti Chiave
- L'eritema nodoso è un'infiammazione del tessuto adiposo, caratterizzata da ispessimento e infiltrazione cellulare nei setti interlobulari.
- Si manifesta come una reazione di ipersensibilità ritardata, coinvolgendo cellule come i neutrofili e mediatori come TNF e IFN.
- Clinicamente, si presenta con noduli dolenti e caldi, spesso bilaterali, localizzati principalmente sugli arti inferiori.
- La diagnosi include esami del sangue, test per infezioni e test per escludere la tubercolosi.
- Il trattamento prevede riposo, farmaci anti-infiammatori, steroidi ed eparinoidi locali, con una componente genetica significativa nel suo sviluppo.
Eritema nodoso
È un’ipodermite, o panniculite settale, ossia un’infiammazione del tessuto adiposo che interessa i setti interlobulari, tra un pannicolo adiposo e l’altro. L’istologia mostra un’epidermide sostanzialmente normale, così come il derma medio, ma con un ispessimento macroscopico e cellule infiammatorie nei setti interlobulari, che sono edematosi ed infiltrati. Si trova un infiltrato macrofagico disposto attorno a venule trombizzate (granulomi di Bisher).Si tratta di una reazione di ipersensibilità ritardata di tipo TH1 con TNF, IFN e IL-2. Un ruolo è svolto anche da neutrofili, presenti nell’infiltrato, che producono mediatori reattivi dell’ossigeno. Dal punto di vista clinico ci sono delle fasi: una fase prodromica, una fase di stato e una fase di regressione. La fase di stato, ossia quella classica, presenta delle nodosità (la lesione elementare è il nodulo sottocutaneo), dolenti, spesso bilaterali, di 1-4 cm di diametro, calde, di consistenza duro-elastica, spesso localizzate sulla superficie estensoria degli arti inferiori. Quando regrediscono, tendono a virare come colore fino ad una restitutio ad integrum. La fase di stato classica mostra delle aree di iperpigmentazione, eritematose, indurite al tatto ed anche dolenti. Sono spesso situate sulle gambe, che fanno inizialmente pensare a delle botte con degli ematomi (infatti fanno male), ma sono spontanee, non sono precedute da traumi. Possono essere associate a malessere, febbre, ed a difficoltà a camminare. Possono interessare anche coscia e braccia.
Le dimensioni sono variabili, così come il numero. Hanno un aspetto nella fase acuta un po’ violaceo.
Dal punto di vista diagnostico, è utile eseguire emocromo con formula, transaminasi, indagare la presenza di un’infezione mediante tampone faringeo per batteri, il titolo antistreptolisinico, la presenza di infezioni del tratto gastrointestinale, eseguire un esame delle feci ed un RX torace, il test di Mantoux per escludere una tubercolosi.
Per quanto riguarda la terapia, si consiglia riposo a letto, fans, steroidi ed eparinoidi locali.
Le panniculiti o ipodermiti sono numerose, molte altre oltre all’eritema nodoso che è il più frequente; includono altre forme la necrobiosi lipoidica, la morfea, il granuloma anulare sottocutaneo, il nodulo reumatoide.
C’è una forte componente genetica: infatti, fino al 46% dei pz presenta un’anamnesi familiare positiva e tende a sviluppare lesioni aftose più precocemente e di severità maggiore o molto maggiore.
Domande da interrogazione
- Quali sono le caratteristiche cliniche dell'eritema nodoso?
- Quali sono le fasi dell'eritema nodoso?
- Quali esami diagnostici sono utili per l'eritema nodoso?
L'eritema nodoso si presenta con nodosità dolenti, spesso bilaterali, di 1-4 cm di diametro, calde e di consistenza duro-elastica, localizzate principalmente sulla superficie estensoria degli arti inferiori. Possono essere associate a malessere, febbre e difficoltà a camminare.
L'eritema nodoso si sviluppa in tre fasi: una fase prodromica, una fase di stato e una fase di regressione. La fase di stato è caratterizzata da nodosità dolenti e aree di iperpigmentazione, mentre nella fase di regressione le lesioni cambiano colore fino a una restitutio ad integrum.
Per diagnosticare l'eritema nodoso, è utile eseguire emocromo con formula, transaminasi, tampone faringeo per batteri, titolo antistreptolisinico, esame delle feci, RX torace e il test di Mantoux per escludere la tubercolosi.