Concetti Chiave
- La "mutazione signorile" del XIV secolo comporta un allontanamento fisico e sociale tra il signore e la comunità cittadina.
- Aumentano i processi di legittimazione dall'alto e di dinastizzazione, con la creazione di organi ristretti e nuovi archivi.
- Le istituzioni comunali subiscono uno svuotamento mentre nascono le corti signorili, un concetto nuovo rispetto al periodo comunale.
- Il consenso dal basso diventa cruciale per i signori, influenzando anche le committenze artistiche e architettoniche.
- Si sviluppa un pensiero politico contrario alla "tirannide", segnando una frattura e trasformazione della signoria.
Indice
Mutazione signorile nel XIV secolo
Un vero e proprio fenomeno che potremmo chiamare di “mutazione signorile” cominciò a prodursi nei decenni centrali del secolo XIV. I segni di tale mutazione furono molteplici:
1.
Processi di legittimazione e corti
si allenta il rapporto fra signore e comunità cittadina, un allontanamento anche propriamente fisico.
2.
si accentuano i processi di legittimazione “dall’alto” e dinastizzazione.
3. sono creati: organi ristretti, cancellerie, nuovi archivi.
4. sono svuotate le istituzioni comunali ed eliminate alcune magistrature; ma alcune istituzioni particolarmente importanti, come i consigli, non vengono eliminate: possono essere eliminate magistrature come quella del capitano del Popolo, mentre rimane più a lungo quella del podestà, ma le istituzioni che hanno maggiore valore simbolico non vengono eliminate, ma certamente stravolte. Si formano delle vere e proprie corti, le corti signorili, che sono del tutto nuove rispetto all’epoca precedente: i comuni non hanno corti, perché c’è un’alternanza al governo: c’è un’élite urbana, ma il concetto di corte è del tutto assente all’epoca comunale.
5.
Consenso e riflessione politica
si crea un processo di legittimazione “dal basso”/consenso, che è molto importante per il signore: in molti casi, quando questo consenso viene meno il signore fa una brutta fine. All’interno di questo processo possiamo considerare le committenze artistiche, opere di tipo culturale, letterario (più o meno encomiastiche), architettoniche, etc.
Parallelamente, però, si crea un filone di riflessione politica che si orienta contro quella che viene definita “tirannide”, cioè contro le forme di potere di tipo personale. Questi processi determinano, secondo Zorzi, una vera e propria frattura che porta alla profonda trasformazione della signoria, verificatasi a metà Trecento.
Le signorie cittadine in Italia, Zorzi