Concetti Chiave
- Saba paragonò la moglie Lina a sette animali, evidenziando qualità umili e quotidiane, tipiche della campagna.
- Gli animali scelti da Saba rappresentano tratti umani come la regina, la fedeltà e la provvidenza, utilizzando similitudini.
- La lirica presenta una struttura irregolare, con similitudini che danno un tono di litania e mettono Lina al centro.
- Il lessico della poesia è semplice e quotidiano, con alcuni inserti aulici e riferimenti a grandi poeti.
- Saba utilizza una sintassi piana e paragoni schietti, percepiti come innocenti e candidi, evocando la semplicità degli animali.
Indice
Il matrimonio di Umberto Saba
Nel 1909 Umberto Saba e Carolina Wolfler, detta Lina, si erano sposati con rito ebraico ed erano andati ad abitare a Montebello, una collina sopra Trieste. Un pomeriggio d'estate, mentre la moglie era in città, Saba ebbe un'ispirazione folgorante e in poche ore compose la lirica. Vi paragonava le qualità e la candida bellezza di Lina a quattro animali domestici e a tre selvatici. Animali non certo scelti fra i più nobili né dipinti in modo ideale o solenne, anzi umili, quotidiani, tipici della campagna dove gli sposi abitavano allora.
Carolina e gli animali domestici
Così, Carolina fa pensare a una giovane gallina per il suo passo regale; quando si lamenta di qualcosa, la sua voce ricorda il chiocciare pacato dei pollai, “musica” nota a chiunque viva in campagna; è mite come una giovane mucca, e se è triste ha il suo sguardo liquido e dolce; con il marito è docile, fedele e gelosa come un'agile cagna lo è con il padrone; è timida, indifesa e protettiva come una coniglia che si strappa il pelo per tenere al caldo i coniglietti. Sprizza vitalità e la dona al poeta, come una rondine in primavera; è un'energica donna di casa, previdente e lavoratrice come un'ape o una formica.
Animali e qualità umane
Da quando esiste la scrittura, gli animali sono stati spesso descritti come se fossero uomini: le favole, diffuse in moltissime culture, attribuiscono loro parole, pensieri, emozioni e sentimenti umani, tanto che ci viene spontaneo identificare una bestia o un'altra con un pregio o un difetto tipici degli uomini, anche se i loro comportamenti non hanno niente a che fare con la morale, la psicologia o i giudizi nostri. Qui, come nelle favole, Saba attribuisce agli animali qualità umane: la pollastra è “superba” come una “regina”, la cagna adora il padrone come “suo Dio e Signore” e prova “gelosia”, la formica è “provvida”.
Similitudini e struttura della lirica
La figura fondamentale della lirica è perciò la similitudine, che apre ogni strofa, le dà un'intonazione di litania, come se Saba stesse levando un inno di lode alla moglie. L'iterazione mette al centro Lina, mentre il poeta evita ogni altra simmetria: le strofe sono diseguali; le rime non hanno schema. La similitudine avvicina gli animali all'uomo, ma anche Lina agli animali, così da fare di lei una figura al tempo stesso familiare ed estranea.
Semplicità e schiettezza della poesia
Anche la sintassi è piana e l'ordine delle parole registra solo pochi iperbati o inversioni non difficili; il lessico è preciso, quotidiano e semplice, però vi sono inserti più aulici ed echi di grandi poeti cari a Saba. La lirica insomma è schietta e semplice come gli animali, sempre “sereni”, ingenui o istintivi, senza la malvagità, il calcolo, l'ipocrisia dell'uomo. Per Saba, anche Lina è vitale e semplice come un animale. Perciò i paragoni non sono offensivi, ma candidi, come se li immaginasse un bimbo.
Domande da interrogazione
- Qual è il contesto del matrimonio di Umberto Saba e Carolina Wolfler?
- Come vengono descritti gli animali nella poesia di Saba?
- Qual è la figura retorica principale utilizzata nella lirica di Saba?
- In che modo la poesia di Saba si distingue per la sua semplicità e schiettezza?
- Qual è l'effetto dei paragoni tra Lina e gli animali nella poesia?
Umberto Saba e Carolina Wolfler, detta Lina, si sposarono nel 1909 con rito ebraico e andarono a vivere a Montebello, sopra Trieste. Durante un pomeriggio d'estate, Saba scrisse una lirica ispirata alla moglie, paragonandola a vari animali.
Gli animali nella poesia di Saba sono scelti tra quelli umili e quotidiani, tipici della campagna. Essi sono descritti con qualità umane, come la gallina regale, la cagna fedele e la formica previdente.
La similitudine è la figura retorica principale nella lirica di Saba, aprendo ogni strofa e conferendo un tono di litania, come un inno di lode alla moglie.
La poesia di Saba è caratterizzata da una sintassi piana e un lessico semplice e quotidiano, con pochi iperbati. È schietta e semplice come gli animali descritti, senza malvagità o ipocrisia.
I paragoni tra Lina e gli animali non sono offensivi, ma candidi e vitali, rendendo Lina una figura familiare ed estranea al tempo stesso, simile a un bambino che immagina tali confronti.