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Concetti Chiave

  • Umberto Saba's life was marked by existential distress, racial discrimination, and economic hardships, starting from his birth in Trieste in 1883.
  • Saba faced ongoing mental health challenges, despite efforts like psychoanalysis, and his personal history influenced his literary work.
  • He adopted the surname 'Saba' likely to distance himself from his father, reflecting complex personal and familial dynamics.
  • His poetry is known for its simplicity and authenticity, avoiding the pursuit of originality for its own sake, blending poetic and prosaic elements.
  • Saba's work often utilized traditional forms like sonnets and canzoni, emphasizing a balance between the everyday and the elevated.

Indice

  1. Infanzia e Giovinezza
  2. Carriera Letteraria e Matrimonio
  3. Esperienze Militari e Stabilità Economica
  4. Psicoanalisi e Leggi Razziali
  5. Ritorno a Trieste e Declino
  6. Stile Poetico di Saba

Infanzia e Giovinezza

La sua vita fu segnata da un grave malessere esistenziale, lasciandogli ben pochi momenti di serenità, egli fu infatti soggetto a crisi nervose e depressive che nemmeno la psicoanalisi riuscì a scongiurare, cause di questo stato furono anche le discriminazioni razziali in quanto figlio di madre ebrea, e le difficoltà economiche con coi dovette fare i conti.

Nacque a Trieste, all’epoca città dell’impero austro-ungarico, il 9 Marzo 1883 da un matrimonio d’interesse tra Ugo Edoardo Poli e Felicita Rachele Coen, ovviamente l’unione ebbe una breve durata, in quanto l’uomo lasciò il tetto coniugale una volta consumata la dote, prima ancora che nascesse Umberto, il quale crebbe con la convinzione che il padre fosse un assassino. All’assenza del padre si aggiunse il rifiuto della madre che, appena nato, lo affidò a una balia perché probabilmente il figlio le ricordava il marito furfante, quindi fu allevato dalla nutrice Peppa, una donna di origine slovena e di fede cattolica che aveva appena perso un figlio, e quindi riversò su Umberto l’amore di una madre. A tre anni però, la vera madre rivolle il figlio e la separazione dalla balia, unito all’ingresso in un ambiente cupo e austero, produssero nel bambino un trauma lacerante. Egli frequentò le scuole fino alla quarta ginnasio, quindi si iscrisse all’Accademia di commercio e nautica, salvo stancarsene mesi dopo e quindi seguì alcuni corsi universitari a Pisa ma dovette interromperli a causa della malattia nervosa che da allora non cessò più di tormentarlo.

Carriera Letteraria e Matrimonio

Nel 1905 si recò a Firenze, per compiervi l’apprendistato letterario, cinque anni dopo venne infatti pubblicata la raccolta “Poesie” e qui assunse il cognome Saba date le vicende biografiche, probabilmente voleva rinnegare le proprie origini, cancellando la memoria del padre [ma all’origine di questo nome sono fiorite varie ipotesi inverosimile: si credeva per esempio che provenisse da cognome Sabaz di Peppa, quando in realtà si chiamava Schobar].

Esperienze Militari e Stabilità Economica

Poiché aveva ereditato dal padre la cittadinanza italiana, nel 1907 fu chiamato alle armi per il servizio di leva e inviato prima in Toscana, quindi in Campagna, alternando alla vita di caserma lunghi periodi di convalescenza a Trieste e da questa esperienza nacquero i “Versi militari”. Nel 1909 sposò Carolina Wölfler, la Lina di tante sue poesie, di sei anni più anziana di lui, dalla quale ebbe un figlia, per mantenere la famiglia aprì un negozio di articoli elettrici ma a seguito di una grave crisi coniugale con temporanea separazione, si trasferì prima a Bologna e poi a Milano, un caffè concerto chiamato “Taverna Rossa”. Interventista e irredentista convinto, allo scoppio della Grande Guerra Saba dovette indossare di nuovo la divisa militare anche se non fu mai inviato al fronte, ma impiegato nelle retrovie con mansioni amministrative. Tornato a Trieste aprì con l’aiuto della zia, una libreria antiquaria, trovando finalmente una certa stabilità economica, in cui pubblicò anche “Il canzoniere”, fondamentale però per il definitivo riconoscimento di Saba fu l’incontro con il critico Debenedetti, il quale riservò al poeta ampio spazio nella sua rivista torinese “Primo tempo”.

