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Età ellenistica e regni ellenistici
Fase della cultura greca che inizia con la conquista dell’Oriente da parte di Alessandro Magno e prosegue fino alla fine del mondo antico.

323 a.C. – 31 a.C. = Età ellenistica
31 a.C. – 529 d.C. = Età imperiale
323 a.C. = morte di Alessandro Magno
31 a.C. = battaglia di Azio
529 d.C. = Giustiniano fa chiudere la scuola filosofica di Atene

Questa datazione è assolutamente artificiosa perché quando Roma si qualifica come centro culturale e politico, si ellenizza e diventa un centro culturale identico ai grandi centri culturali orientali. La denominazione Età ellenistica si deve a Gustav Droysen che, un anno dopo la morte di Goethe, tiene un corso universitario su questa età e, nella prolusione al suo corso, invita gli studenti ad accostarsi al mondo antico con mentalità storica.

L’affermazione di Droysen era rivoluzionaria perché invitare a guardare al mondo antico con mentalità storica era una novità perché si era abituati a guardare al mondo antico con una mentalità estetizzante. Infatti, la critica letteraria e d’arte nasce con lo stesso Droysen.
Agli occhi dei contemporanei, per effetto di uno stereotipo, l’età ellenistica era considerata un’epoca di decadenza. La vena artistica, infatti, era andata a mano a mano affievolendosi.

In realtà, è uno stereotipo falso perché gli stessi poeti latini si rifannno ad autori di età ellenistica come Callimaco e Teocrito.
Droysen individua il tratto essenziale nella fusione tra cultura greca e orientale e conia il termine Ellenismo.

Quando Droysen elabora questo concetto, si rifà implicitamente al progetto politico di Alessandro Magno. Egli era convinto della possibilità di fondere mondo greco e mondo orientale e di ciò aveva dato due segni evidenti:
- NOZZE IN ECBATANA: Alessandro sposa una principessa persiana e costringe a fare altrettanto i suoi generali. Egli non vuole cancellare le altre popolazioni, ma fondersi con esse.
- ASSIMILAZIONE DELL’IDEOLOGIA ORIENTALE DEL POTERE: Alessandro assimila il rituale di corte persiano, che vedeva il re come un dio, cioè un essere inavvicinabile e sovrannaturale. La proskunesis (rituale della prostrazione) diventa uno dei rituali fondamentali alla corte di Alessandro.

Alessandro muore a 32 anni senza consolidare le sue conquiste in Oriente. In procinto di morte, designa Perdicca come successore, il quale verrà assassinato per primo dai generali avversi ad Alessandro a causa della sua politica di fusione --> Guerra dei diadochi.

Alla fine di questa guerra, il nuovo assetto dei regni ellenistici è il seguente:
- Regno di Macedonia = comprende Macedonia e Grecia. La capitale è Pella ed è retto dalla dinastia dei Cassandri.
- Regno di Pergamo = è il più piccolo. Comprende una sola città stato, Pergamo. È governata dalla dinastia degli Attalidi.
E’ un regno ricchissimo e molto forte. Riuscirono persino a fare fronte all’invasione gallica del IV secolo, sterminandoli.
- Regno di Siria = è il più esteso e comprende Anatolia, altopiano iranico, Soldiana, Battriana, Mesopotamia, Siria e dal II sec. d.C. la Palestina
- Regno d’Egitto = comprende Egitto, Cirenaica, Palestina fino al II sec. d.C.

La capitale è Alessandria e la dinastia reggente è quella dei Tolomei.
Tutti i sovrani ellenistici adottano la concezione del potere orientale ma, a differenza di Alessandro, non vogliono la fusione tra popoli.
Gli orientali erano sentiti come un corpo estraneo e potenzialmente ostili in quanto renitenti. Atti di intolleranza contro di essi.
165 a.C. = Antioco IX Epifane, re di Siria, inaugura una politica di ellenizzazione radicale degli orientali. Prende di mira il monoteismo ebraico e fa installare nel tempio di Gerusalemme una statua di Zeus --> massimo sacrilegio.

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