Concetti Chiave
- Il Canto XXIV dell'Iliade esplora l'ira di Achille, intensificata dalla morte di Patroclo, e il suo trattamento del corpo di Ettore.
- Priamo, assistito da Ermes, supplica Achille di restituire il corpo del figlio Ettore per dare degni onori funebri.
- Il dialogo tra Priamo e Achille mette a nudo l'umanità dei due eroi attraverso il loro pianto comune, riflettendo la tragedia personale di ciascuno.
- Achille, abbandonando la sua natura guerriera, si identifica con il dolore di Priamo, mostrando una profonda comprensione reciproca.
- La scena culmina con un cambiamento drammatico, sottolineando che il dolore e la gioia sono inevitabili nella vita umana.
Indice
Achille e Priamo: Canto XXIV
Nella parte iniziale del libro XXIV dell'Iliade, ritroviamo il tema dell'ira di Achille, ora volta contro Ettore a causa della morte di Patroclo, che si concretizza con il terribile strazio nei confronti del cadavere dell'eroe troiano.

Il colloquio tra Achille e Priamo muove proprio da questo: per i Greci era fondamentale seppellire un uomo dopo avergli reso adeguati onori; in questo caso ai Troiani è impedito di onorare Ettore, anzi il suo corpo è rovinosamente straziato dall'eroe nemico.
Priamo, aiutato da Ermes, si reca nell'accampamento acheo fino alla tenda di Achille e, ivi giunto, lo supplica di riavere il cadavere del figlio.
v. 477
"Entrò non visto il gran Priamo, e standogli accanto
strinse fra le sue mani i ginocchi d'Achille, baciò quella mano
tremenda, omicida, che molti figliuoli gli uccise.
Come quando grave colpa ha travolto un uomo,
che, ucciso in patria, fugge in altro paese,
in casa d'un ricco, stupore afferra i presenti;
così Achille stupì, vedendo Priamo simile ai numi,
e anche gli altri stupirono e si guardarono in faccia.
Ma Priamo prendendo a pregare gli disse parola:
'Pensa al tuo padre, Achille pari agli dèi,
coetaneo mio, come me sulla soglia tetra della vecchiaia,
e lo tormentano forse i vicini, standogli intorno,
perché non c'è nessuno che il danno e il male allontani.'"
v. 498
"Ma Ares furente ha sciolto i ginocchi di molti,
e quello che solo restava, che proteggeva la rocca e la gente,
tu ieri l'hai ucciso, mentre per la sua patria lottava,
Ettore... Per lui vengo ora alle navi dei Danai,
per riscattarlo da te, ti porto doni infiniti."
Parti commentate con versi
Ecco alcune parti commentate del libro XXIV dell'Iliade.
Contro ogni aspettativa l'eroe acheo scioglie la sua maschera guerriera e lascia sgorgare la comprensione per la sofferenza del vecchio re; riflette in quel dolore il patimento suo personale per la morte di Patroclo.
La scena è resa molto profonda dal pianto comune dei due nemici, dando agli eroi una connotazione violentemente umana.
v. 507
"Disse così, e gli fece nascere brama di piangere il padre:
allora gli prese la mano e scostò piano il vecchio;
entrambi pensavano e uno piangeva Ettore massacratore
a lungo, rannicchiandosi ai piedi d'Achille,
ma Achille piangeva il padre, e ogni tanto
anche Patroclo; s'alzava per la dimora quel pianto."
Questa immagine dell'eroe piangente apre ai risvolti psicologici, tipici poi della tragedia greca; non solo, qui il vecchio padre piange con il carnefice del suo figlio, carnefice che, a sua volta, abbandona la sua dimensione per unirsi a quella di padre: ritorna il gioco della vestizione - svestizione dell'eroe - uomo.
La linearità della scena subisce, nel finale, un brusco cambiamento di orizzonte, dato dall'introduzione dell'elemento mitico: ogni uomo ha, di diritto, gioie e dolori e non può esentarsi dalla sua dose di sofferenza.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del Canto XXIV dell'Iliade?
- Come reagisce Achille alla supplica di Priamo?
- Qual è l'importanza del pianto comune tra Achille e Priamo?
- Quale ruolo gioca Ermes nell'incontro tra Priamo e Achille?
- Qual è il significato del cambiamento di orizzonte nel finale della scena?
Il tema principale è l'ira di Achille contro Ettore, che si manifesta nel trattamento del cadavere di Ettore, e il successivo incontro tra Achille e Priamo, che porta a una riflessione sulla sofferenza umana.
Achille, contro ogni aspettativa, mostra comprensione per la sofferenza di Priamo, riflettendo il suo dolore personale per la morte di Patroclo, e i due condividono un momento di pianto comune.
Il pianto comune tra Achille e Priamo umanizza entrambi i personaggi, mostrando la loro vulnerabilità e il dolore condiviso, e introduce elementi psicologici tipici della tragedia greca.
Ermes aiuta Priamo a raggiungere l'accampamento acheo e la tenda di Achille, facilitando l'incontro tra il re troiano e l'eroe greco.
Il cambiamento di orizzonte nel finale introduce l'elemento mitico, sottolineando che ogni uomo ha diritto a gioie e dolori e non può sfuggire alla sua parte di sofferenza.