Concetti Chiave
- Durante i secoli XIV e XV, l'Italia passò da un sistema comunale frammentato a stati sovra-cittadini più stabili, con poteri accentrati in città potenti.
- I Visconti guidarono una significativa espansione territoriale, conquistando diverse città e regioni, ma affrontarono coalizioni anti-lombarde, compreso il papa.
- Gian Galeazzo Visconti acquisì il titolo di Principe e duca di Milano, consolidando il potere, ma alla sua morte i territori si dispersero temporaneamente.
- Francesco Sforza, un condottiero, conquistò Milano nel 1450, dimostrando la possibilità di creare domini territoriali duraturi attraverso il matrimonio e la conquista.
- Altre famiglie influenti come i Gonzaga, Este e Savoia espansero i loro domini, segnando la fine delle istituzioni comunali e il declino dell'autonomia cittadina.
Indice
La ricomposizione politica dell'Italia
Il quadro frammentato dell’Italia comunale e signorile venne ricomposto durante i secoli XIV e XV in un sistema politico più stabile di stati sovra-cittadini guidati da poteri forti accentrati in città vaste e potenti, capaci di assoggettare il territorio circostante e oltre.
L'espansione dei Visconti
L’espansione maggiore fu quella guidata dalla dinastia dei Visconti (Brescia, Genova, Bologna e Parma), ciò provocò coalizioni anti-lombarde guidate anche dal papa, ma con Gian Galeazzo essa si espanse ancora al Canton Ticino e al Piemonte orientale, Verona, Vicenza e Belluno (1387), dopo aver distrutto i da Carrara e i della Scala si spinsero fino a Pisa (1400). Poi Gian Galeazzo acquisto per 100mila fiorini il titolo di Principe e duca di Milano che gli acconsentì di legare a se casate diverse.
La successione e la repubblica Ambrosiana
Alla morte improvvisa del duca (1402) i territori si dispersero e solo Filippo Maria riuscì a ricompattarle, ma sotto un profilo più “lombardo”.
L'ascesa di Francesco Sforza
Poi arrivò il 1447, alla sua morte, dopo una fitta lotta per la successione venne eretta la repubblica Ambrosiana che però portò nel 1450 alla conquista del condottiero Francesco Sforza, che aveva sposato Bianca Maria, figlia di Filippo Maria Visconti. Lo Sforza fu l’esempio della creazione di un dominio territoriale da parte di un condottiero, che normalmente non erano stabili, seguirono i Gonzaga (su Mantova e acquistarono il titolo di marchese) e gli Este (Modena, Reggio e Ferrara, duchi).
Le altre signorie italiane
Poi vi furono i Savoia lungo i valichi alpini, strategicamente ed economicamente importanti, con Amedeo VIII nel Quattrocento si allargarono a Nizza, Pinerolo, Torino e Vercelli. Poi i Malatesta nella regione di Rimini, i da Polenta a Ravenna. Nel secondo Trecento le istituzioni comunali caddero definitivamente e qualunque città entrasse nell’interesse della dominante, perdeva inevitabilmente potere interno e possibilità di interazione, questa grande novità rispetto al passato.
Le signorie cittadine in Italia, Zorzi
Domande da interrogazione
- Quali furono le principali dinastie che guidarono l'espansione territoriale in Italia durante i secoli XIV e XV?
- Come si trasformò il sistema politico italiano durante i secoli XIV e XV?
- Quali furono le conseguenze della morte di Gian Galeazzo Visconti nel 1402?
Le principali dinastie furono i Visconti, che si espansero in diverse regioni, e successivamente gli Sforza, i Gonzaga, gli Este e i Savoia, che consolidarono il loro potere in varie aree strategiche.
Il sistema politico italiano si trasformò in un sistema di stati sovra-cittadini più stabili, guidati da poteri forti accentrati in città potenti, capaci di controllare ampi territori.
Alla morte di Gian Galeazzo Visconti, i territori si dispersero, ma Filippo Maria riuscì a ricompattarli, sebbene con un profilo più "lombardo". Successivamente, la repubblica Ambrosiana fu eretta, ma portò alla conquista di Francesco Sforza nel 1450.