Concetti Chiave
- Il termine "zen" deriva dal sanscrito "dhyāna", passando attraverso il cinese "Ch’an", e si riferisce a vari stati di coscienza raggiungibili tramite meditazione e consapevolezza.
- L'origine dello zen è legata a Buddha Shakyamuni e al suo gesto simbolico del sollevare un fiore, che ha rappresentato un insegnamento silenzioso e diretto al discepolo Mahākāśyapa.
- In Giappone, le principali scuole zen includono Rinzai e Sōtō, fondate rispettivamente dai monaci Eisai e Dōgen, con pratiche basate sulla meditazione zazen e i kōan.
- Lo zen si è diffuso in Occidente nel XX secolo, con figure chiave come D.T. Suzuki negli Stati Uniti e Taisen Deshimaru in Francia, che hanno contribuito alla crescita della sua pratica e insegnamento.
- La Beat Generation negli Stati Uniti ha avuto un ruolo significativo nel popolarizzare lo zen, integrando elementi della filosofia orientale nella cultura giovanile e artistica dell'epoca.
In questo appunto di religione si illustrerà l’etimologia del termine zen dal sanscrito, l’evoluzione nel corso dei secoli di questa dottrina con le sue principali scuole e come essa si sia diffusa all’inizio del secolo scorso in America e in Francia.
Indice
Etimologia del termine dal sanscrito al cinese
Ch’an, da cui zen, è un prestito linguistico del cinese moderno dal sanscrito dhyāna che vuol dire visione ed è utilizzato per indicare nel Buddhismo i vari stadi della coscienza raggiungibili attraverso diversi metodi: samādhi, la meditazione portatrice di pace interiore, e la consapevolezza la quale sfocia nella meditazione da seduti.Nella sua evoluzione, infine, il termine dhyāna acquisisce un’accezione più generale la quale delinea la tendenza di un gruppo di religiosi alla contemplazione.

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Origine, influenza cinese e principi di base
Tutto ha inizio quando Buddha Shakyamuni in silenzio solleva un fiore. Il gesto è visto da cinquemila persona ma solamente una ne comprende il vero significato: Mahakashapa. A lui lo stesso Buddha tramanda la sua conoscenza senza proferire parola dimostrando che l’insegnamento non ha bisogno di dialoghi quando esso si basa su una connessione sottile ma forte e autentica di pensiero tra alunno e maestro.Questo concetto è ben esplicato dal maestro Taisen Deshimaru: “Lo Zen non è una filosofia, né una psicologia, né una dottrina. Lo Zen è al di là delle filosofie, dei concetti, delle forme. L’essenza dello Zen non è esprimibile in parole. Solo praticandolo lo si può comprendere. Il segreto dello Zen consiste nel rimanere seduti, semplicemente, senza scopo e senza spirito di profitto, in una posizione di grande concentrazione. Lo Zen è essenzialmente un'esperienza.
Certo, vi è anche il Buddhismo Zen, un'istituzione tradizionale con le sue discipline, i suoi riti e le sue regole. E vi è uno Zen aperto a tutti in ciò che esso rappresenta di universale nella coscienza e nella pratica della meditazione. Un mezzo per « svegliarci » a noi stessi, « qui e ora », nega perfezione dell'istante, per apprendere a liberare e a dominare tutte le energie che sono in noi, partecipando così alla creazione che in ogni istante si realizza attraverso di noi e per mezzo nostro. E’ comunque importante far risalire lo Zen alle sue origini - la fonte indiana e poi quella cinese - e riconoscere la discendenza dei grandi Maestri, dai tempi antichi sino ai nostri giorni.”
Nel IX secolo Saichō, il maestro del buddhismo Tendai (la versione giapponese del Buddhismo Mahāyāna fondata sulla dottrina della Triplice verità) comunemente definito anche Sutra del Loto e avente la sua sede principale sul Monte Hiei, fa convergere nel suo paese la dottrina del buddhismo Chán Beizōng cinese che ha come capostipite il monaco indianoBodhidharma il quale sosteneva di predicare direttamente gli insegnamenti di Buddha per mezzo del discepolo Mahākāśyapa. Oltre a queste due scuole in Giappone approda il buddismo Chán Niútóuchán, brevemente durato in Cina, e a cui verrà cambiato il nome in Gozu.
