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Concetti Chiave

  • Il vulcanismo rappresenta una connessione tra le profondità del pianeta e la superficie terrestre, con eruzioni che possono essere improvvise e inaspettate.
  • Il rischio vulcanico si compone di pericolosità, esposizione e vulnerabilità, determinando l'impatto potenziale di un'eruzione.
  • Grandi disastri storici come Pompei e Santorini mostrano la devastazione che i vulcani possono causare, inclusi fenomeni secondari come lahares e tsunami.
  • La preparazione e lo studio dei segnali premonitori, come i tremori sismici e le emissioni gassose, sono fondamentali per ridurre i rischi associati alle eruzioni vulcaniche.
  • La perdita di memoria storica porta le persone a ignorare i rischi vulcanici, insediandosi in aree pericolose e dimenticando l'importanza della consapevolezza e della preparazione.

Indice

  1. Vulcanismo e rischio vulcanico
  2. Rischio vulcanico
  3. la storia dei grandi disastri
  4. La perdita di memoria storica

Vulcanismo e rischio vulcanico

Il vulcano, creatura antica e maestosa, è lo squarcio tra le viscere del pianeta e la fragile pelle della terra emersa. Da esso prorompe il respiro ardente del globo, sotto forma di lava incandescente, di cenere nera come l’oblio, di gas velenosi e lapilli infuocati. Ma ciò che desta più timore non è la furia in sé, bensì l’incertezza della sua venuta: ché il vulcano non annuncia sempre il suo disdegno, e il suo silenzio spesso cela un'ira profonda.

Rischio vulcanico

Il rischio vulcanico, dunque, non è mero timore del fuoco, ma scienza del possibile disastro: esso si compone di due elementi, come Giano bifronte. Il primo è la pericolosità, ossia la possibilità che un vulcano si ridesti e vomiti i suoi furori; il secondo è l’esposizione, ovvero la presenza degli uomini, delle loro case, dei loro armenti e raccolti in prossimità del mostro addormentato.Oltre a questi, v’è un terzo spirito che si aggira tra i due: la vulnerabilità, la quale misura quanto sia fragile ciò che vive attorno al cratere. Una città di pietra solida, un villaggio pronto all’allarme, una comunità che conosce i sentieri della fuga, saranno meno vulnerabili di chi ignora, sottovaluta, o si affida al cieco fato.

la storia dei grandi disastri

Grandi disastri adornano gli annali del tempo: Pompei, sommersa dalla furia del Vesuvio; Santorini, spezzata dal collasso del Thera; e più vicino a noi, l’Etna e il Vesuvio ancora, che mai cessano del tutto il loro mormorio. Ma non sempre l’eruzione è la sola minaccia: spesso i vulcani generano lahares (fanghi torrenti che scendono come valanghe), nubi ardenti che bruciano ogni cosa al loro passaggio, tsunami causati da frane o esplosioni marine.
Per questo, l’uomo saggio non si limita a temere, ma studia. Egli osserva i segnali: tremori sismici, innalzamento del suolo, emissioni gassose, cambiamenti nelle acque. E costruisce mappe, pianifica vie di fuga, stabilisce zone rosse dove non è lecito dimorare. La protezione civile, figlia dell’organizzazione e della ragione, veglia come un custode armato di conoscenza.

La perdita di memoria storica

Eppure, come spesso accade, è l’oblio il nostro primo nemico. Troppo spesso le genti si insediano sulle pendici del vulcano, attratte dalla fertilità del suolo, dalla bellezza del paesaggio, dalla promessa di un domani fecondo. Ma così facendo, mettono la vita sull’altare del rischio, e affidano la sorte ai capricci della natura. Altrettanto spesso, chi decide di vivere in zone così affascinanti ma allo stesso tempo pericolose, sottovaluta o ignora il rischio, o non è sufficientemente educato a sopravvivere con tale rischio.
Il rischio vulcanico è l’equilibrio tra la memoria e la dimenticanza, tra il fuoco della Terra e il cuore dell’uomo. Non possiamo fermare l’eruzione, ma possiamo comprendere, preparare, agire. E in ciò si manifesta la vera grandezza dell’ingegno umano: non nel dominare la natura, ma nel convivere con essa in consapevole armonia.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la principale preoccupazione riguardo ai vulcani?
  2. La principale preoccupazione non è solo la furia del vulcano, ma l'incertezza della sua eruzione, poiché spesso non annuncia il suo disdegno.

  3. Quali sono i componenti del rischio vulcanico?
  4. Il rischio vulcanico si compone di pericolosità, esposizione e vulnerabilità, che insieme determinano il potenziale impatto di un'eruzione.

  5. Come si possono mitigare i rischi associati ai vulcani?
  6. I rischi possono essere mitigati studiando i segnali premonitori, costruendo mappe, pianificando vie di fuga e stabilendo zone rosse in cui è vietato dimorare.

  7. Qual è il ruolo della memoria storica nel contesto del rischio vulcanico?
  8. La memoria storica è cruciale per evitare l'oblio, che porta le persone a sottovalutare i rischi e a insediarsi in aree pericolose, dimenticando le lezioni del passato.

Domande e risposte