alessia.guerrisi
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Concetti Chiave

  • Il poeta vive la città di Trieste in solitudine, trovando conforto nel contemplare dall'alto la sua complessità urbana e naturale.
  • Trieste è descritta come una città di mescolanza culturale, riflesso del passato austro-ungarico, con una maggioranza italiana e minoranze etniche.
  • Saba, con una complessa identità culturale, si sente profondamente legato a Trieste, vedendola come un rifugio che comprende il suo tormento interiore.
  • La sua poesia adotta un tono prosastico e colloquiale, elevato da termini poetici e figure retoriche, per esprimere l'essenza di Trieste.
  • Trieste è paragonata a un ragazzaccio goffo e a un amore geloso, simboli della bellezza imperfetta e del legame viscerale del poeta con la città.

Indice

  1. Contemplazione di Trieste dall'alto
  2. Trieste: una città di contrasti
  3. La mescolanza culturale di Trieste
  4. Saba e il suo legame con Trieste
  5. L'identità complessa di Saba
  6. Stile e immagini nella poesia di Saba

Contemplazione di Trieste dall'alto

Il poeta, che per gran parte della vita abitò e lavorò a Trieste, attraversa la città e s'inerpica su una strada in salita fin dove finiscono sia la strada sia le case. Solo, si siede su un muretto e dall'alto contempla tutta la città, dalle colline dei quartieri di periferia giù fino alla spiaggia e al mare: gli pare di riconoscere e riscoprire ogni strada, ogni chiesa. E' come se volesse farsi una mappa mentale di Trieste, volare sopra di essa con la fantasia e abbracciarla con lo sguardo.

Trieste: una città di contrasti

Dall'alto la città gli appare brulicante di vita, costretta com'è fra la costa e le alture. Quella vista intenerisce il poeta, che sente di amare Trieste: trova che sia bella ma anche spigolosa, come un ragazzo ancora imberbe e un po' goffo, che è seducente ma non sa di esserlo. Qui il poeta si sente a casa, accolto in uno spazio periferico e nascosto, ma fatto apposta per la sua natura solitaria e tormentata e per la sua abitudine a perdersi nel labirinto dei pensieri e delle emozioni.

La mescolanza culturale di Trieste

Triste, come tutte le città portuali, vive di una mescolanza di culture; inoltre, quando Saba scrisse questi versi, essa era ancora parte dell'Impero austro-ungarico, a sua volta un coacervo di etnie e lingue. Fra cospicue minoranze tedesche, slovene ed ebraiche vi era una maggioranza di lingua e cultura italiane; eppure, per la sua posizione e la sua storia, Trieste non era mai stata un centro del potere né della cultura italiani, come d'altronde era sempre rimasta ai margini dell'Impero austro-ungarico di cui pur faceva parte.

Saba e il suo legame con Trieste

Saba si spinge ai margini di una città marginale, per cercare la solitudine: anche se il poeta sente sua la città e prova per essa un amore tormentato e geloso, non riesce infatti a immergersi fino in fondo nella corrente della vita urbana; preferisce ammirare da solo e da lontano le case e le strade. Saba si accontenta di sentirsi vicino alla città e alla sua gente guardandole dalla distanza, ma non riesce a vincere un senso d'isolamento.

L'identità complessa di Saba

Il poeta, del resto, era figlio di madre ebrea e di padre cattolico, era stato allevato da una nutrice slovena e aveva sposato una triestina di origine tedesca. La mescolanza di culture tipica di Trieste si riproduceva nel suo sangue e nella sua vita; gli ebrei europei, poi, erano abituati a sentirsi sempre tollerati, ma mai integrati. Quest'identità multipla e altre vicende personali fecero di Saba un uomo tormentato: egli sentiva l'origine della sua inquietudine nell'aria tormentosa di Trieste. Proprio perché irrequieta e indefinita, come lui, la città sembra capire il suo dolore, sembra capace di offrire a quel suo cittadino spaesato un cantuccio riparato in cui meditare, sottrarsi alla storia, lenire le sofferenze.

Stile e immagini nella poesia di Saba

La lirica, secondo un tratto tipico della poesia di Saba, è caratterizzata da un andamento prosastico: la sintassi è piana e lineare e il lessico tende a essere colloquiale, con frequenti diminutivi e ripetizioni. A elevare il tono intervengono però alcuni termini di uso poetico, inversioni del normale ordine delle parole e iperbati, soprattutto nella seconda strofa, dove è descritta l'essenza di Trieste.

Trieste è paragonata a un ragazzaccio un po' goffo e incapace di mostrare la propria dolcezza e a un amore reso scontroso dalla gelosia. Con queste due semplici immagini il poeta esprime il legame profondo e istintivo che lo lega alla sua città natale.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la visione di Trieste che il poeta ha dall'alto?
  2. Il poeta contempla Trieste dall'alto, riconoscendo e riscoprendo ogni strada e chiesa, come se volesse creare una mappa mentale della città, abbracciandola con lo sguardo.

  3. Come viene descritta Trieste in termini di contrasti?
  4. Trieste è descritta come una città brulicante di vita, costretta tra la costa e le alture, bella ma spigolosa, simile a un ragazzo imberbe e goffo, seducente ma inconsapevole di esserlo.

  5. In che modo Trieste rappresenta una mescolanza culturale?
  6. Trieste vive di una mescolanza di culture, con minoranze tedesche, slovene ed ebraiche, e una maggioranza italiana, riflettendo la sua storia come parte dell'Impero austro-ungarico.

  7. Qual è il legame di Saba con Trieste?
  8. Saba ha un amore tormentato e geloso per Trieste, preferendo ammirarla da lontano e sentendosi vicino alla città e alla sua gente, ma senza riuscire a vincere un senso d'isolamento.

  9. Come si riflette l'identità complessa di Saba nella sua poesia?
  10. L'identità complessa di Saba, figlio di madre ebrea e padre cattolico, si riflette nella sua poesia attraverso uno stile prosastico e immagini che esprimono il suo legame profondo e istintivo con Trieste.

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