Concetti Chiave
- Il Cinematografo dei fratelli Lumière, introdotto nel 1895, rivoluzionò il cinema con proiezioni pubbliche di fotografie in sequenza per simulare il movimento.
- L'invenzione presentava un efficiente sistema di cremagliera per avanzare la pellicola e una struttura portatile che si adattava anche a macchina da proiezione.
- Le pellicole erano inizialmente in bianco e nero, con metodi di colorazione come il viraggio per aggiungere atmosfera, o la colorazione manuale per un tocco artigianale.
- Il cinema delle attrazioni era spesso parte di spettacoli itineranti, con poche sale fisse, combinando proiezioni con altre forme di intrattenimento.
- Con l'evoluzione del cinema, si abbandonò l'uso del narratore, poiché le pellicole iniziarono a raccontare storie autonomamente.
Il Cinematografo
Nel 1895 i fratelli Lumiere lanciano il loro "Cinematographe": con questa invenzione si può iniziare a parlare di cinema vero e proprio, composto da uno spettacolo di proiezione di fotografie scattate in rapida successione, in maniera da dare l'illusione di movimento, a un pubblico pagante radunato in una sala. É la prima volta che una griffa viene usata per spostare la pellicola. L'ampiezza della pellicola e le dimensioni dei fotogrammi sono gli stessi del Kinetoscopio di Edison, ma le perforazioni consistono solo in un buco su ogni lato del fotogramma.
Inizialmente la pellicola era di circa 15 metri di lunghezza.La prima proiezione ufficiale avvenne il 28 dicembre 1895 a Parigi. La macchina fu disponibile per esibizioni pubbliche nel 1896.
La proiezione premetteva dopotutto un maggiore guadagno economico per via della fruizione collettiva.
In realtà le invenzioni legate alle fotografie in movimento furono innumerevoli in quegli anni (si contarono nella sola Inghilterra circa 350 brevetti). Tra tutte queste l'invenzione dei Lumière aveva l'innegabile vantaggio dell'efficiente cremagliera, che trascinava la pellicola automaticamente a scatti ogni 1/25 di secondo, e una praticità mai vista, essendo una piccola scatoletta di legno, facilmente trasportabile, che all'occorrenza, cambiando solo la lente, si trasformava anche in macchina da proiezione.
La pellicola cinematografia era in bianco e nero (almeno fino agli inizi degli anni venti col Technicolor), ma esistevano vari metodi di colorazione fatta sulla pellicola già filmata.
Il più semplice e diffuso era quello del viraggio, cioè l'immersione della pellicola in sostanze coloranti trasparenti. Il viraggio era un metodo piuttosto sommario e veniva usato per connotare l'atmosfera delle scene e variare la rappresentazione. Si sviluppò un codice legato ai vari colori, anche se non era assoluto e veniva deciso via via dagli operatori. In linea di massima col blu si coloravano le scene notturne, col verde quelle nella natura, con il rosso le scene di violenza e gli incendi, col giallo talvolta l'ira, ecc.
Un sistema più raffinato e affascinante era la colorazione a mano, che rendeva ogni pellicola un pezzo unico di artigianato. Si trattava di colorare la pellicola fotogramma per fotogramma, un lavoro di precisione e difficoltà, effettuato di solito da donne, che venivano dotate di particolari lenti di ingrandimento. Inevitabili sono alcune sbavature e l'approssimazione un po' forzata dei colori scelti, che creavano l'effetto di macchie di colore, piuttosto che di immagini colorate.
Il cinema "delle attrazioni" era quasi sempre uno spettacolo ambulante con pochissime sale cinematografiche, almeno fino al 1905-1906. Le proiezioni pubbliche avvenivano di solito nei caffè, nei locali pubblici e nei teatri di varietà, in combinazione con spettacoli di acrobati, prestigiatori, ballerine, clown, ecc. Gli ambulanti poi portavano il cinema nelle feste e le fiere di paese, sotto tendoni appositamente allestiti.
I film dovevano essere acquistati da chi desiderava proiettarli, per cui il bagaglio di pellicole da proiettare era sempre lo stesso e si rinnovava molto lentamente. La distribuzione cinematografica era ancora molto artigianale e solo quando decollò come intrattenimento capace di dare guadagno iniziarono a venire su le sale vere e proprie, con un proprio cartellone esclusivamente di proiezioni che avvenivano a ore fisse più volte al giorno.
Il passaggio successivo del cinema fu quello della scomparsa del narratore, che spiegava e coloriva la storia: a un certo punto le pellicole furono capaci di raccontare da sole senza bisogno dell'intermediazione umana.
Domande da interrogazione
- Qual è stata l'importanza dell'invenzione del "Cinematographe" dei fratelli Lumière?
- Come si differenziava il "Cinematographe" dai dispositivi precedenti come il Kinetoscopio di Edison?
- Quali erano i metodi di colorazione delle pellicole cinematografiche all'epoca?
- Dove avvenivano le proiezioni cinematografiche nei primi anni del cinema?
- Come si è evoluta la distribuzione cinematografica nel tempo?
L'invenzione del "Cinematographe" ha segnato l'inizio del cinema come lo conosciamo oggi, permettendo la proiezione di fotografie in rapida successione per creare l'illusione del movimento a un pubblico pagante.
Il "Cinematographe" utilizzava una cremagliera efficiente per spostare automaticamente la pellicola e aveva una struttura compatta e trasportabile, che poteva essere trasformata in macchina da proiezione cambiando solo la lente.
Le pellicole erano colorate principalmente tramite il viraggio, che immergeva la pellicola in sostanze coloranti, e la colorazione a mano, che richiedeva di dipingere ogni fotogramma individualmente.
Le proiezioni avvenivano principalmente in caffè, locali pubblici, teatri di varietà e durante feste e fiere di paese, spesso in combinazione con altri spettacoli.
Inizialmente, la distribuzione era artigianale e i film venivano acquistati per la proiezione. Con il tempo, il cinema è diventato un intrattenimento più strutturato, portando alla nascita di sale cinematografiche con programmazioni regolari.