Concetti Chiave
- La diagnosi di infarto miocardico secondo l'OMS si basa su storia clinica, esame obiettivo, alterazioni dell'ECG e test ematici.
- I sintomi del dolore da infarto variano ampiamente e non sempre includono il classico dolore retrosternale irradiato al braccio sinistro.
- Il dolore ischemico è spesso oppressivo o dipendente dall'attività fisica, mentre il dolore non ischemico può sembrare un bruciore o dipendere dai movimenti.
- Le fratture costali possono mimare l'infarto, con dolore legato a traumi, movimenti o atti respiratori.
- L'irradiazione del dolore al braccio destro è comune nel 25% dei pazienti, anche se meno frequente rispetto al braccio sinistro.
Diagnosi di infarto secondo OMS
La prima definizione diagnostica di infarto acuto di miocardio è stata fatta dall’OMS nel 1971, allorquando si definì che la diagnosi di infarto si basava su:1. Storia clinica che prevedeva di fatto la valutazione dei fattori di rischio,
2. Esame obbiettivo del paziente,
3. Alterazioni dell’ECG,
4. e al quarto posto i test ematici che servivano a confermare o escludere il sospetto nella fase più precoce della valutazione. Di fatto gli esami di laboratorio erano relegati a un ruolo surrogato, cioè dovevano supportare un sospetto clinico avvalorato dalla storia clinica, l’esame obiettivo e le alterazioni elettrocardiografiche.
Diagnosi clinica
Non sempre il paziente con infarto acuto del miocardio arriverà all’osservazione del medico del pronto soccorso riferendo un dolore retrosternale irradiato al braccio sinistro. In realtà, purtroppo non è sempre così, ma solo in una relativa minoranza dei pazienti. Il dolore cardiaco causato da un’ischemia acuta del miocardio può essere di natura estremamente variabile. Solo una parte dei pazienti manifesta dolore tipico, cioè quello retrosternale o pericardico. Alcuni pazienti hanno un’irradiazione più profonda con coinvolgimento del collo, altri hanno dolore alla spalla sinistra, altri in zona ipogastrica, altri hanno dolore irradiati a tutte e due le braccia, alcuni hanno addirittura un dolore mandibolare, alcuni un dolore posteriore che mima in alcuni casi il dolore di una pancreatite.
Questo è un articolo pubblicato nel 2019 che riassume la differenziazione tra tutte queste caratteristiche che può avere il dolore in seguito all’insorgenza dell’infarto acuto del miocardio, stratificata tra pazienti che hanno un dolore ischemico (causato espressamente da AMI) e pazienti che hanno dolore non ischemico.
Cosa ci può aiutare a differenziare la fonte del dolore?
Se il dolore è di tipo oppressivo è più probabile che sia un dolore da ischemia.
Se il dolore dà una sensazione di bruciore è più probabile che sia qualcosa che non è un’ischemia.
Se il dolore è dipendente dall’attività fisica, cioè il paziente dice che man mano che aumenta la sua frequenza cardiaca aumenta il dolore è più probabile che sia un dolore ischemico.
Se il dolore è dipendente dal movimento o dal respiro o dal colpo di tosse è 2 volte più probabile che sia un dolore non ischemico.
Il tipico quadro che mima un infarto acuto del miocardio è la frattura di una costa. Nella maggior parte dei casi di frattura di coste il paziente riferisce anche un trauma (una caduta, una contusione o un urto) ma ogni tanto le coste si rompono anche spontaneamente per incrinazione costale con comparsa di dolore e in questi casi il dolore è dipendente dal movimento e dagli atti respiratori.
Per quanto riguarda l’irradiazione: l’irradiazione al braccio destro è molto frequente (nel 25% dei pazienti), nonostante sia comunque più frequente quella al braccio sinistro.
Domande da interrogazione
- Quali sono i criteri diagnostici per l'infarto acuto di miocardio secondo l'OMS del 1971?
- Quali sono le caratteristiche del dolore associato all'infarto acuto del miocardio?
- Come si può differenziare il dolore ischemico da quello non ischemico?
- Qual è un esempio di condizione che può mimare un infarto acuto del miocardio?
La diagnosi si basa su storia clinica, esame obiettivo, alterazioni dell'ECG e test ematici per confermare o escludere il sospetto.
Il dolore può essere variabile, da retrosternale a irradiato al collo, spalla sinistra, braccia, mandibola o schiena, e può mimare altre condizioni come la pancreatite.
Il dolore ischemico è oppressivo e dipendente dall'attività fisica, mentre il dolore non ischemico è bruciante e dipendente dal movimento o dal respiro.
La frattura di una costa può mimare un infarto, con dolore dipendente dal movimento e dagli atti respiratori.