Concetti Chiave
- L'energia interna della Terra deriva principalmente da due fonti: il calore residuo primordiale e il calore radiogenico prodotto dalla radioattività di isotopi naturali nelle rocce.
- Il flusso di calore terrestre varia geograficamente, con valori più alti in regioni geologicamente attive e più bassi in aree stabili; l'unità di misura è l'HFU.
- Il calore solare non penetra oltre gli strati superficiali della crosta terrestre, mentre il calore interno è composto da calore fossile e prodotto da rocce radioattive.
- Il campo magnetico terrestre agisce come quello di una gigantesca calamita, con linee di forza che escono dall'emisfero sud e entrano nell'emisfero nord.
- Il campo magnetico terrestre è generato da correnti elettriche nel nucleo di ferro e nichel, e le sue caratteristiche principali sono declinazione, inclinazione e intensità.
Indice
Energia termica della Terra
L’energia termica del sistema Terra ha 2 componenti:
- Energia solare: responsabile del calore esterno, che attiva i principali agenti esogeni dell’atmosfera (venti) e dell’idrosfera (onde e correnti), i quali permettono il modellamento della superficie terrestre.
- Energia geotermica: responsabile del calore interno, che attiva i principali meccanismi endogeni legati alla tettonica delle placche.
Calore interno della Terra
Il calore interno è la più importante sorgente di energia della Terra. Esso è la somma:
- Del residuo del calore originario o primordiale, immagazzinato dal pianeta all’atto della sua formazione e originatosi:
- Conversione dell’energia cinetica: trasformazione in calore dell’energia cinetica dei frammenti che colpivano la superficie terrestre.
- Conversione dell’energia gravitazionale: si ritiene che la formazione del nucleo abbia avuto origine tramite la catastrofe del ferro, momento in cui a causa dell’elevata densità del ferro fuso esso è sprofondato al centro della terra, modificando la struttura terrestre spostando i vari minerali più leggeri verso l’alto.
- Riscaldamento adiabatico: nella terra primordiale, il continuo accrescimento della massa terrestre ha fatto in modo che la pressione sugli strati più profondi del pianeta aumentasse, e che avvenisse un conseguente aumento della temperatura. Il gradiente adiabatico è l’aumento della temperatura adiabatica con l’aumento della profondità.
- Radioattività degli isotopi a vita breve
- Del calore radiogenico, derivato dalla radioattività naturale degli isotopi radioattivi (40K, 232Th, 235U, 238U) presenti nelle rocce attuali. Essi hanno dei tempi di dimezzamento molto lunghi. Il tempo di dimezzamento è il tempo che occorre affinché metà di una certa quantità di un nuclide padre si trasformi in nuclide figlio.
Flusso di calore e geologia
Flusso di calore: la quantità di energia termica che sfugge dalla Terra per unità di superficie e di tempo.
L’unità di misura del flusso di calore è l’HFU (Heat Flow Unit) che vale 42 mW/m2s 1 µcal/(cm 2·s).
→ La media del flusso di calore nei continenti è 1,5 HFU. I valori più bassi della media si rilevano nelle aree geologicamente stabili, inattive o geologicamente vecchie; come ad esempio le grandi masse continentali (Canada, Brasile, Asia, Africa). I valori più alti della media si rilevano nelle regioni geologicamente attive. In generale il flusso di calore decresce con l’aumentare dell’età delle rocce:
-
- > 2 HFU zone attive dal punto di vista tettonico e vulcanico.
Il calore solare non supera lo strato di rocce più esterne. Il flusso del calore interno che attraversa la superficie è la somma del calore fossile e di quello prodotto dalle rocce radioattive. Il diverso spessore delle frecce indica la variazione del flusso di calore a causa dell’isolamento termico, dovuto alla bassa conducibilità delle rocce attraversate.
Temperature registrate alla profondità di 2.000 metri dalla superficie.
→ L’Italia è una regione in cui il flusso di calore è in media superiore al normale, in particolare nelle aree sede di attività vulcanica e in quelle che lo sono state in un passato geologicamente recente.
Campo magnetico terrestre
La Terra si comporta come una gigantesca calamita. Come una calamita genera un campo magnetico, così la Terra genera il campo magnetico terrestre. Il campo magnetico terrestre può essere descritto immaginando al centro della Terra una sbarretta magnetica che genera un campo magnetico, con l’asse della barretta inclinato di 11° rispetto all’asse terrestre.
Linee di forza del campo: sono linee astratte, in ogni punto delle quali il campo è tangente. Il verso del campo è sempre convenzionalmente quello indicato dalla bussola (il polo nord della bussola si orienta verso il polo nord geografico, il polo sud della bussola si orienta verso il polo sud geografico). Dunque le linee di forza del campo «escono» dalla Terra dall’emisfero sud e «entrano» dall’emisfero nord.
All’interno della terra vi sono temperature tanto elevate che i materiali magnetici perdono il loro magnetismo.
Punto di Curie: la temperatura limite che oltre la quale porta la perdita delle proprietà magnetiche. Quindi nessun magnete può essere presente all’interno della Terra.
Il campo magnetico terrestre può dipendere solo dalla presenza in profondità di un flusso di correnti elettriche. Possiamo considerare la Terra estremamente disomogenea. In essa, un pesante nucleo di ferro e nichel, conduttore di elettricità, è circondato da uno strato meno denso costituito di rocce silicatiche.
Caratteristiche del campo magnetico
Le tre caratteristiche principali per descrivere un campo magnetico in un punto sono:
- Declinazione magnetica: l’angolo, misurato sul piano orizzontale, che la direzione del sud magnetico forma con quella del nord geografico. L’ago della bussola non indica la reale posizione del nord magnetico ma è leggermente discostato, più ci si avvicina in prossimità del polo più l’errore è grande.
- Inclinazione magnetica: l’angolo tra le linee di forza e la superficie terrestre.
Le linee di forza del campo magnetico incontrano la superficie terrestre con angoli diversi: sono verticali ai poli magnetici e orizzontali all’equatore magnetico.
- Intensità: L’unità di misura dell’intensità del campo magnetico è il gauss (G), un sottomultiplo del tesla (T
Domande da interrogazione
- Quali sono le due componenti principali dell'energia termica del sistema Terra?
- Come si origina il calore interno della Terra?
- Cosa rappresenta il flusso di calore e come varia nei continenti?
- Come si comporta la Terra in relazione al campo magnetico?
- Quali sono le caratteristiche principali per descrivere un campo magnetico in un punto?
L'energia termica del sistema Terra ha due componenti principali: l'energia solare, che influenza i processi esogeni come i venti e le correnti, e l'energia geotermica, che guida i processi endogeni legati alla tettonica delle placche.
Il calore interno della Terra deriva dal calore primordiale residuo, dalla conversione dell'energia cinetica e gravitazionale, dal riscaldamento adiabatico e dalla radioattività degli isotopi a vita breve e lunga.
Il flusso di calore è la quantità di energia termica che sfugge dalla Terra per unità di superficie e tempo. Nei continenti, la media è di 1,5 HFU, con valori più alti nelle regioni geologicamente attive e più bassi in quelle stabili o vecchie.
La Terra si comporta come una gigantesca calamita, generando un campo magnetico terrestre. Questo campo è descritto come una sbarretta magnetica inclinata di 11° rispetto all'asse terrestre, con linee di forza che escono dall'emisfero sud e entrano dall'emisfero nord.
Le tre caratteristiche principali per descrivere un campo magnetico in un punto sono la declinazione magnetica, l'inclinazione magnetica e l'intensità, misurata in gauss (G).