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Concetti Chiave

  • I punti caldi sono zone vulcaniche caratterizzate da un'attività intraplacca e da un'elevata risalita di materiale incandescente dal mantello, come nelle isole Hawaii.
  • A differenza di altre aree vulcaniche, i punti caldi si trovano al centro delle placche e non ai loro confini, generando vulcani che lasciano tracce di isole o catene montuose sottomarine.
  • La teoria della tettonica delle placche permette di prevedere il futuro posizionamento delle masse continentali, ipotizzando la loro collocazione tra milioni di anni mantenendo le attuali velocità e direzioni di movimento.
  • La rotazione terrestre sta subendo una progressiva decelerazione, influenzata dalle maree e dalle differenze di densità tra la crosta oceanica e continentale, causando variazioni nei movimenti delle placche.
  • L'inclinazione del piano di Benioff varia in base alla direzione delle placche, con inclinazioni più pronunciate verso ovest, influenzate dal flusso del mantello.

Un punto caldo (Hot-Spot) è un punto della superficie terrestre interessato da un'anomala risalita del mantello verso la superficie terrestre e che presenta attività vulcanica da un lunghissimo periodo di tempo; è il caso, per esempio, delle isole Hawaii. Le lave associate ai punti caldi sono lave basaltiche come quelle delle dorsali ma con più alto contenuto di metalli alcalini.

Indice

  1. Caratteristiche dei punti caldi
  2. Effetti sulla litosfera
  3. Previsioni future e tettonica
  4. Decelerazione terrestre e movimenti

Caratteristiche dei punti caldi

Una caratteristica di queste aree vulcaniche, è quella di essere collocati nel mezzo delle placche, anziché ai confini di esse come prevede la teoria generale della tettonica a zolle. Sono caratterizzati da un elevato flusso termico e da una intensa attività intraplacca.
Quasi tutti i punti caldi sono zone di vasto sollevamento della crosta; la loro origine va ricercata sotto le placche, nel mantello, dove si trovano i pennacchi. I pennacchi sono correnti cilindriche ascensionali di materiale incandescente che salgono dal mantello, la cui origine non è ancora del tutto nota. Se i punti caldi rimangono sempre attivi e immobili nei tempi geologici, il passaggio di una placca litosferica sopra un punto caldo lascia come traccia una fila di vulcani.

Effetti sulla litosfera

In una placca oceanica, in corrispondenza di un punto caldo si hanno grandi vulcani sottomarini, che a volte arrivano a formare isole. I vulcani si spostano insieme alla placca litosferica di cui fanno parte, allontanandosi dal punto caldo che rimane fisso. In corrispondenza del punto caldo, la litosfera è più calda, meno densa e sollevata (per compensazione isostatica). Le catene di isole e i monti sottomarini del Pacifico sono il risultato del passaggio della Placca del Pacifico sopra punti caldi fissi. La litosfera si raffredda lontano dal punto caldo, le isole diventano vulcani spenti e demoliti dalle onde diventano guyot, ovvero montagne sottomarine dalla cima piatta.

Previsioni future e tettonica

Oltre che per spiegare i fenomeni avvenuti, la teoria della tettonica delle placche può essere impiegata per prevedere lo svolgimento dei fenomeni futuri. Se i movimenti delle placche rimanessero costanti e continuassero con le stesse velocità e direzioni attuali, saremmo in grado di ipotizzare la posizione delle masse continentali sul nostro pianeta tra 50 milioni di anni.

Decelerazione terrestre e movimenti

La Terra sta progressivamente subendo un fenomeno di decelerazione e a causa delle maree delle oscillazioni dell'asse di rotazione. Poiché la crosta più leggera del mantello, rallenta più in fretta producendo in moto relativo della stessa verso ovest; Il movimento non è omogeneo perché la crosta spessore densità diverse negli oceani e nei continenti, e da questa differenza causare la convergenza o la divergenza delle placche: se tra due zolle che migrano verso ovest, quella occidentale più veloce sia una divergenza, mentre se più lenta si ha una convergenza. La prova che viene fornita e quella delle inclinazioni diverse del piano di Benioff: quelli che immergono verso ovest sono sempre più inclinati (40°-90°) rispetto a quelli che piegano verso est (15°-40°). I primi immergendosi sotto la litosfera, sarebbero "raddrizzati" dallo scorrimento verso destra del mantello, mentre i secondi sarebbero "appiattiti" dal medesimo flusso.

Domande da interrogazione

  1. Cosa sono i punti caldi e come si formano?
  2. I punti caldi sono aree della superficie terrestre con un'anomala risalita del mantello che causano attività vulcanica prolungata. Si formano a causa di pennacchi di materiale incandescente che salgono dal mantello, creando vulcani che si spostano con le placche litosferiche.

  3. Qual è la caratteristica distintiva dei punti caldi rispetto alla teoria della tettonica a zolle?
  4. I punti caldi si trovano nel mezzo delle placche, anziché ai confini, e sono caratterizzati da un elevato flusso termico e intensa attività intraplacca, contrariamente alla teoria generale della tettonica a zolle.

  5. Come la teoria della tettonica delle placche può essere utilizzata per prevedere il futuro del pianeta?
  6. La teoria può prevedere la posizione futura delle masse continentali se i movimenti delle placche rimangono costanti, permettendo di ipotizzare la loro posizione tra 50 milioni di anni.

  7. Quali effetti ha la rotazione terrestre sulla crosta e sulle placche?
  8. La rotazione terrestre subisce una decelerazione che, insieme alle maree, causa oscillazioni dell'asse di rotazione. La crosta rallenta più velocemente del mantello, causando movimenti relativi che influenzano la convergenza o divergenza delle placche.

  9. Qual è la prova delle diverse inclinazioni del piano di Benioff?
  10. La prova è che i piani di Benioff che immergono verso ovest sono più inclinati (40°-90°) rispetto a quelli che piegano verso est (15°-40°), a causa del movimento relativo della crosta e del mantello.

Domande e risposte

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