Concetti Chiave
- L'antisemitismo ha radici storiche nelle accuse mosse dai primi cristiani agli Ebrei, legate al rifiuto di riconoscere Gesù come Messia.
- La diaspora ebraica iniziata sotto Tito e Adriano portò a una dispersione che favorì l'odio religioso nelle comunità cristiane europee.
- Nel Medioevo, gli Ebrei furono oggetto di violenze durante le crociate e vincolati a ruoli economici specifici, alimentando pregiudizi e discriminazioni.
- L'antisemitismo raggiunse un picco tragico con l'Olocausto, in cui milioni di Ebrei furono uccisi dai nazisti sotto la guida di Hitler.
- Il Concilio Vaticano II del 1965 segnò un cambiamento, dichiarando infondate le accuse storiche contro gli Ebrei e promuovendo il pentimento delle Chiese Cristiane.
Indice
Origini dell'antisemitismo
Il termine antisemitismo deriva dalle manifestazioni ostili agli Ebrei, in campo religioso, politico e sociale e dal fatto che gli ebrei appartengono al gruppo linguistico-culturale dei popoli semiti. I primi cristiani iniziarono ad accusare il popolo ebraico di non voler riconoscere in Gesù il Messia e, anzi, di aver ucciso il Figlio di Dio, facendolo condannare alla croce.
La diaspora e le crociate
L’antisemitismo assunse particolare rilevanza dopo che il popolo ebraico venne espulso dalla Palestina e disperso dagli imperatori Tito e Adriano (70 e 135 d.C). Questo fenomeno va sotto il nome di diaspora. Le comunità ebraiche che si costituirono nell’Europa cristiana furono oggetto di un violento odio religioso. Nel Medioevo la situazione peggiorò con le crociate, quando migliaia di Ebrei furono massacrati in Europa dai soldati cristiani in viaggio per la Terrasanta.
Ghetti e rivoluzione francese
Gli Ebrei erano privi del diritto di cittadinanza, non potevano possedere terre né praticare gran parte delle professioni. Si diffuse perciò tra gli Ebrei europei l’attività di prestare denaro a interesse ponendo le basi per il pregiudizio che essi fossero degli usurai “per natura”. Nel 1492 furono scacciati dalla Spagna e dai paesi sottoposti al dominio spagnolo. Dal XVI sec. Furono obbligati a risiedere in appositi quartieri: i ghetti. Solo la Rivoluzione francese alla fine del 1700 riconobbe agli Ebrei gli stessi diritti degli altri cittadini, tuttavia l’assimilazione non placò l pregiudizio religioso, anzi si svilupparono addirittura delle teorie pseudoscientifiche sulla inferiorità razziale dei semiti (razzismo).
Nazionalismo e persecuzioni
Nell’800 e agli inizi del ‘900 la politica di nazionalismo, che vedeva nelle minoranze una minaccia all’unità nazionale e alla “purezza etnica”, colpì soprattutto la minoranza ebraica diffusa in Europa. Chi spinse l’odio verso gli Ebrei alle forme più violente fu Hitler che li proclamò nemici della Germania, privando gli Ebrei tedeschi della cittadinanza e colpendoli con ogni sorta di discriminazione. Questa politica antisemita fu seguita da Mussolini, che nel 1938 varò leggi simili a quelle naziste.
Olocausto e reazioni post-belliche
Durante la seconda guerra mondiale i nazisti attuarono quella che chiamarono “soluzione finale”, che prevedeva l’uccisione di tutti gli Ebrei presenti in Europa. Sei milioni di essi (un milione e mezzo di bambini) furono massacrati nei campi di concentramento. Questo sterminio senza precedenti, passato alla storia con il nome di olocausto, ha però provocato una forte reazione nelle coscienze del mondo civile che si sono espresse in maniera decisiva contro l’antisemitismo. Il concilio Vaticano II del 1965 ha dichiarato infondata l’accusa di aver fatto crocifiggere Gesù, e le Chiese Cristiane hanno chiesto perdono per non aver saputo cancellare il pregiudizio sugli Ebrei su cui si è alimentato in tanti secoli l’antisemitismo.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del termine antisemitismo?
- Come si è sviluppato l'antisemitismo nel Medioevo?
- Quali furono le conseguenze delle leggi antisemite di Hitler e Mussolini?
- Qual è stata la reazione del mondo civile all'olocausto?
Il termine antisemitismo deriva dalle manifestazioni ostili agli Ebrei in ambito religioso, politico e sociale, e dal fatto che gli ebrei appartengono al gruppo linguistico-culturale dei popoli semiti.
Nel Medioevo, l'antisemitismo peggiorò con le crociate, quando migliaia di Ebrei furono massacrati dai soldati cristiani. Gli Ebrei erano privi di diritti di cittadinanza e non potevano possedere terre né praticare molte professioni.
Le leggi antisemite di Hitler e Mussolini privarono gli Ebrei della cittadinanza e li colpirono con discriminazioni. Durante la seconda guerra mondiale, i nazisti attuarono la "soluzione finale", uccidendo sei milioni di Ebrei nei campi di concentramento.
L'olocausto ha provocato una forte reazione nelle coscienze del mondo civile, che si sono espresse decisamente contro l'antisemitismo. Il concilio Vaticano II del 1965 ha dichiarato infondata l'accusa di deicidio e le Chiese Cristiane hanno chiesto perdono per il pregiudizio sugli Ebrei.