Psicoanalisi e Leggi Razziali

Nel 1929 si affidò anche alla psicoanalisi, iniziando la terapia con l’ebreo triestino Edoardo Weiss, allievo diretto di Freud e fondatore della Società psicoanalitica italiana, ma se non gli diede la guarigione sperata, gli fornì una chiave di lettura del proprio malessere esistenziale di cui si sarebbero visti i frutti nell’autobiografico e infantile “Piccolo Berto”. Nel 1938 furono introdotte le leggi razziali in Italia, di cui lui ne fu vittima e quindi dovette cedere la titolarità della libreria al proprio fidato commesso e, con l’armistizio dell’8 settembre 1943, fu costretto a fuggire insieme alla famiglia e a ripararsi a Firenze, cambiando in un anno almeno undici domicili.

Ritorno a Trieste e Declino

Nel 1945, si spostò a Roma, cercando qualche collaborazione giornalistica: sulla “Nuova Europa” uscirono diverse sue “Scorciatoie”, brevi prose aforistiche; su “Corriere della sera” pubblicò alcuni raccontini autobiografici. Nel 1947 fece invece ritorno a Trieste ripiombando nello sconforto, causato dalla sconfitta del Fronte popolare alle elezioni del ’48 ed il declino inarrestabile della moglie, arrivando anche a meditare il suicidio, morendo poi in una clinica il 25 Agosto nel 1957.

Stile Poetico di Saba

Non ha mai cercato l’originalità a tutti i costi, adottando invece un modo di fare poesia semplice, a lui importava soltanto l’autenticità dell’ispirazione e non poteva sopportare i poeti che inseguivano soltanto l’applauso delle folle. Egli attinge a piene mani dal lessico di pubblico dominio, compreso quello più sfruttato dai poeti prima di lui, arrivando ad un risultato di impasto tra poetico e impoetico, al confine tra poesia e prosa, dal un lato nobilita il quotidiano, dall’altro abbassa l’aulico e il solenne. L’opera di Saba non presenta novità neanche dal punto di vista metrico: abbondano infatti i sonetti, le canzoni, le terzine e i distici a rima baciata.

Domande da interrogazione

  1. Quali eventi hanno segnato l'infanzia e la giovinezza di Umberto Saba?
  2. L'infanzia di Saba fu segnata da un grave malessere esistenziale, crisi nervose e depressive, discriminazioni razziali e difficoltà economiche. Crebbe senza il padre, che abbandonò la famiglia, e fu inizialmente allevato da una balia, Peppa, prima di essere ripreso dalla madre, evento che gli causò un trauma.

  3. Come si sviluppò la carriera letteraria di Saba e quale fu il suo primo successo?
  4. Saba si recò a Firenze nel 1905 per il suo apprendistato letterario e nel 1910 pubblicò la raccolta "Poesie". Assunse il cognome Saba, probabilmente per rinnegare le sue origini paterne. Il suo incontro con il critico Debenedetti fu fondamentale per il suo riconoscimento definitivo.

  5. Quali furono le esperienze militari di Saba e come influirono sulla sua vita?
  6. Saba fu chiamato alle armi nel 1907 e durante la Grande Guerra, sebbene non fu mai inviato al fronte. Le sue esperienze militari ispirarono i "Versi militari". Dopo la guerra, trovò stabilità economica aprendo una libreria antiquaria a Trieste.

  7. In che modo la psicoanalisi influenzò Saba e quali furono le conseguenze delle leggi razziali sulla sua vita?
  8. Saba iniziò la psicoanalisi nel 1929 con Edoardo Weiss, che gli fornì una chiave di lettura del suo malessere esistenziale. Le leggi razziali del 1938 lo costrinsero a cedere la libreria e a fuggire a Firenze durante la guerra.

  9. Quali sono le caratteristiche distintive dello stile poetico di Saba?
  10. Saba non cercava l'originalità a tutti i costi, ma puntava sull'autenticità dell'ispirazione. Il suo stile mescola il poetico e l'impoetico, nobilitando il quotidiano e abbassando l'aulico. Metricamente, prediligeva forme tradizionali come sonetti e canzoni.

Domande e risposte

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