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Concetti Chiave

  • L'assenza di insulina porta a un aumento della lipolisi, che causa il rilascio di acidi grassi dal tessuto adiposo al fegato, dove la chetogenesi aumenta.
  • Nel muscolo, la mancanza di insulina favorisce la proteolisi e la conversione degli amminoacidi in glucosio, contribuendo all'iperglicemia.
  • Il glucagone stimola ulteriormente la chetogenesi e la produzione epatica di glucosio, aggravando l'iperglicemia e l'iperchetonemia.
  • L'assenza di insulina e l'aumento degli ormoni controregolatori portano a insulino-resistenza, iperglicemia e un pH ridotto a causa dell'accumulo di acidi.
  • Il circolo vizioso di disidratazione, iperosmolarità e sintomi clinici come nausea, sete e respiro di Kussmaul culmina in complicazioni gravi, incluso il coma.

Indice

  1. Effetti dell'assenza di insulina
  2. Sintesi degli effetti ormonali
  3. Acidosi lattica e sintomi
  4. Segni clinici e complicazioni
  5. Eventi precipitanti

Effetti dell'assenza di insulina

L’insulina, normalmente, ha molteplici effetti. Se assente, ne consegue:

1. una insufficiente inibizione della lipolisi a livello del tessuto adiposo: i trigliceridi immagazzinati negli adipociti vengono idrolizzati a glicerolo e acidi grassi. Questi ultimi, in uscita dal tessuto adiposo, si dirigono al fegato.

2. nel fegato avviene un’insufficiente inibizione della chetogenesi (produzione di corpi chetonici a partire da acidi grassi).(Normalmente l’insulina agirebbe da inibitore della chetogenesi). Seguirà quindi, un aumento dei chetoni in circolo.

3. nel muscolo gli amminoacidi in uscita vengono convertiti in glucosio (azione inibitrice dell’insulina sulla proteolisi, in questo caso se è assente viene favorita la proteolisi)

4. la carenza di insulina inoltre non è in grado di inibire la glicogenolisi: viene generato glucosio anche dal glicogeno.

Anche il glucagone gioca un ruolo fondamentale:

5. stimola anch’esso la chetogenesi

6. induce un’aumentata produzione epatica di glucosio.

Sintesi degli effetti ormonali

In sintesi:

• aumentano la glicogenolisi e la gluconeogenesi (che daranno iperglicemia), e la chetogenesi (che darà iperchetonemia);

• gli ormoni controregolatori aumentati (glucagone, cortisolo, catecolamine e GH) concorrono all’aumento della proteolisi e alla riduzione della sintesi proteica, all’aumento della glicogenolisi, all’insulino-resistenza (determinando minore utilizzo di glucosio nei tessuti periferici, mantenendo quindi l’iperglicemia), all’aumento della lipolisi (e quindi chetogenesi), alla riduzione del pH (gli acidi utilizzati fanno parte della riserva alcalina).

Acidosi lattica e sintomi

Si può poi arrivare all’acidosi lattica: nel soggetto (che è caratterizzato da aumento della gluconeogenesi, della glicemia, della glicosuria, perdita di acqua, perdita di elettroliti, disidratazione) il metabolismo intermedio va verso la glicolisi anaerobica per effetto della minore disponibilità di ossigeno nei tessuti, per cui aumenta l’acido lattico. Se il soggetto è disidratato (e magari spesso vomita), disappetente, non introduce liquidi con il cibo o le bevande e non gli si apportano liquidi, va incontro a fenomeni di iperosmolarità che peggiorano la situazione della cenestesi, quindi risulta ancora più confuso e beve ancora meno.

Si instaura un circolo vizioso che porta al quadro clinico eclatante. I sintomi sono:

• nausea;

• vomito;

• sete;

• poliuria;

• eventuali dolori addominali legati alla disionia a carico dei mesenteri;

• confusione;

• respiro breve (per eliminare corpi chetonici).

Segni clinici e complicazioni

Per quanto riguarda i segni, il paziente mostra:

tachicardia;

mucose asciutte e cute disidratata;

ipotensione;

respiro di Kussmaul;

• addome teso: pare chirurgico (ma non lo è, spesso questi pazienti vengono mandati in sala operatoria, per poi scoprire che in realtà non necessitano di terapia chirurgica);

febbre (se c’è stata infezione o se la disidratazione è così importante da indurre alterazioni della termogenesi)

• sopore;

• torpore;

• letargia;

coma e morte, per l’edema cerebrale derivato dalla terapia impropria di somministrazione di liquidi,

alito acetonemico: assomiglia all’odore di frutta matura.

Eventi precipitanti

Tra gli eventi precipitanti compaiono:

• esordio del diabete;

• infezione concomitante;

malattia cardiovascolare;

• alcuni farmaci;

• droghe (cocaina);

• somministrazione inadeguata di insulina.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le conseguenze dell'assenza di insulina sul metabolismo dei grassi?
  2. L'assenza di insulina porta a un'insufficiente inibizione della lipolisi nel tessuto adiposo, causando l'idrolisi dei trigliceridi in glicerolo e acidi grassi, che vengono poi diretti al fegato.

  3. Come influisce l'assenza di insulina sulla produzione di glucosio nel corpo?
  4. L'assenza di insulina favorisce la proteolisi nel muscolo, convertendo gli amminoacidi in glucosio, e non inibisce la glicogenolisi, generando glucosio anche dal glicogeno.

  5. Quali sono i sintomi clinici associati all'acidosi lattica causata dall'assenza di insulina?
  6. I sintomi includono nausea, vomito, sete, poliuria, dolori addominali, confusione e respiro breve, mentre i segni clinici comprendono tachicardia, mucose asciutte, ipotensione e respiro di Kussmaul.

  7. Quali fattori possono precipitare un quadro clinico grave in assenza di insulina?
  8. Fattori precipitanti includono l'esordio del diabete, infezioni concomitanti, malattie cardiovascolari, alcuni farmaci, droghe come la cocaina e la somministrazione inadeguata di insulina.

Domande e risposte

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