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Concetti Chiave

  • Dolore misto combina componenti nocicettive e neuropatiche, spesso senza una causa identificabile, come nella fibromialgia.
  • Il dolore misto è considerato un segnale di allarme e può manifestarsi per brevi o lunghi periodi, associato a patologie croniche.
  • Gestione dello shock emorragico è cruciale nei pazienti traumatizzati, essendo un fattore determinante nella mortalità.
  • Test viscoelastici come tromboelastografia e tromboelastometria sono essenziali nella diagnosi delle alterazioni della coagulazione.
  • Valutazione primaria e secondaria ripetute garantiscono il monitoraggio dell'evoluzione del danno in pazienti traumatizzati.

Indice

  1. Dolore misto
  2. Altri aspetti

Dolore misto

Esso è è caratterizzato da componenti sia nocicettive che neuropatiche, non ci sono categorizzazione diagnostiche specifiche. Ciò che è noto è che in alcune particolari malattie ci sono componenti sia nocicettive che neuropatiche, come nell’ulcera diabetica. è un dolore di cui non si identifica la causa. La fibromialgia ne è un esempio tipico, da un punto di vista fisiopatologico potrebbe essere causato da una ipersensibilizzazione centrale.
Il soggetto può svilupparlo a partire da un dolore cronico. non ci sono abbastanza conoscenze per dire effettivamente che un dolore possa essere generato da una patologia unicamente psichiatrica. È una definizione estremamente vecchia non riconosciuta dal Dsm-5. dolore che si manifesta per brevi periodi di tempo ed è associato a patologie temporanee soggette a trattamento immediato. È considerato un segnale di allarme dall’organismo. Viene definito così se la guarigione della patologia rimuove il dolore. dolore che si manifesta per un periodo di tempo prolungato (> 3 mesi) talvolta senza interruzioni, talvolta con caratteristiche ricorrenti. È associato a patologie croniche che non vanno a guarigione (anche con le terapie disponibili) di cui rappresenta uno dei sintomi. Alcuni esempi sono:
    - Low back pain;
    - Artrosi e artriti;
    - D. post traumatico;
    - Cefalee croniche;
    - Dolore oncologico;
    - Dolore neuropatico.

Altri aspetti

In un paziente che giunge con un trauma è di fondamentale importanza la gestione dello shock emorragico in quanto risulta essere uno dei fattori principali che determinano l’aumento della mortalità in questa tipologia di pazienti. Anche la valutazione degli aspefli trasfusionali è un importante aspetto nella gestione di questi pazienti. Una delle metodiche principali nella diagnostica delle alterazioni della coagulazione consiste nell’utilizzo dei testi viscoelastici come la tromboelastografia e la tromboelastometria. Questi test permettono di approcciare in maniera più mirata un paziente con un sanguinamento massivo e una discoagulopatia, condizione quest’ultima che in un paziente in shock emorragico correla con un aumento della mortalità.
Se in qualsiasi momento durante la valutazione secondaria il paziente peggiora, si deve rieseguire una valutazione primaria alla ricerca di una lesione minacciosa per la vita eventualmente sfuggita. Alla fine, il paziente si è salvato sebbene si sia dovuto effettuare una nefrectomia ed una emiepatectomia.
Di ogni distretto bisogna valutare la presenza di ferite penetranti, per questo motivo è importante che l'esame sia anche fronte-retro in modo da poter rilevare ferite poco visibili. Molti aspetti della valutazione primaria si ripetono anche nella valutazione secondaria; infatti, è importante rivalutare il paziente per monitorare l’evoluzione del danno che può cominciare in un certo modo e successivamente può aggravarsi oppure evolvere diversamente.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le caratteristiche principali del dolore misto?
  2. Il dolore misto è caratterizzato da componenti sia nocicettive che neuropatiche, senza categorizzazioni diagnostiche specifiche. È un dolore di cui non si identifica la causa, come nella fibromialgia, e può derivare da un dolore cronico.

  3. Quali sono alcuni esempi di dolore cronico?
  4. Alcuni esempi di dolore cronico includono il low back pain, artrosi e artriti, dolore post traumatico, cefalee croniche, dolore oncologico e dolore neuropatico.

  5. Qual è l'importanza della gestione dello shock emorragico in pazienti traumatizzati?
  6. La gestione dello shock emorragico è fondamentale poiché è uno dei principali fattori che aumentano la mortalità nei pazienti traumatizzati. È importante anche la valutazione degli aspetti trasfusionali e l'uso di test viscoelastici per diagnosticare alterazioni della coagulazione.

  7. Cosa si deve fare se un paziente peggiora durante la valutazione secondaria?
  8. Se un paziente peggiora durante la valutazione secondaria, è necessario rieseguire una valutazione primaria per cercare eventuali lesioni minacciose per la vita che potrebbero essere sfuggite.

Domande e risposte