Concetti Chiave
- La cultura italiana del Settecento era più arretrata rispetto al resto d'Europa, con un minor conflitto con la Chiesa rispetto ad altri paesi illuministi.
- L'accademia dell'Arcadia, nata nel 1690, promuoveva una poesia bucolica e pastorale, in contrasto con gli eccessi del barocco, e fu controllata dalla Chiesa.
- Nel Settecento, la concezione dell'intellettuale cambiò verso una realizzazione mondana, con l'introduzione del giornalismo e del romanzo in Inghilterra.
- L'Illuminismo portò alla formazione di un'opinione pubblica e alla diffusione della prosa, con figure chiave come Daniel Defoe e Jonathan Swift.
- L'Enciclopedia di Diderot rappresentò un tentativo di descrivere tutto il sapere umano, segnando un distacco dal principio di auctoritas.
Indice
La cultura italiana del Settecento
La cultura italiana settecentesca era arretrata rispetto al resto d’Europa. I letterati italiani si radunavano all’interno delle accademie, tra cui si possono ricordare quella dei Pugni e dei Trasformati. C’era un atteggiamento meno violento nei confronti del mondo religioso rispetto ad altri paesi in cui l’Illuminismo aveva portato nette spaccature con la Chiesa.
Ludovico Antonio Muratori propose un ideale di cristianesimo attivo, che trovò espressione nel Manzoni. Permase il modello classicista e vennero ripresi i principi dell’ordine, della chiarezza e delle proporzioni. Il classicismo riletto alla luce dei principi illuministi portò al realismo, nonostante l’antirealismo fosse stata una delle prerogative del classicismo. In un paese politicamente e storicamente diviso come l’Italia, quando la cultura dovette divenire operativa, il problema della lingua divenne una questione attuale e importante. L’Illuminismo infatti doveva portare la ragione tra la popolazione ed eliminare l’ignoranza. Non si raggiunse però una lingua divulgativa. La lingua era specialistica e diretta a un pubblico ristretto.L'Accademia dell'Arcadia
Un fenomeno importante era rappresentato dall’accademia dell’Arcadia, che nacque nel 1690 con un gruppo di una quindicina di scrittori che facevano capo a Cristina di Svezia. L’ideale era quello di una poesia bucolica e pastorale e la lirica era concepita come svago e dimensione d’evasione. La poesia dell’Arcadia si prestava al controllo della Chiesa perché aveva un carattere filoclericale. I poeti di questo gruppo letterario amavano assumere nomi inventati, che riprendevano i pastori delle poesie bucoliche. Il presidente prendeva invece il nome di “custode” e la sala delle riunioni dell’accademia si chiamava “Bosco Parrasio”. Questi poeti non produssero componimenti significativi. L’accademia assunse un atteggiamento antibarocco. I poeti dell’Arcadia cercavano una poesia misurata, armoniosa e proporzionata, in contrapposizione agli eccessi tipici del barocco. Si diffuse questa tradizione poetica antibarocca e in tutta Italia nacquero delle filiali di questa scuola. La Chiesa se ne accorse e cercò di controllarla, di assorbirla e di utilizzarla per i propri scopi. L’influenza dell’Arcadia si fece sentire fino a Leopardi.
Cambiamenti nell'intellettualità del Settecento
Nel Settecento cambiò la concezione dell’intellettuale. La cultura illuminista tendeva a una realizzazione mondana, non ultraterrena. Nell’Illuminismo, gli intellettuali borghesi e aristocratici uscirono dal loro mondo di chiusura e abbandonarono il modello di intellettuale racchiuso nella sua intimità, tipico del Petrarca. Le più importanti trasformazioni in ambito culturale avvennero in Inghilterra, dove avvenne la rivoluzione industriale. Il primato dell’Italia era terminato. In Inghilterra il fatto più significativo fu la nascita del giornalismo, che presupponeva la formazione di un’opinione pubblica. Il secondo fatto importante fu la nascita del romanzo, che non era ancora realistico. La prosa si affermò nettamente sulla poesia. Il romanzo aveva un fine d’evasione e certamente era importante il ruolo ricoperto dal diletto. Il fine era pedagogico ed educativo. L’intellettuale era un libero professionista che doveva preoccuparsi di vendere ciò che scriveva. Da citare sono Daniel Defoe (autore di Robinson Crusoe) e Jonathan Swift (autore dei Viaggi di Gulliver). A Defoe si deve anche la formazione del foglio periodico, che è uno degli antenati del quotidiano, assieme ai fogli volanti. Uno dei primi quotidiani inglesi fu The Spectator, che venne pubblicato dal 1711 al 1714. L’esperienza di questo quotidiano fu importante perché ispirò anche Il caffè dei fratelli Verri. In Francia invece si diffuse il pamphlet, piccolo saggio non specialistico che era mosso da intenti divulgativi e pedagogici. Questa intensa produzione letteraria doveva evitare la censura. Fondamentale fu l’Enciclopedia di Diderot, che fu il primo tentativo velleitario di descrizione di tutto il sapere umano. In questo periodo il principio di auctoritas venne definitivamente deposto. Moderna è l’osservazione proposta dall’Enciclopedia che dimostrava il distaccamento dal principio di autorità.
Domande da interrogazione
- Qual era la situazione della cultura italiana nel Settecento rispetto al resto d'Europa?
- Qual era l'ideale dell'Accademia dell'Arcadia e come si relazionava con la Chiesa?
- Come cambiò la concezione dell'intellettuale nel Settecento?
- Quali furono le principali trasformazioni culturali in Inghilterra durante il Settecento?
- Qual era l'importanza dell'Enciclopedia di Diderot nel contesto del Settecento?
La cultura italiana del Settecento era considerata arretrata rispetto al resto d'Europa, con un forte legame con il classicismo e un atteggiamento meno violento verso la religione rispetto ad altri paesi influenzati dall'Illuminismo.
L'Accademia dell'Arcadia promuoveva una poesia bucolica e pastorale, con un carattere filoclericale che si prestava al controllo della Chiesa, cercando di opporsi agli eccessi del barocco.
Nel Settecento, la concezione dell'intellettuale cambiò verso una realizzazione mondana, con intellettuali che abbandonarono il modello chiuso e intimo del passato, influenzati dalla cultura illuminista.
In Inghilterra, le principali trasformazioni culturali furono la nascita del giornalismo e del romanzo, che contribuirono alla formazione di un'opinione pubblica e avevano fini pedagogici ed educativi.
L'Enciclopedia di Diderot fu fondamentale come primo tentativo di descrivere tutto il sapere umano, segnando un distacco dal principio di autorità e contribuendo alla diffusione delle idee illuministe.