Concetti Chiave
- Il paleomagnetismo studia il campo magnetico terrestre del passato attraverso la magnetizzazione delle rocce.
- Le rocce indicano che il campo geomagnetico esiste da almeno 3,5 miliardi di anni con direzioni diverse rispetto a oggi.
- I poli magnetici potrebbero essere rimasti fissi mentre i continenti si sono mossi, alterando la direzione del campo magnetico delle rocce.
- Le inversioni di polarità magnetica sono documentate in molte rocce, mostrando un passaggio da polarità normale a inversa.
- È possibile che la nostra attuale epoca magnetica, durata circa 700.000 anni, possa subire un'inversione di polarità.
Il paleomagnetismo consente lo studio del campo magnetico terrestre del passato. Molte rocce hanno una certa magnetizzazione fin dal momento in cui si sono formate.
Studiando quindi le rocce si è scoperto che il campo geomagnetico esiste da almeno 3,5 miliardi di anni e la sua direzione era diversa dal campo geomagnetico attuale.
Secondo un’ipotesi i poli magnetici della Terra sono migrati nel tempo; l’ipotesi più certa è che i poli siano rimasti gli stessi e sono i continenti ad essersi mossi , facendo cambiare direzione e orientamento alle rocce e quindi anche al loro campo magnetico.
Il paleomagnetismo ha portato anche ad un'altra scoperta: in molte rocce recenti la direzione della magnetizzazione è opposta a quella attuale . questo fenomeno si nota anche in rocce più antiche in cui si nota un’inversione di polarità.
La conclusione è che il campo geomagnetico è passato da normale ( come quello di oggi) a inverso .
La scala stratigrafica paleomagnetica ricostruisce i periodi di polarità normale e inversa .
La nostra epoca magnetica, durata circa 700 000 anni potrebbe subire un’inversione di polarità.
Si sa ben poco su come accada questo fenomeno; ma probabilmente il campo magnetico si indebolisce lasciando il pianeta senza il suo scudo contro le radiazioni cosmiche, comportando così l’inversione di polarità.