Nel XII secolo Eisai, un monaco seguace del buddhismo Tendai, si reca in Cina per approfondire la dottrina Chán. Ritornato, però, in Giappone egli comprende quanto sia arduo insegnare questi precetti in un contesto in cui è ben radicata la sua religione madre.
L’impresa è ripresa da un altro monaco Tendai, Dainichi Nōnin, il quale manda in viaggio verso la Cina due discepoli al fine di apprendere il Chán. Successivamente viene fondata la scuola Daruma shū che, però, fallisce in breve tempo a causa di un decreto imperiale.
Dei progressi sono fatti da un terzo monaco, Enni Ben'en, che studia il Chán dapprima al Monte Hiei e in seguito in Cina, perché viene nominato abate del monastero di Tokyo Tōfuku-ji con la conseguenza che la dottrina zen potesse essere insegnata e diffusa. Ciò spinge anche maestri cinesi del Chán a venire a testimoniare in Giappone. Ad esempio nel 1253 il monaco Lánxī Dàolóng è a capo del monastero Kenchō-ji a Kamakura mentre Dàxiū Zhèngniàn erige nello stesso luogo il monastero Kinpōzan Jōchi-ji.
Essenziale è stata l’opera del discepolo di Eisai, Dōgen, il quale si è formato tanto approfonditamente sul monte Tiantong in Cina che ottiene il certificato di illuminazione e la discendenza della trasmissione della dottrina Chán Caódòng.
Nel 1225 fa ritorno nella sua patria e nel 1230 va a vivere nella periferia di Kyoto nel tempio Anyo-in. È in questo frangente che si attua il totale distaccamento dal buddhismo Tendai per fondare una nuova scuola zen: Sōtō-shū.
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Scuole buddiste zen oggi presenti in Giappone
Le scuole buddiste pongono le loro fondamenta nella trasmissione silenziosa della dottrina tra maestro e discepolo, l’approfondimento dei sutra(dal sanscrito significa filo, indicano nella cultura del subcontinente indiano dei saggi principi tramandati attraverso frasi brevi e concise) e la meditazione zazen(la meditazione da seduti con le gambe incrociate, il collo eretto, il mento indentro, le labbra e i denti chiusi ma devono rimanere morbidi, la lingua contro il palato, testa dritta, spalle rilassate, le orecchie in linea con esse mentre il naso con l’ombelico, gli occhi aperti).Le scuole più diffuse sono quella Rinzai e Sōtō.
La prima è quella originariamente fondata dal monaco Eisai e conseguentemente è strettamente connessa alla scuola Tendai fino al XIII secolo non appena diventa autonoma grazie all’operato di alcuni monaci cinesi.
Gli shōgun Ashikaga, inoltre, hanno dato a questa scuola maggiori riconoscimenti dal governo. Nel corso del tempo segue delle influenze dalla scuola zen Obaku e per questo nel XVIII è rinnovata dal monaco Hakuin Ekaku che ha sottolineato l’essenzialità della meditazione zazen e kōan (affermazioni irragionevoli o racconti usati per migliorare la concentrazione).
I maestri di questa scuola oggi sono chiamati Hakuin.
La seconda, invece, è stata fondata dal monaco Dōgen nel 1230 il quale ne detta la dottrina nella sua opera, lo Shōbōgenzō. Oggi è l’insegnamento più considerevole del Giappone.
