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Concetti Chiave

  • Saba si definisce "periferico", influenzato dalla multiculturalità di Trieste, bilanciando simbolismo e tradizione letteraria italiana.
  • Nonostante Trieste parlasse dialetto e tedesco, Saba amava la letteratura italiana, considerandosi "meno rivoluzionario" rispetto ai contemporanei.
  • Utilizza un linguaggio "rasoterra", non distinguendo tra parole letterarie e quotidiane, conferendo dignità a entrambe.
  • Definisce le sue parole "trite", riabilitando termini convenzionali per renderli accessibili a un pubblico non colto.
  • Saba evita l'elevazione poetica, comunicando direttamente con la gente comune e utilizzando termini generici e frequenti ripetizioni.

Indice

  1. L'influenza di Trieste su Saba
  2. Saba e la tradizione letteraria
  3. Il linguaggio semplice di Saba
  4. Le "trite parole" di Saba

L'influenza di Trieste su Saba

Il poeta stesso in “Storia e cronistoria del Canzoniere” si definisce come “periferico”, facendo riferimento all’influenza che la sua città natale ebbe nel suo stile letterario personale. Saba nacque infatti a Trieste, una città nucleo di diverse religioni, culture e nazionalità, questo gli permise di cogliere l’impronta di movimenti letterari che si stavano sviluppando nell’epoca moderna, come il simbolismo, ma al contempo mantenendo un legame con la propria tradizione.

Saba e la tradizione letteraria

Per tradizione lui intende l’apparato letterario italiano che lui tanto aveva amato e studiato, da Petrarca fino ai poeti settecenteschi, l’italiano non era infatti la lingua ufficiale nella Trieste del tempo, solitamente si parlava il dialetto oppure il tedesco, dato che fino a poco tempo prima la città era parte integrante dell’impero asburgico.

Il linguaggio semplice di Saba

Questi aspetti lo portano ad autodefinirsi come un “poeta meno, formalmente, rivoluzionario che ci sia”, in particolare cerca di dimostrare questo aspetto nella lirica “Serena disperazione”, in cui confrontò il suo ruolo letterario con quello di un ciabattino che “vecchie suola s’affanna a rifar nuove”, quindi si discosta dal sentimento generale di inizio novecento, che portava gli autori a cercare sempre qualcosa di nuovo, di innovativo per imporsi come scrittori originali. Per farlo, utilizza un linguaggio che lui stesso addita come semplice, il linguaggio della sua letteratura viene infatti descritto come “rasoterra”, questo gli permette di non differenziare tra le parole tipicamente appartenenti al mondo della letteratura e quelle invece parte della quotidianità, che invece per Saba potevano godere dello stesso valore dignitoso.

Le "trite parole" di Saba

Le parole da lui utilizzate possono essere meglio interpretate come “trite parole”, come lui stesso affermò nel componimento “Amai” del “Canzoniere”, con questo intende definire tutti quei termini che sono stati sfruttati da innumerevoli poeti del passato in diversi componimenti e per questo considera convenzionali. Non per questo però sono banali, egli riabilita infatti la tradizione per renderla di conseguenza accessibile ad un pubblico non necessariamente colto, a differenza quindi di poeti come D’Annunzio che si elevavano a vati, Saba comunica direttamente con la gente comune senza considerare questo suo approccio come vergognoso, questo lo porta ad utilizzare termini anche molto generici come “cosa”, prima mai associati ad un linguaggio letterario. Questa sua abitudine viene poi anche enfatizzata dalle frequenti ripetizioni delle stesse parole, semmai arricchendo e variando ogni volta la combinazione.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'influenza di Trieste su Saba?
  2. Trieste, città natale di Saba, influenzò il suo stile letterario grazie alla sua diversità culturale e religiosa, permettendogli di cogliere movimenti letterari moderni come il simbolismo, pur mantenendo un legame con la tradizione.

  3. Come si relaziona Saba con la tradizione letteraria italiana?
  4. Saba amava e studiava la tradizione letteraria italiana, da Petrarca ai poeti settecenteschi, nonostante l'italiano non fosse la lingua ufficiale a Trieste, dove si parlava il dialetto o il tedesco.

  5. In che modo Saba descrive il suo linguaggio poetico?
  6. Saba descrive il suo linguaggio come semplice e "rasoterra", non differenziando tra parole letterarie e quotidiane, e si definisce un poeta meno rivoluzionario, paragonandosi a un ciabattino che rinnova vecchie suole.

  7. Cosa intende Saba con "trite parole"?
  8. Con "trite parole", Saba si riferisce a termini convenzionali usati da molti poeti del passato, che lui riabilita per renderli accessibili a un pubblico comune, utilizzando anche termini generici e ripetizioni per arricchire il suo linguaggio.

Domande e risposte

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