Concetti Chiave
- Lo Shintoismo, fondato nel VI secolo d.C., è una filosofia di vita giapponese che combina elementi dello Shintoismo e del Buddhismo.
- Nel 1868 diventa religione di Stato, ma perde questo status nel 1926 quando l'imperatore Hirohito rinnega la sua origine divina.
- I simboli principali sono lo specchio, la spada, i gioielli e la corda di paglia, chiamati "shintai", situati all'ingresso dei templi.
- I pellegrinaggi, o "matsurui", coinvolgono tre fasi: purificazione, offerta e preghiera, con danze rituali eseguite da bambine.
- I templi, noti come miya o jinga, sono costruiti in legno vicino all'acqua e sono caratterizzati dall'arco rosso "torii".
Indice
Origini e sviluppo dello Shintoismo
Lo Shintoismo è professato in Giappone e significa “via degli dei”e più che una religione è una filosofia di vita; fondata nella metà del VI secolo d.C. (540-571) dall’ imperatore Kimmei ed era un sincretismo, cioè un miscuglio tra Shintoismo e Buddhismo, in cui l’imperatore discende direttamente dai kami, le “divinità”.
Nel 1868 lo Shintoismo diventa religione di Stato, con la venerazione dell’imperatore e dei suoi avi.
Nel 1871 il Buddhismo fu diviso dallo Shintoismo.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale nel 24 dicembre 1926, lo Shintoismo cessò di essere religione di Stato perché l’imperatore Hirohito rinnegò la sua origine divina o di “kami vivente”.
Simboli e pratiche dello Shintoismo
I simboli di questa religione e del potere imperiale sono lo specchio, la spada, i gioielli e una corda di paglia intrecciata, che sono situati all’entrata di ogni tempio, e sono chiamati “shintai”.
I fedeli nel corso dell’anno compiono numerosi pellegrinaggi nei luoghi sacri, i “matsurui”; che avviene in tre fasi:
1)la purificazione o harai in cui ci si bagna e lava le mani in una fontana situata davanti ad ogni tempio;
2)l’offerta o shinsen in cui vengono offerti il riso o altri cibi a base di riso, come il vino (sake) , stoffe e rami di ciliegio;
3)la preghiera o norito in cui avvengono delle danze rituali i kagura svolte da delle bambine.
Ruolo dei sacerdoti e templi
I sacerdoti possono essere anche donne normalmente indossano una veste bianca e un cappello e reggono uno scettro o un bastone. I loro compiti sono quelli delle offerte della mattina e della sera e di recitare il norito in alcune celebrazioni, come matrimoni o sepolture.
I centri di culto sono i templi,che sono anche chiamati miya o jinga cioe residenza degli dei, sono costruiti lontano dagli altri edifici, vicino all’acqua che è simbolo di purezza e circondati da vegetazione e all’entrata è situato un arco chiamato “torii” di colore rosso.
I templi sono piccoli e costruiti in legno, di solito sono due costruzioni sovrapposte collegate dall’interno e possono essere di tre tipi: locali, per i kami o dedicati ad una singola divinità.
In molte case c’è un altarino chiamato kamidana in cui spesso c’è una riproduzione di un piccolo tempio a cui vengono fatte delle offerte.
Feste e celebrazioni Shintoiste
La forma principale di festa Shintoista è il maturi, dove sono invocati i kami con le danze, le musiche, le preghiere e i balli.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine dello Shintoismo e come si è evoluto nel tempo?
- Quali sono i simboli principali dello Shintoismo e cosa rappresentano?
- Come si svolgono i pellegrinaggi e le celebrazioni nello Shintoismo?
Lo Shintoismo è stato fondato nella metà del VI secolo d.C. dall'imperatore Kimmei come un sincretismo tra Shintoismo e Buddhismo. Nel 1868 è diventato religione di Stato, ma dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1926, ha cessato di esserlo quando l'imperatore Hirohito ha rinnegato la sua origine divina.
I simboli principali dello Shintoismo sono lo specchio, la spada, i gioielli e una corda di paglia intrecciata, chiamati "shintai". Questi simboli rappresentano il potere imperiale e sono situati all'entrata di ogni tempio.
I pellegrinaggi, chiamati "matsurui", avvengono in tre fasi: la purificazione o "harai", l'offerta o "shinsen", e la preghiera o "norito". Durante le celebrazioni, i fedeli partecipano a danze rituali, offerte e preghiere nei templi, che sono costruiti lontano dagli altri edifici e vicino all'acqua.