Concetti Chiave
- Gli allergeni di tipo I sono proteine, spesso enzimi, con dimensioni di 10-70 kDa, solubili e glicosilate, che non attivano l'immunità innata da soli.
- Le fonti comuni di allergeni includono siero eterologo, pollini, farmaci, cibi, prodotti di insetti, spore di muffe e pelo di animali.
- Questi allergeni attivano linfociti T CD4, producendo IL-4, grazie alla loro diffusione attraverso la mucosa e stabilità in particelle essiccate.
- L'esposizione agli allergeni varia stagionalmente e geograficamente, come avviene tra Texas e Massachusetts, con diverse piante e pollini predominanti.
- Alcuni allergeni, come quelli della polvere e dei gatti, hanno meccanismi che danneggiano l'epitelio, facilitando la penetrazione e successiva risposta immunitaria.
Gli allergeni sono antigeni che inducono reazioni di tipo I. Essi hanno diverse caratteristiche in comune: sono proteine (possono anche essere enzimi), hanno una dimensione di 10-70 kDa, sono solubili, sono fortemente glicosilati, ne bastano piccole quantità e non sono in grado di stimolare da soli l’immunità innata. Quindi i più comuni allergeni associati alla sensibilità di tipo I sono:
· siero eterologo e vaccini
· polline delle piante (es. ambrosia e timo)
· farmaci, in particolare antibiotici (penicillina, cefalosporine, sulfamidici, anestetici locali e salicilati)
· cibo (noci, crostacei, uova, piselli, fagioli, latte)
· prodotti di insetti (veleno di api, vespe e formiche e guscio di blatte, ma anche le feci dell’acaro della polvere)
· spore di alcuni tipi di muffe e licheni
· pelo e forfora di animali
Sono proteine, spesso con catene glucidiche, che inducono risposte T. Basse dosi favoriscono l’attivazione di linfociti T CD4 che producono IL-4. Hanno, inoltre, un basso peso molecolare, che favorisce la loro diffusione della mucosa e sono molto solubili. Questi antigeni sono stabili e possono quindi sopravvivere in particelle essiccate. Infine, contengono peptidi che possono legarsi alla MHC classe II dell’ospite, essenziale per il priming dei linfociti T.
L’esposizione agli allergeni varia secondo la regione e la stagione. E’ possibile confrontare l’esposizione ai diversi antigeni di due stati americani a diversa latitudine, il Texas e il Massachusetts. In Texas, che si trova più a Sud, è presente polline di cedro che ha un picco in gennaio mentre, per quanto riguarda la quercia, il gelso e il pino, ci sono più alti livelli di polline in maggio. Per quanto riguarda il Massachusetts, in maggio, si nota la presenza di polline di acero, ginepro, quercia e pino, ma comunque a livelli più bassi.
La ricerca di caratteristiche comuni agli allergeni ha permesso di comprendere come diversi allergeni clinicamente rilevanti siano proteasi. I vari allergeni, provenienti da fonti diverse, hanno diversi meccanismi che vanno a innescare una risposta immunitaria:
· Derp-I e Derp-II, allergeni dell’acaro della polvere, hanno un effetto tossico sulle cellule epiteliali
· Fel d-I, allergene felino, degrada collagene e la fibronectina
· Ph p V, allergene di una pianta, è un’RNAsi
Essi possono quindi possono creare danni all’integrità del tessuto epiteliale. In questo modo possono penetrare attraverso l’epitelio, inducendo una risposta immune.
Domande da interrogazione
- Quali sono le caratteristiche comuni degli allergeni che inducono reazioni di tipo I?
- Quali sono alcuni esempi di allergeni comuni associati alla sensibilità di tipo I?
- Come varia l'esposizione agli allergeni in diverse regioni e stagioni?
Gli allergeni che inducono reazioni di tipo I sono proteine solubili, spesso enzimi, con dimensioni di 10-70 kDa, fortemente glicosilati, e non stimolano l'immunità innata da soli. Sono stabili, possono sopravvivere in particelle essiccate e contengono peptidi che si legano alla MHC classe II.
Esempi di allergeni comuni includono siero eterologo e vaccini, polline di piante come ambrosia e timo, farmaci come penicillina, cibo come noci e crostacei, prodotti di insetti come veleno di api, spore di muffe, e pelo di animali.
L'esposizione agli allergeni varia secondo la regione e la stagione. Ad esempio, in Texas, il polline di cedro ha un picco in gennaio, mentre in Massachusetts, in maggio, si nota la presenza di polline di acero e quercia, ma a livelli più bassi rispetto al Texas.