pexolo
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Concetti Chiave

  • Appetito e fame hanno significati distinti: l'appetito è il desiderio di un cibo specifico, mentre la fame è un bisogno fisiologico di mangiare.
  • L'energia introdotta con gli alimenti deve bilanciare l'energia spesa dall'organismo per mantenere l'equilibrio energetico.
  • Il dispendio energetico comprende il metabolismo basale, la termogenesi indotta dalla dieta (TID) e l'attività fisica.
  • La termogenesi indotta dalla dieta varia in base al tipo di alimento, con le proteine che mostrano il valore più elevato a causa del loro metabolismo complesso.
  • I valori della TID per i carboidrati e i grassi variano rispettivamente dal 5% al 24% e dal 2% al 5%, a seconda della loro trasformazione nel corpo.

Energia misura e bisogni

Iniziamo con il dire che come avveniva nel caso di alimentazione e nutrizione anche per i vocaboli fame e appetito esiste una significativa differenza.
appetito: desiderio di assunzione di un particolare cibo piacevole.
fame: stimolo della fame che spinge a mangiare, si tratta quindi di un bisogno.
Mediante lo stimolo della fame, o comunque per via dell’appetito, l’alimento viene introdotto nell’organismo come materia, mentre l’E che ne deriva può lasciare il corpo come calore e come lavoro (trasporto, chimico e meccanico).

In uno stato di equilibrio, l’energia spesa da un organismo deve essere rimpiazzata da una quantità equivalente di energia introdotta con gli alimenti.
Il trasferimento di E da un organismo all’ambiente va sotto il nome di dispendio energetico e comprende l’E utilizzata dal metabolismo basale, termogenesi indotta dalla dieta (TID) e attività fisica.
Vediamo allora i diversi fattori:
Tid: variazione di calore che si osserva in seguito all’assunzione di un pasto. Questo valore varia a seconda dell’alimento che viene introdotto con la dieta. Il valore più elevato è relativo alle proteine, probabilmente perché hanno un metabolismo complesso, una digestione in due compartimenti, lo stomaco e il duodeno con una successiva produzione dell’urea. Per i carboidrati invece si può arrivare a un max di 5% se si arriva a produrre glicogeno e 24% se il glucosio viene trasformato in lipidi. Per i grassi i valori oscillano dal 2 al 5%.

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