Concetti Chiave
- Il poema descrive l'isola di Citèra, un tempo abitata da uomini selvaggi, che Venere trasforma in un luogo civilizzato.
- Foscolo esplora il contrasto tra la ferocia umana primitiva e l'influenza civilizzatrice delle Grazie rappresentate da Venere.
- L'allegoria della selva e delle vele simboleggia il conflitto tra la barbarie e la civiltà umana.
- Il pessimismo di Foscolo emerge nel riconoscimento della persistente natura bellicosa dell'uomo, nonostante l'intervento delle Grazie.
- Il riferimento all'Italia e alle guerre napoleoniche evidenzia la delusione di Foscolo verso la situazione politica del suo tempo.
Citèra [isola greca dalle cui acque, secondo la mitologia, sarebbe nata Venere] che secondo non giaceva ancora in mezzo alle acque coma regina del golfo: là dove oggi si possono ammirare le vele che scivolano sull’onda, si affacciava, come sospesa sulle acque un’ orrida selva abitata da uomini, che avevano eliminato ogni culto divino, avvezzi a predarsi per cibarsi delle carni del nemico, a combattere in duello nonché spesso vincitori di guerre e soliti imbandire i banchetti con carne umana. Videro la carrozza emisero un ruggito animalesco, librando la mazza ben alta sul capo. Dopo averle accolte sotto il manto Venere strinse al petto, le sue tremanti fanciulle, e: “Che tu sia sommersa dalle acque, o selva, disse Venere e la selva fu sommersa. Ahimé, così, forse erano tutti i primi antenati dell’uomo! Per questo motivo circola nel nostro sangue, un’istintiva voglia di battaglia, e se anche le Grazie pietose, smorzano in noi tale delirio, spesso esso si riaccende con forza e mostra come trofeo le ossa dei fratelli [gli altri esseri umani] Che almeno io non sia costretto a vederle, ora che in Italia biancheggia fra il grano, senza che nessuno le abbia sepolte [allusione alle guerre napoleoniche]
Il pessimismo di Foscolo
Le Grazie, con le loro arti, generano la civiltà; tuttavia, spesso la ferocia e la barbaria sono di nuovo emerse fra il genere umano per cui alle Grazie non rimase altro che rifugiarsi altrove, lontano dagli esseri viventi. Il tema centrale è il pessimismo del Foscolo in copresenza con i due temi: il paradiso delle grazie e la malvagità e la ferocia dell’uomo, All’0apparire di Venere con le sue figlie, non tutti gli uomini deposero le armi, anzi molti si opposero con la solita violenza all’ingentilirsi dei costumi “lanciano in alto la clave ed emettono un ruggito animalesco tremendo”. Questa immagine ha quindi un significato allegorico. Da notare anche il contrasto fra la “selva negra”, orrida, selvaggia e le vele che navigano leggere sul mare che circonda l’isola che simboleggia il contrasto fra la bestialità originaria dell’uomo ed i modi gentili ed aggraziati delle figlie di Venere. Le tre giovinette si impauriscono, ma Venere le riassicura stringendole al petto. Alla fine, esse riusciranno ad avere la meglio, ma la loro vittoria è solo temporanea e molto fragile. A questo punto si inserisce la meditazione universale del poeta: in fondo al suo cuore l’uomo pensa sempre alla guerra e da qui si arriva ad una constatazione relativa alla situazione dell’Italia del momento, che tanto sta a cuore ad un Foscolo deluso dall’avventura napoleonica, sentimento comune a tutta la generazione di Jacopo Ortis.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato allegorico della "selva negra" e delle vele sul mare?
- Come si manifesta il pessimismo di Foscolo nel testo?
- Qual è il ruolo di Venere e delle sue figlie nella narrazione?
- In che modo il testo riflette la situazione storica dell'Italia?
La "selva negra" rappresenta la bestialità originaria dell'uomo, mentre le vele sul mare simboleggiano i modi gentili e aggraziati delle figlie di Venere, evidenziando il contrasto tra barbarie e civiltà.
Il pessimismo di Foscolo emerge attraverso il tema della malvagità e ferocia umana che prevale nonostante gli sforzi delle Grazie per civilizzare l'umanità, riflettendo anche la delusione per la situazione politica dell'Italia.
Venere e le sue figlie rappresentano la civiltà e la grazia, cercando di ingentilire i costumi umani, ma incontrano resistenza e violenza, simbolizzando la fragilità della vittoria della civiltà sulla barbarie.
Il testo allude alla delusione di Foscolo per l'avventura napoleonica e la situazione politica italiana, esprimendo un sentimento comune alla generazione di Jacopo Ortis, con un riferimento alle ossa non sepolte delle guerre.