Concetti Chiave
- Francesco Guicciardini critica l'imitazione acritica degli antichi, sottolineando l'inadeguatezza di replicare esempi storici senza considerare le differenze contestuali.
- Guicciardini ritiene che la storia romana non sia un modello esemplare, in contrasto con la visione di Machiavelli che la ammirava.
- Il Ricordo 110 afferma che le situazioni storiche sono uniche e non ripetibili, riducendo il valore dell'imitazione storica.
- Guicciardini paragona la differenza di contesto tra antichi e moderni all'impossibilità per un asino di correre come un cavallo.
- L'autore mette in discussione la capacità dei moderni di replicare le gesta degli antichi, sottolineando le differenze fondamentali tra le epoche.
"Quanto si ingannono coloro che a ogni parola
allegano e' Romani! Bisognerebbe avere una cittá
condizionata come era loro, e poi governarsi secondo
quello esemplo; el quale a chi ha le qualitá
disproporzionate è tanto disproporzionato, quanto
sarebbe volere che uno asino facessi el corso
di uno cavallo."

Indice
Il valore degli esempi storici
In questo ricordo il Guicciardini afferma come non sia possibile rifarsi agli esempi storici in quanto le circostanze non sono sempre le stesse e non si ripetono sempre nella stessa maniera. Per Francesco Guicciardini inoltre la storia degli antichi romani non possiede alcun valore memorabile ed esemplare, al contrario di Niccolò Machiavelli che invece ammirava la storia romana prendendola come punto di riferimento considerandola un modello di storia esemplare.
L'imitazione storica secondo Guicciardini
A suo parere l'imitazione non assume un grande valore in ambito storico, in quanto la situazione storica è mutata a seconda delle circostanze, le quali sono ognuna diversa rispetto all'altra.
Confronto tra moderni e antichi
Inoltre egli sostiene che i moderni, rispetto agli antichi, vengono paragonati agli asini rispetto ai cavalli, non essendo capaci di ripetere le antiche gesta degli antichi.
per approfondimenti, vedi anche: