Sara5657
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Concetti Chiave

  • Guicciardini sostiene che le azioni umane non seguono leggi universali, ma sono spesso eccezioni uniche.
  • L'autore critica l'ambizione e l'avarizia del clero, pur apprezzando la grandezza della Chiesa per ragioni personali.
  • La fortuna ha un potere decisivo sulle vicende umane, influenzate da eventi casuali e imprevisti.
  • Gli uomini tendono naturalmente al bene, ma sono facilmente deviate al male; leggi e pene mantengono l'inclinazione al bene.
  • Guicciardini vede la decadenza come inevitabile, accettando la fatalità della Storia e la mortalità di città e regni.

Indice

  1. Le leggi universali e le eccezioni
  2. L'ambizione e la corruzione ecclesiastica
  3. Il potere della fortuna
  4. La natura umana e le leggi
  5. La decadenza inevitabile
  6. La fatalità della Storia

Le leggi universali e le eccezioni

Secondo Guicciardini è sbagliato pensare che tutte le cose nel mondo si regolino secondo leggi precise, in modo universale, senza fare le necessarie distinzioni, poiché le azioni e i comportamenti umani hanno qualcosa che le distingue e le rende delle eccezioni.

L'ambizione e la corruzione ecclesiastica

All'autore dispiaceva molto l'ambizione, l'avarizia e la lussuria dei preti, essendo questi dei vizi opposti alla loro fede. I suoi incarichi con vari pontefici lo hanno condotto ad amare comunque la grandezza della Chiesa (riferendosi ai papi medicei di cui fu al servizio)per amore del particolare e se non fosse per questo motivo egli avrebbe amato la Riforma protestante non sul piano della fede ma sul piano della lotta contro la corruzione delle gerarchie ecclesiastiche.

Il potere della fortuna

Secondo Guicciardini nelle cose umane la fortuna ha un grandissimo potere poiché queste subiscono un grande scompiglio per il sopraggiungere di eventi casuali; gli uomini non possono evitarla in nessun modo e anche il più bravo uomo possibile ha bisogno della fortuna.

Per l'autore dunque la fortuna ha una grandissima podestà, cioè un ruolo decisivo nel determinare l'esito degli eventi e considerava la realtà come il campo d'azione degli accidenti fortuiti, dell'imprevisto e del casuale.

La natura umana e le leggi

Per Guicciardini gli uomini sono inclinati per natura più al bene che al male. Ma è così fragile la natura dell'uomo e sono così tante le occasioni nel mondo che spingono l'uomo al male che questo si lascia facilmente deviare dal bene. Per questo i saggi legislatori stabiliscono l'istituzione dei premi e delle pene, per mantenere gli uomini nella nella loro inclinazione naturale al bene con la speranza dei premi e col timore delle pene.

La decadenza inevitabile

Secondo Guicciardini tutto viene travolto dal capovolgimento della fortuna, in un processo inevitabile di decadenza. Tutte le città, tutti gli Stati e i regni sono mortali: ogni cosa o naturalmente o per caso è destinata a perire; per questo l'uomo non deve addolorarsi se la propria patria è in decadenza né deve definirla sfortunata , poiché è accaduto l'inevitabile e l'unica sfortuna del cittadino è quella di essere nato in tale periodo.

La fatalità della Storia

Guicciardini ha una concezione pessimistica in cui rientra anche la fatalità della Storia, forza contro la quale l'uomo non può opporsi e che segna l'inevitabilità della decadenza delle città e dei regni.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la visione di Guicciardini sulle leggi universali e le eccezioni?
  2. Guicciardini ritiene che sia errato pensare che tutto nel mondo segua leggi universali senza eccezioni, poiché le azioni umane sono uniche e spesso eccezionali.

  3. Come vede Guicciardini l'ambizione e la corruzione ecclesiastica?
  4. Guicciardini critica l'ambizione e la corruzione dei preti, vizi contrari alla loro fede, ma apprezza la grandezza della Chiesa, pur riconoscendo la necessità di una riforma contro la corruzione.

  5. Qual è il ruolo della fortuna secondo Guicciardini?
  6. La fortuna ha un ruolo decisivo nelle vicende umane, influenzando gli eventi in modo imprevedibile e inevitabile, anche per gli uomini più capaci.

  7. Come interpreta Guicciardini la decadenza e la fatalità della Storia?
  8. Guicciardini vede la decadenza come inevitabile, parte della fatalità storica, e crede che gli uomini non possano opporsi a questo destino, accettando la mortalità di città e regni.

Domande e risposte

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