Altre scuole degne di menzione sono quella Fuke istituita dai monaci komusō, antichi samurai itineranti e quella Ōbaku che è una delle tre scuole zen vigenti in Giappone.
per maggiori informazioni sulle scuole buddiste zen vedi anche qui

Zen in Occidente tra Stati Uniti e Francia
La dottrina zen è probabile che abbia iniziato a circolare in Occidente con i primi veri e propri rapporti commerciali tra i due mondi intorno al XIX secolo. La prima conversione allo zen, però, avviene solamente nel 1906 ad opera di Anne Emily Worsley Holmes seguita dal maestro Shaku Sōyen. Un discepolo di questo maestro, Sasaki Shigetsu, successivamente, nel 1931 istituisce a New York la Buddhist Society of America di cui si occuperà fino alla sua morte nel 1945. In generale, però, in questo periodo negli Stati Uniti comincia ad esserci una particolare attività legata allo zen con maestri come Senzaki Nyogen che creava gruppi di meditazione giovanile a San Francisco e Los Angeles e D.T. Suzuki nell’Illinois che lavorava in veste di traduttore per una casa editrice.Nel dopoguerra ha una forte influenza sulla società la Beat generation, un movimento giovanile attivo nel campo artistico in tutte le sue forme che ha una certa attrattiva per le religioni orientali oltre alla sperimentazione della rottura di schemi imposti e delle droghe. Essa è considerata la matrice di tutti quei gruppi che hanno protestato nel maggio del 1968.
I primi maestri zen occidentali iniziano a formarsi in Occidente proprio in questi anni. Alcune personalità di spicco sono Richard Zentatsu Baker a San Francisco e Philip Kapleau che a Rochester ha fatto un riassunto delle dottrine Soto e Rinzai.
In Europa, invece, e in particolare a Parigi va ricordato l’operato di Taisen Deshimaru. Nel 1970 dà origine all’Association Zen Internationale. Nel 1979 fonda il Tempio d’Occidente alla Gendronnière mentre l’anno seguente riceve il titolo di kaikyōsokan ovvero Direttore dell'Ufficio Zen Sōtō giapponese.
per maggiori informazioni sul confronto tra filosofie orientali e occidentali vedi anche qui
Domande da interrogazione
- Qual è l'etimologia del termine "zen" e come si è evoluto nel tempo?
- Quali sono i principi di base dello Zen e come si differenzia dalle altre dottrine?
- Quali sono le principali scuole buddiste zen in Giappone e le loro caratteristiche?
- Come si è diffuso lo Zen in Occidente, in particolare negli Stati Uniti e in Francia?
- Qual è stato l'impatto della Beat generation sulla diffusione dello Zen negli Stati Uniti?
Il termine "zen" deriva dal cinese "Ch’an", che a sua volta è un prestito dal sanscrito "dhyāna", significante visione. Nel Buddhismo, dhyāna indica vari stadi di coscienza raggiungibili attraverso la meditazione e la consapevolezza. Nel tempo, ha acquisito un significato più generale legato alla contemplazione.
Lo Zen si basa su una connessione autentica tra maestro e discepolo, senza bisogno di dialoghi. Non è una filosofia o psicologia, ma un'esperienza che si comprende solo praticandola. La meditazione zazen è centrale, e lo Zen è visto come un mezzo per risvegliarsi a se stessi nel presente.
Le principali scuole zen in Giappone sono la Rinzai e la Sōtō. La Rinzai, fondata da Eisai, è nota per l'uso del kōan e ha ricevuto riconoscimenti dal governo. La Sōtō, fondata da Dōgen, si concentra sulla meditazione zazen. Altre scuole includono la Fuke e la Ōbaku.
Lo Zen ha iniziato a diffondersi in Occidente nel XIX secolo, con la prima conversione nel 1906. Negli Stati Uniti, maestri come Sasaki Shigetsu e D.T. Suzuki hanno contribuito alla sua diffusione. In Francia, Taisen Deshimaru ha fondato l'Association Zen Internationale e il Tempio d’Occidente.
La Beat generation, attiva nel dopoguerra, ha avuto un forte interesse per le religioni orientali, incluso lo Zen. Questo movimento giovanile ha influenzato la società americana, contribuendo alla formazione dei primi maestri zen occidentali e alla diffusione della pratica zen negli Stati Uniti.