sary6
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Concetti Chiave

  • Le odi di Foscolo sono un inno alla bellezza, vista come un'eterna consolatrice della vita umana e una manifestazione di armonia universale.
  • Foscolo integra il mondo mitologico antico nelle sue poesie, creando un equilibrio tra passione romantica e compostezza classica.
  • Le odi "A Luigia Pallavicini" e "All'amica risanata" condividono la struttura e il tema centrale della bellezza minacciata e risorgente.
  • La poesia "All'amica risanata" esplora l'idea dell'amore come contemplazione estatica e del ruolo della poesia nel conferire immortalità alla bellezza.
  • Foscolo utilizza riferimenti mitologici non solo per esprimere nostalgia per il passato, ma per riconoscere la funzione illuminante della poesia nei secoli.

Foscolo compose le odi contemporaneamente all’Ortis e ai sonetti.

Possono essere considerate serena esaltazione della bellezza.

1) A Luigia Pallavicini caduta da cavallo (1800)

2) All’amica risanata (1802/1803)

Furono pubblicate entrambe in edizione definitiva nel 1803 assieme ai sonetti.

Indice

  1. Temi centrali nella poesia foscoliana
  2. L'inno alla bellezza nelle odi
  3. Il rifugio nel mondo antico
  4. Struttura e temi delle odi
  5. Contrapposizione tra bellezza e affanni
  6. A Luigia Pallavicini: contesto e simbolismo
  7. All'amica risanata: amore e poesia
  8. Divisione e temi dell'ode all'amica risanata

Temi centrali nella poesia foscoliana

Sin dal primo maturare della poesia foscoliana ci sono connessi due temi fondamentali:

armonia serenatrice e nostalgia di un mondo di pura e classica bellezza che sarà motivo centrale delle Grazie

• ansia romantica, la sublime e eroica passione protesa alla conquista che si traduce nella passione che è protesa all’affermare nella storia i più alti valori spirituali e che avrà il suo culmine nei Sepolcri.

L'inno alla bellezza nelle odi

Sono un inno alla bellezza sempre minacciata e sempre risorgente, confortatrice della vita angosciosa dell’uomo.

La bellezza è sentita come apparire sensibile di una universale e segreta armonia dell’universo.

In questo modo Foscolo rivela l’aspirazione a una composta armonia di spirito e di affetti.

Romantica è la nostalgia struggente con cui rivive il suo sogno che non è più come ne i poeti neo-classici un idilio sereno e compiaciuto della fantasia ma sublimazione della drammatica esperienza spirituale.

Il motivo dell’esaltazione della bellezza è tipico delle odi e si ritrova nelle grazie.

Il rifugio nel mondo antico

Il rifugiarsi nel mondo antico dei miti visto come un mondo composto e di intatto splendore da alla poesia un tono elegante e raffinato ma non sempre profondo.

Il componimento è sintesi tra la passione romantica e classica compostezza (sentimento e ragione).

Struttura e temi delle odi

Nelle odi questo equilibrio è presente solo a tratti e c’è differenza tra motivo occasionale (caduta da cavallo, guarigione Antonietta) e il motivo profondo (celebrazione della bellezza in ciò che essa ha di eterno).

Il tema comune delle odi è la trepidazione (ansia) del poeta al pensiero dei pericoli (morte) da cui la bellezza è minacciata.

Caratteristico delle odi è l’uso del mito con il quale Foscolo fissa i temi suoi propri e realizza la divinizzazione della bellezza.

Le due odi hanno una struttura simile nella divisione in parti.

All’amica risanata rappresenta la maturazione del senso neo-classicista dei temi dell’altra ode.

Il processo di divinizzazione dell’immagine della donna è pienamente compiuto.

Contrapposizione tra bellezza e affanni

Esiste una contrapposizione tra il mondo della divina bellezza, mondo di assoluta serenità e quello umano, mondo ricco di affanni.

Nella prima ode evidente è la parte descrittiva tipica settecentesca ed è costante il motivo della bellezza come motivo di consolazione (versi 10,11,12).

Nell’ode all’amica risanata è presente il motivo della funzione esternatrice della poesia (versi 60…)

La poesia da immortalità all’uomo e inoltre troviamo la dichiarazione poetica perché Foscolo si dice erede della tradizione classica e con il suo canto renderà eterna la bellezza dell’amica.

