Concetti Chiave
- Umberto Poli, noto come Saba, nacque a Trieste nel 1883 e iniziò la sua carriera lavorando in un magazzino e come mozzo su mercantili.
- A 20 anni si trasferisce in Toscana, dove entra in contatto con Gabriele D'Annunzio e il mondo letterario di "La Voce".
- Saba pubblica a proprie spese la sua prima raccolta di poesie nel 1910, usando per la prima volta lo pseudonimo ispirato all'eredità ebraica materna.
- Le crisi psicologiche di Saba si acuiscono con l'avvento delle leggi razziali in Italia nel 1938, che limitano i diritti degli ebrei.
- La poesia "Trieste e la sua grazia" riflette un amore complesso per la città, descritta con toni di asprezza e bellezza.
Indice
Infanzia e primi anni di carriera
Umberto Poli nacque a Trieste nel 1883. Abbandona presto gli studi e fa commesso in un magazzino e mozzo su piccoli mercantili.
Incontri letterari e prime pubblicazioni
A 20 anni si dedica alla letteratura e si trasferisce in Toscana dove conosce D’Annunzio ed entra in contatto con i redattori della rivista letteraria “La Voce”.
Dopo torna a Trieste e pubblica a proprie spese la raccolta “Poesia” (1910) dove per la prima volta usa lo pseudonimo.
Ha scelto Saba perché in ebraico significa pane e sua madre era ebrea.
La sua opera importante è “Trieste e una donna” (1912).
Dopo la prima guerra mondiale, apre a Trieste una libreria antiquaria e riprende a scrivere a pubblicare le poesie: "Cose leggere e vaganti" (1920),"L’amorosa spina" (1921), "Preludio e canzonette"(1923), "Cuor morituro" (1926), "Preludio e fuge" (1928), "Parole" (1934).
Crisi psicologiche e leggi razziali
Si cominciano a manifestarsi crisi psicologiche. Si aggravarono quando Saba vide la sua esistenza travolta dalle leggi razziali (divieto agli ebrei di vivere come gli altri), imposte in Italia dal 1938.
Ritorno alla scrittura e ultime opere
Riprende a scrivere le poesie solo dopo la seconda guerra mondiale.
Scrive anche "Canzoniere" (1945), "Ultime cose"(1944),"Meditteranee" (1946), "Uccelli", "Quasi un racconto" (1951), "Scorciatoie e racconti" (1946).
Ricoveri e critica letteraria
Nel 1950 viene ricoverato più volte in clinica a Roma, Trieste e Gorizia per i problemi di salute.Morì nel 1957 a Gorizia.
N:B: Non aveva posto degli obiettivi impossibili. Era un poeta appassionato,non amava mettersi in mostra. Non usa linguaggio ermetico. Le poesie vengono criticate, e si diceva che non sono italiane, perchè scriveva in modo diverso dagli altri (autonomo,prosatico quotidiano) perché non c’era l’influenza nazionale. Viene definito onesto perché scrive le cose come stanno davvero, cioè scrive la verità
Poesia: Trieste e la sua grazia
Ho attraversata tutta la città.
Poi ho salita un'erta,
popolosa in principio, in là deserta,
chiusa da un muricciolo:
un cantuccio in cui solo
siedo; e mi pare che dove esso termina
termini la città.
Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace,
è come un ragazzaccio aspro e vorace,
con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore;
come un amore
con gelosia.
Da quest'erta ogni chiesa, ogni sua via
scopro, se mena all'ingombrata spiaggia,
o alla collina cui, sulla sassosa
cima, una casa, l'ultima, s'aggrappa.
Intorno
circola ad ogni cosa
un'aria strana, un'aria tormentosa,
l'aria natia.
La mia città che in ogni parte è viva,
ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita
pensosa e schiva.
• Città autonoma ( non si sentiva molto coinvolta nella politica italiana)
• • Miteleuropea ( posizione finale, crocevia di tante civiltà diverse)
• • • • • Viene descritta come una persona (donna)
Domande da interrogazione
- Quali sono stati i primi passi di Umberto Poli nella sua carriera letteraria?
- Come hanno influenzato le leggi razziali la vita di Umberto Saba?
- Quali sono alcune delle opere principali di Umberto Saba dopo la seconda guerra mondiale?
- Come viene descritta Trieste nella poesia di Saba?
Umberto Poli, nato a Trieste nel 1883, abbandonò presto gli studi e lavorò come commesso e mozzo. A 20 anni si dedicò alla letteratura, trasferendosi in Toscana, dove conobbe D’Annunzio e collaborò con la rivista "La Voce". Tornato a Trieste, pubblicò la raccolta "Poesia" nel 1910.
Le leggi razziali del 1938 in Italia, che vietavano agli ebrei di vivere come gli altri, aggravarono le crisi psicologiche di Saba, travolgendo la sua esistenza e influenzando profondamente la sua vita e carriera.
Dopo la seconda guerra mondiale, Umberto Saba riprese a scrivere poesie, pubblicando opere come "Canzoniere" (1945), "Ultime cose" (1944), "Mediterranee" (1946), "Uccelli", "Quasi un racconto" (1951), e "Scorciatoie e racconti" (1946).
Trieste è descritta da Saba come una città con una "scontrosa grazia", paragonata a un "ragazzaccio aspro e vorace". La città è vista come un crocevia di civiltà diverse, autonoma e mitteleuropea, e viene personificata come una donna.