Concetti Chiave
- I sintomi del disturbo di conversione sono espressioni simboliche di un compromesso tra desideri inconsci e meccanismi di difesa.
- Il disturbo si manifesta con sintomi motori o sensitivi incompatibili con meccanismi fisiologici noti, spesso legati a stress o traumi.
- Un caso clinico mostra come un evento stressante possa causare sintomi fisici come la paralisi, risolvibili con una comprensione emotiva.
- È consigliabile avere un'unica figura medica di riferimento e limitare esami diagnostici per evitare di confondere il paziente.
- Una psicoterapia mirata può ridurre significativamente la spesa medica e la frequenza delle visite sanitarie per i pazienti affetti.
Indice
Sintomi e compromessi
Il sintomo isterico è l’espressione simbolica di un compromesso tra la realizzazione dei desideri inconsci e dei meccanismi di difesa. L’individuo ha la necessità di dire cosa vorrebbe, quale sia il suo desiderio, ma non lo può fare perché ha diverse limitazioni esterne come problemi coniugali, poca libertà economica e di risorse. Usa un compromesso tra i meccanismi di difesa per allontanarsi dal dolore e attuare/realizzare il desiderio. Tendenzialmente, tra questi sintomi si ritrovano deficit motori, attacchi epilettiformi, convulsioni, sintomi da deficit sensitivo.
Disturbo di conversione
La caratteristica essenziale del disturbo di conversione è la presenza di sintomi o di deficit riguardanti le funzioni motorie volontarie o sensitive. Le manifestazioni sono incompatibili con i meccanismi fisiopatologici o anatomici conosciuti. L'insorgenza, l'esacerbazione o il mantenimento dei sintomi sono comunemente attribuiti a fattori mentali, come lo stress o il trauma.
Caso clinico di paralisi
Caso clinico: Una famiglia arriva in pronto soccorso con una figlia molto arrabbiata, piangente, che riferisce una paralisi del braccio destro. La causa è un forte litigio (non fisico) tra la ragazza e il padre. Il motivo del litigio era che il padre aveva trovato la figlia con un ragazzo a suo avviso poco raccomandabile. “Io ti do uno schiaffo se ti trovo ancora con lui” dice il padre. “Io avevo una gran voglia di tirare uno schiaffo a mio padre…” confessa la figlia al medico, “…ma mi sono trattenuta perché avevo paura di perdere entrambi, sia mio padre che il mio ragazzo”. Dopo il litigio la ragazza ha il braccio destro completamente paralizzato. In questi casi, dove è chiara l’associazione tra evento stressante e fenomeno di conversione, la prognosi è migliore. In altri casi, i pazienti non riferiscono i propri sintomi per parecchio tempo e può risultare più difficoltoso.
Rispetto e sacrificio
Emerge, inoltre, che la ragazza nutre sicuramente un profondo rispetto per il padre. Il fermarsi all’idea di schiaffeggiarlo può essere visto come un “sacrificio” dovuto proprio a questo rispetto.
Durante il dialogo tra medico e ragazza, dove sono state discusse le dinamiche del litigio e le varie motivazioni alla base, il braccio della ragazza si riprende. Più la ragazza si rende conto dello stretto rapporto tra l’aspetto fisico e quello emotivo e più la ragazza si sente meglio. Dopo tre ore dal dialogo, la ragazza ha il braccio perfettamente funzionante.
Strategie terapeutiche
Seguono però delle strategie:
● Privilegiare la presenza di un’unica figura medica di riferimento. Molti medici non riescono a resistere le tentazioni di diversità nella diagnosi, anche se alla fine si è concettualmente tutti d’accordo. Questo fenomeno può però confondere molto il paziente, che non hanno la capacità e la conoscenza di notare la pratica identicità clinica.
● Privilegiare visite brevi ed evitare ulteriori esami di laboratorio o procedure diagnostiche. Compiere quindi il minimo per verificare il criterio C.
● Di fronte a tutta la complessa sintomatologia del paziente, è necessario inserire con delicatezza dei riferimenti all’aspetto emotivo. “Certo, quando si è così stressati può capitare che si sentano tutti questi dolori e che si senta il bisogno di passare da un medico all’altro. Capisco bene che lei possa avere difficoltà digestive”. Bisogna quindi cercare di rimodulare il messaggio.
● Più l’alleanza terapeutica si stringe e più si può cercare di normalizzare i comportamenti del paziente. “Anche io quando mi sento stressato non mi sento molto bene, mi viene il mal di testa”.
● Una psicoterapia ben mirata in questi pazienti può ridurre fino al 50% della spesa medica e la frequenza delle richieste sanitarie.
Domande da interrogazione
- Qual è la caratteristica essenziale del disturbo di conversione?
- Quali sono alcuni sintomi tipici del disturbo di conversione?
- Cosa può causare l'insorgenza, l'esacerbazione o il mantenimento dei sintomi del disturbo di conversione?
- Qual è un esempio di caso clinico di disturbo di conversione?
- Come può essere ridotta la spesa medica e la frequenza delle richieste sanitarie in questi pazienti?
La presenza di sintomi o deficit riguardanti le funzioni motorie volontarie o sensitive.
Deficit motori, attacchi epilettiformi, convulsioni, sintomi da deficit sensitivo.
Fattori mentali come lo stress o il trauma.
Una ragazza che sviluppa una paralisi del braccio destro dopo un litigio con suo padre.
Attraverso una psicoterapia ben mirata, che può ridurre fino al 50% delle spese mediche.