Concetti Chiave
- Il testo esalta i privilegi celesti delle Grazie, simbolo di bellezza e ispirazione poetica, con un riferimento alla situazione politica dell'Italia sotto dominazione straniera.
- Foscolo dedica il carme ad Antonio Canova, scultore delle Grazie, enfatizzando il legame tra bellezza, arte e poesia.
- La poesia è vista come un mezzo per infondere nuova vita alla cultura classica, senza nostalgia, ma con l'intento di rievocarla.
- Il riferimento a Canova e alla scultura delle Grazie sottolinea il gusto neoclassico e il desiderio di rivivere la civiltà pagana attraverso l'arte.
- Il testo esprime un forte riferimento al contesto politico italiano del tempo, criticando la dominazione straniera.
Indice
Celesti Privilegi e Bellezza
O Grazie, cantando i celesti privilegi che il cielo vi concede come dote e ornamento e la gioia che da pudiche, o belle vergini, voi date alla terra! A voi chiedo di poter comporre una poesia dalla misteriosa armonia, rappresentante la vostra bellezza; che il componimento poetico voli rapidamente a rendere lieta l’Italia afflitta dalle ire dei monarchi stranieri.
Armonia e Politica nella Poesia
Probabilmente, in questi versi il poeta allude alla situazione della penisola italiana dopo la campagna di Russia e quindi agli ultimi anni della dominazione napoleonica. Da sottolineare il ruolo politico che viene assegnato alla poesia, un concetto che affonda le proprie radici nel pensiero di Alfieri.
Nella vallata di Bellosguardo [si tratta delle pendici di una collina in prossimità di Firenze], fra i poggi posti in alto, dove io innalzo l’altare alle tre Dee [si tratta di tre donne diverse, amate da Foscolo, una simbolo della consolazione della musica, l’altra della consolazione della parola e infine la terza simbolo della consolazione della danza], circoscritto da un limpido ruscello fra le ombre non mosse dal vento di mille giovani cipressi e protetto, come fosse un tempio, da un gruppo di sacre piante di alloro, fra cui si attorciglia la vite, il colore delle cui foglie è meno intenso, avvicinati, O Canova, al rito leggiadro e ai canti.
Canova e le Arti Tranquille
Me ne fece dono Venere che in Firenze tu consacrasti a custodire le arti tranquille [“tranquille” perché hanno favorito l’incivilimento umano e rappresentano il superamento delle passioni. L’aggettivo “tranquille” si pone in contrasto con “le regali ire straniere” del verso 7 ed essa (Venere), avvolse la sua sacra immagine di eterna luce e di ambrosia [la luce e l’ambrosia sono prerogative divine che contribuiscono a rendere immortali].
Foscolo e l'Eterna Bellezza
Negli ultimi versi, Foscolo si augura che Canova [definito “artefice di Numi” perché spesso ha scolpito statue che riproducono gli dei pagani] con me possa dare un nuovo spirito e nuovo vigore al gruppo delle Grazie al quale sta lavorando. Anch’io rappresento immagini alla quali tendo a dare un’anima che possa durare eterna e sdegno il verso che si risolve in una pura sonorità e che non è in grado di creare; perché Apollo mi disse: Per primo io guidai con la mia lira lo scultore Fida e il pittore Apelle [uscendo dalla metafora, il significato è che i massimi scultori e pittori trassero la loro ispirazione dalla poesia].
Il carme è indirizzato ad Antonio Canova che, essendo l’autore di una bellissima statua rappresentante Venere, era la persona più adatta a comprendere la bellezza delle Grazie; inoltre proprio in quegli anni stava lavorando al gruppo marmoreo delle Grazie.
Funzione delle Grazie
Fin da questi primi versi, Foscolo rende esplicito il tema della funzione delle Grazie che ritornerà frequentemente nei tre inni. Adornate di privilegi divini, le Grazie portano gioia agli uomini e ispirano la poesia che viene intesa come armonia. Quindi esiste un rapporto tra la Bellezza (incarnata dalle Grazie) e la Poesia.
Omaggio al Mondo Classico
L’omaggio alle Grazie implica un vero e proprio rito che ci rimanda alla civiltà pagana e al gusto neoclassico dimostrato dalle scelte lessicali operate come ara, tempio, ambrosia, laureto a cui si aggiunge l’accenno ad Antonio Canova e alla sua scultura dedicata alle Grazie. Nei confronti di tale mondo, non c’è in Foscolo la nostalgia per un modo che ormai non c’è più, ma piuttosto la volontà di farlo rivivere, almeno per mezzo della poesia. Tuttavia, accanto alla celebrazione del mondo classico, abbiamo un forte riferimento alla situazione italiana di quegli anni, sotto forma di polemica (= “ regali ire straniere”).
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo della poesia secondo il testo?
- Chi sono le tre Dee menzionate nel testo e cosa rappresentano?
- Qual è il significato delle "arti tranquille" nel contesto del testo?
- Come viene descritto il rapporto tra Bellezza e Poesia?
- Qual è l'atteggiamento di Foscolo verso il mondo classico?
La poesia ha un ruolo politico, come evidenziato dal riferimento alla situazione italiana dopo la campagna di Russia e la dominazione napoleonica, e affonda le sue radici nel pensiero di Alfieri.
Le tre Dee sono simboli di consolazione: una rappresenta la musica, un'altra la parola, e la terza la danza, amate da Foscolo e celebrate nella vallata di Bellosguardo.
Le "arti tranquille" sono quelle che hanno favorito l'incivilimento umano e rappresentano il superamento delle passioni, in contrasto con le "regali ire straniere".
La Bellezza, incarnata dalle Grazie, porta gioia agli uomini e ispira la poesia, intesa come armonia, creando un legame tra le due.
Foscolo non prova nostalgia per il mondo classico, ma desidera farlo rivivere attraverso la poesia, pur mantenendo un forte riferimento alla situazione italiana contemporanea.