A Luigia Pallavicini: contesto e simbolismo

1) A Luigia Pallavicini caduta da cavallo: è stata composta nel 1800 quando Foscolo era a Genova come capitano dell’esercito napoleonico.

Spunto della composizione dell’ode è data da un fatto di cronaca, una nobil donna cadde dal cavallo e ebbe il volto sfigurato (motivo occasionale).

Nello svolgimento dell’ode è escluso il dramma e Foscolo unisce il motivo accidentale in una atmosfera favolosa e remota (mito di Adone simbolo della caducità della bellezza individuale e Artemide simbolo dell’eternità della bellezza universale).

Non celebra Luigia Pallavicini ma la sua bellezza come simbolo superiore di armonia.

All'amica risanata: amore e poesia

2) All’amica risanata: l’ode è stata composta tra il 1802 e il 1803 per la guarigione dopo un lunga malattia di Antonietta Fagnani Arese (motivo occasionale), amata appassionatamente dal Foscolo.

Ripropone il tema della bellezza sempre minacciate e sempre risorgente e del suo valore altissimo di consolatrice della vita umana.

L’amore è sentito come contemplazione estatica della bellezza.

Ma nell’ode compare anche un altro tema: quello della poesia eternatrice che sublima la bellezza e i più alti valori umani.

I riferimenti mitologici non esprimono soltanto il suo nostalgico amore di un antico mondo ma il riconoscimento della funzione che per il Foscolo la poesia ha avuto nei secoli cioè quello di illuminare la vita.

Divisione e temi dell'ode all'amica risanata

L’ode può essere divisa in due parti:

- la prima dai versi 1-48, in questa parte Foscolo descrive con il rifiorire della primavera la bellezza della donna unica fonte di consolazione nell’infelicità a cui gli uomini sono condannati.

Le occupazioni piacevoli che tornano a riempire la vita della donna sono la cura dell’abbigliamento, le feste in cui ella suscita intorno a se il desiderio sia che canti accompagnandosi con arpe sia che danzi.

Vi è poi una strofa di passaggio che riassume e conclude la descrizione e pone le premesse per le considerazioni successive.

- la seconda dai versi 55-96, Foscolo sviluppando suggestioni Dichiane sviluppa la tesi secondo cui quelle che la tradizione ha venerato come dee non furono se non donne mortali celebrate dai poeti ad esempio Artemide, Venere dea della bellezza, e Bellona dea della guerra.

Artemide è oggetto di un triplice culto, è venerata come Selene che era la luna, come Etate dea dei morti, degli inferi e degli elisi, e come Diana dea della caccia.

Anche egli grazie alla poesia potrà far durare a lungo nella memoria dei posteri la bellezza dell’amica.

Gli ultimi versi (91-94) contengono la dichiarazione di poetica.

Foscolo era greco per nascita e per cultura si appresta a trasferire nella lirica italiana i modi armoniosi dell’antica lirica greca di Saffo e Arceri.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i temi centrali nella poesia foscoliana?
  2. I temi centrali sono l'armonia serenatrice e la nostalgia di un mondo di pura bellezza classica, e l'ansia romantica, una passione eroica protesa alla conquista dei più alti valori spirituali.

  3. Come viene esaltata la bellezza nelle odi di Foscolo?
  4. La bellezza è celebrata come un'apparizione sensibile di un'armonia universale e segreta, confortatrice della vita umana, e viene sublimata attraverso l'esperienza spirituale drammatica.

  5. Qual è il contesto dell'ode "A Luigia Pallavicini caduta da cavallo"?
  6. Composta nel 1800, l'ode trae spunto da un fatto di cronaca in cui una nobildonna cadde da cavallo, e Foscolo utilizza questo evento per celebrare la bellezza come simbolo di armonia superiore.

  7. Quali temi emergono nell'ode "All'amica risanata"?
  8. L'ode esplora la bellezza minacciata e risorgente, l'amore come contemplazione estatica della bellezza, e la poesia come mezzo per sublimare la bellezza e i valori umani.

  9. Come è strutturata l'ode "All'amica risanata"?
  10. L'ode è divisa in due parti: la prima descrive la bellezza della donna come fonte di consolazione, mentre la seconda sviluppa la tesi che le dee venerate erano donne mortali celebrate dai poeti, concludendo con una dichiarazione di poetica.

Domande e risposte

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