Analisi fashion film Ultimatum

Analisi fashion film Ultimatum

Brief creativo: Ultimatum è un fashion film che tratta il tema della sostenibilità ambientale. Il naturale e l’artificiale sono da sempre in contrasto. Le materie plastiche sono l’emblema di questa tensione sempre presente. La collezione di moda sostenibile utilizza tessuti in fibra naturale per creare silhouette minimaliste, audaci e femminili. In opposizione è stato realizzato, appositamente per il fashion film, un abito prodotto con materiali in plastica e sintetici per valorizzare questa profonda differenza.

Sinossi: Abbiamo deciso di rappresentare la natura e la plastica attraverso l’uomo in modo metaforico. La natura verrà impersonificata da un’attrice che indosserà la collezione sostenibile e consapevole della stilista. La plastica verrà rappresentata da un’attrice che, al contrario, avrà addosso l’abito inquinante. L’uomo in questo caso viene inserito nel film come mezzo per diffondere il nostro messaggio. Titolo: Il titolo è stato scelto per sottolineare l’ultima possibilità che ha l’uomo per cambiare. L’ultima opportunità che permetterà al genere umano di salvaguardare l’ecosistema ambientale ed evitarne la sua morte. Narrazione: Il fashion film verrà introdotto attraverso delle riprese del luogo per contestualizzare lo spazio in cui si trovano le nostre attrici e per valorizzare la natura incontaminata. Entrerà in scena la nostra protagonista che risulterà in perfetta armonia con l’ambiente che la circonda. Successivamente lo spettatore visualizzerà l’entrata in scena dell’attrice raffigurante la plastica che apparirà in netto contrasto con il paesaggio. Questa figura inquinerà il territorio gettando dei sacchetti della spazzatura lungo il suo percorso. Verranno effettuati dei dettagli sugli abiti della collezione e sul vestito in plastica per valorizzare i prodotti. All’inizio del fashion film verrà trasmesso un clima sereno e positivo che si trasformerà negativamente in un clima di tensione. Il montaggio e le riprese diventeranno sempre più dinamiche per enfatizzare l’ansia costante.

La protagonista si ritroverà in una via contaminata da sacchetti della spazzatura e per salvaguardare la natura (meccanismo di autodifesa) proseguirà il suo percorso raccogliendone uno ad uno. Nel momento in cui l’attrice troverà l’ambiente inquinato cambierà completamente espressione ed umore. Avverrà un montaggio alternato tra le azioni compiute dai personaggi: una continuerà ad attaccare e distruggere l’ecosistema e l’altra a cercare di salvarlo. In queste scene il pubblico risulterà disorientato e confuso. In seguito arriveremo al momento in cui le due ragazze si incontreranno lungo la via e si guarderanno intensamente, fino al porgersi le mani. E qui avverrà il finale: nell’instante in cui si sfioreranno le mani, la nostra protagonista cadrà lentamente su una terra ormai ricoperta del tutto in plastica, e morirà nella sua sofferenza.