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Concetti Chiave

  • Le carenze nutrizionali nell'anziano, specialmente se istituzionalizzato, possono manifestarsi con anemia macrocitica e sintomi neurologici, spesso attribuiti erroneamente all'invecchiamento.
  • La diagnosi di carenza di cobalamina richiede il dosaggio di acido metilmalonico e omocisteina, poiché i livelli di cobalamina possono risultare normali nonostante la carenza.
  • La sindrome mielodisplastica e la carenza di rame sono le principali ipotesi diagnostiche per spiegare sintomi come anemia grave e disturbi gastrointestinali, escludendo altre cause come alcolismo e ipotiroidismo.
  • L'analisi della biopsia osteomidollare e indagini citogenetiche possono escludere la sindrome mielodisplastica, rafforzando il sospetto di carenza di rame.
  • La carenza di rame è rara in una dieta normale e può essere causata da sindromi da malassorbimento, celiachia o esiti di chirurgia bariatrica, influendo negativamente sull'assorbimento di nutrienti essenziali.

Indice

  1. Rischi nutrizionali negli anziani
  2. Diagnosi e ipotesi cliniche
  3. Indagini e carenza di rame
  4. Assorbimento e malattie genetiche

Rischi nutrizionali negli anziani

L’anziano è a rischio di carenze nutrizionali, soprattutto se istituzionalizzato, in quanto la nutrizione non può essere adeguata. Va sospettata in caso di anemia macrocitica o con segni neurologici. Possono non essere entrambi presenti, ma solo uno dei due segni. Bisogna considerarlo perché è una situazione che può essere corretta.

Si può sbagliare attribuendo sintomi neurologici all’invecchiamento. Quando misuro la cobalamina posso avere livelli normali ma esserci comunque una carenza. È quindi indicato chiedere acido metilmalonico e omocisteina. Se sono normali si esclude la carenza, se aumentati è confermata la diagnosi di carenza e va somministrata.

Diagnosi e ipotesi cliniche

Sindrome mielodisplastica e carenza di rame sono le due ipotesi a cui si è giunti nella scorsa lezione. Si fa la review of sistem: revisione critica per trovare una causa unitaria dei sintomi. Riassumendo, il quadro clinico è: anemia grave macrocitica, sintomi gastrointestinali, storia clinica familiare positiva per malattie autoimmuni.

Avevamo 5 ipotesi da cui ne abbiamo scelte 2 per esclusione. Abbiamo escluso l’alcolismo sulla base dell’anamnesi, l’epatopatia avanzata in base ad anamnesi, clinica e laboratorio, l’ipotiroidismo sulla base degli esami del Tsh nella norma.

Indagini e carenza di rame

Nell’ipotesi di sindrome mielodisplastica, si fa la biopsia osteomidollare dove si valuta la cellularità e la morfologia dei precursori midollari.

Ci si aspetta di trovare anomalie morfologiche dei precursori eritroidi, megacariociti e mieloblasti. Si fanno anche indagini citogenetiche e molecolari: si possono trovare alterazioni del cariotipo o mutazioni di geni dell’emopoiesi. In questo caso sono risultati negativi: non c’è cariotipo alterato, non ci sono mutazioni. Diventa quindi maggiore il sospetto di carenza di rame. Il rame è un micronutriente con fabbisogno giornaliero di 1,5 – 3mg. Si trova nei vegetali, frutti di mare, fegato, noci, legumi. In una dieta normale viene assunto tutto il rame che serve. Infatti, la carenza di rame da inadeguato apporto è rara.

Assorbimento e malattie genetiche

Il rame nella dieta è assorbito dal duodeno, con due trasportatori apicali dmt1 (divalent metal transporter) e Ctr1. Superato l’orletto, nel duodenocita si coniuga con proteina Atp7A, analoga alla proteina Atp7B che serve per l’estrusione nel canalicolo biliare del rame, infatti, nel morbo di Wilson è mutata e si accumula nel fegato.

Malattia di Menkes è una malattia genetica che da carenza di rame, in cui manca la proteina Atp7A: passa nel duodenocita ma non passa nel plasma. È caratterizzata da segni e sintomi neurologici gravi.

Causa carenza rame sono: sindromi da malassorbimento, celiachia, esiti di bypass gastrico o chirurgia bariatrica. Quest’ultima viene eseguita sempre più frequentemente, causa una sindrome da malassorbimento che in parte contribuisce al controllo del peso, ma può portare nel lungo termine a deficit nutrizionali di ferro e rame e altre patologie.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i segni che possono indicare una carenza nutrizionale nell'anziano?
  2. La carenza nutrizionale nell'anziano può essere sospettata in presenza di anemia macrocitica o segni neurologici, anche se non necessariamente entrambi devono essere presenti.

  3. Quali esami sono indicati per confermare una carenza di cobalamina?
  4. Per confermare una carenza di cobalamina, è indicato misurare i livelli di acido metilmalonico e omocisteina; se sono aumentati, la carenza è confermata.

  5. Quali sono le ipotesi diagnostiche considerate per i sintomi presentati?
  6. Le ipotesi diagnostiche considerate sono la sindrome mielodisplastica e la carenza di rame, escludendo alcolismo, epatopatia avanzata e ipotiroidismo.

  7. Quali sono le cause comuni di carenza di rame?
  8. Le cause comuni di carenza di rame includono sindromi da malassorbimento, celiachia, esiti di bypass gastrico o chirurgia bariatrica, che possono portare a deficit nutrizionali.

Domande e risposte