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Concetti Chiave

  • Le reazioni anafilattoidi sono imprevedibili e non dipendono dalla dose del mezzo di contrasto (mdc) somministrato.
  • I sintomi delle reazioni anafilattoidi includono rossore, orticaria, broncospasmo e possono essere pericolosi per pazienti asmatici.
  • Per pazienti con precedenti reazioni avverse, è consigliato l'uso di mdc non ionici o test alternativi come la risonanza magnetica.
  • Il mezzo di contrasto viene solitamente iniettato in una vena del gomito, ma richiede un accesso adeguato come Power-PICC o power-Port per l'alta viscosità.
  • Le metodiche tradizionali per somministrare mdc offrono un'informazione limitata e frammentaria del comportamento del contrasto.

Indice

  1. Reazioni anafilattoidi
  2. Altri aspetti

Reazioni anafilattoidi

Le loro caratteristiche sono:
    - Imprevedibili e dose-indipendenti
    - Il principale fattore di rischio è avere già avuto una reazione anafilattoide in passato.
    - Il 70% di manifesta da 10 secondi a 5 minuti dall’infusione del mdc: il pz viene infatti trattenuto in sezione tac con l’accesso venoso ancora presenta, soprattutto se è la prima volta.
I sintomi sono analoghi a quelli delle reazioni anafilattiche anche se un vero e proprio meccanismo di anafilassi non è stato ancora dimostrato.
Si manifestano con: rossore, orticaria, broncospasmo, lacrimazione, rinorrea, edema della glottide. In realtà la somministrazione di mdc provoca sempre una costrizione subclinica delle basse vie aeree del tutto trascurabile, ma se il paziente è già asmatico questo si può tradurre in un broncospasmo importante. A livello Gi possono manifestarsi crampi, nausea e diarrea. per evitare le reazioni avverse da mdc:
    - In caso di pz con reazioni chemiotossiche pregresse è consigliabile optare per un mezzo di contrasto non ionico
    - Per i pz a rischio aumentato invece si deve optare se possibile per un test alternativo: al posto della Tac eseguire una risonanza
    - Qualora fosse necessario fare un esame con mdc in un pz che in passato a già avuto una reazione avversa si deve scegliere un’altra molecola.
    - La premedicazione non è raccomandata perché non ci sono prove a sostegno della sua efficacia. È necessario invece essere in grado di riconoscere e di intervenire prontamente in caso di reazione avversa.
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Altri aspetti

Il mdc viene somministrato per via endovenosa e nella maggior parte dei casi vengono somministrati in una vena del gomito, scegliendo una cannula di calibro adeguato. Oltre all’ago cannula si possono utilizzare degli accessi differenti:
    • Picc (catetere venoso centrale ad inserzione periferica): di solito viene utilizzato in reparto per iniettare una sostanza a bassa viscosità, ma non va bene per l’infusione di mdc, che hanno invece un’alta viscosità. Bisogna assicurarsi che si tratti di un Power-PICC, solo questo è adeguato all’infusione di mdc.
    • Cvc (catetere venoso centrale)
    • Port: catetere che ha un recevoir sottocutaneo tipicamente in sede pettorale. Alcuni port sostengono l’infusione a flussi elevati, chiamati power-Port: quando al pz viene posizionato il dispositivo gli viene consegnato un tesserino che contiene informazioni pratiche del catetere come il modello e il tipo di iniezione che supporta. Altrimenti bisogna valutarne la forma tramite tac: se a forma di quadrifoglio non supporta la somministrazione di mdc, se triangolare l’infusione ad alta pressione è possibile.
    • Alcuni cateteri da dialisi
    • Catetere intraosseo: in emergenza alcune volte non è possibile reperire un accesso venoso.
Il limite di questa metodica consisteva, però, nel fatto che in questo modo si poteva osservare soltanto un momento, istantaneo alla rottura delle bolle, creando un’informazione frammentaria (“one shot”); non si poteva, pertanto, osservare in maniera dinamica il comportamento del mezzo di contrasto.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le caratteristiche principali delle reazioni anafilattoidi?
  2. Le reazioni anafilattoidi sono imprevedibili, dose-indipendenti e il principale fattore di rischio è avere già avuto una reazione anafilattoide in passato. Si manifestano tipicamente da 10 secondi a 5 minuti dall'infusione del mezzo di contrasto.

  3. Quali sintomi possono manifestarsi durante una reazione anafilattoide?
  4. I sintomi includono rossore, orticaria, broncospasmo, lacrimazione, rinorrea, edema della glottide, crampi, nausea e diarrea, simili a quelli delle reazioni anafilattiche.

  5. Come si possono evitare le reazioni avverse al mezzo di contrasto (mdc)?
  6. Per evitare reazioni avverse, si consiglia di utilizzare un mezzo di contrasto non ionico per pazienti con reazioni chemiotossiche pregresse, optare per test alternativi come la risonanza magnetica per pazienti a rischio, scegliere un'altra molecola di mdc se necessario, e non è raccomandata la premedicazione ma è essenziale riconoscere e intervenire prontamente in caso di reazione avversa.

  7. Quali sono i metodi di somministrazione del mezzo di contrasto e le loro specifiche?
  8. Il mezzo di contrasto viene somministrato per via endovenosa, tipicamente in una vena del gomito. Esistono diversi accessi come il PICC (non adatto per mdc ad alta viscosità a meno che non sia un Power-PICC), il CVC, il Port (alcuni supportano infusioni ad alta pressione, detti power-Port), alcuni cateteri da dialisi e il catetere intraosseo, utilizzato in emergenza quando non è possibile reperire un accesso venoso.

Domande e risposte