Concetti Chiave
- Torquato Tasso visse durante la controriforma cattolica, un periodo di rinnovamento della Chiesa, che influenzò profondamente la sua vita e le sue opere.
- La vita di Tasso fu segnata da instabilità personale e professionale, con frequenti spostamenti e crisi psicologiche legate alla sua insoddisfazione e ai rapporti conflittuali con la corte estense.
- Nonostante le sue difficoltà mentali, Tasso produsse opere significative come "Gerusalemme Liberata", che, nonostante la sua riluttanza, gli procurò grande fama.
- Le sue opere principali includono "Le Rime", "L’Aminta", "I Dialoghi" e le sue numerose lettere, che rivelano un insieme complesso e diversificato di temi poetici e filosofici.
- Tasso trascorse gli ultimi anni tra Roma e Napoli, dedicandosi a opere di argomento devoto, sotto la protezione di papa Clemente VIII, fino alla sua morte nel 1595.
Indice
La Controriforma e il Concilio di Trento
Torquato Tasso fu un poeta di corte e visse durante la controriforma cattolica, una risposta da parte della Chiesa Cattolica alla Riforma protestante con un vasto moto di rinnovamento. In quel periodo si sentiva un forte bisogno di riportare la Chiesa alla purezza primitiva e al suo compito di guida del mondo cristiano, proprio per questo motivo il papa Paolo III nel 1545 convocò il Concilio di Trento, volto ad affrontare e risolvere la conciliazione tra cattolici e protestanti; questo concilio però non fu possibile dal momento che i protestanti non vollero parteciparvi.
Il Concilio proclamò che non bastava la fede per salvarsi e che quindi erano utili le opere, riaffermò la suprema autorità del Papa che è il vicario di Cristo in Terra, furono istituiti i Seminari, riconfermò il celibato ecclesiastico, obbligò i parroci e i vescovi a risiedere nella loro parrocchia e diocesi; infine, per evitare che nascessero nuove eresie e per impedire la diffusione della Riforma fu creato il Tribunale dell’Inquisizione che processava e condannava gli eretici.
Proprio per questo motivo Tasso visse nel terrore che le sue opere fossero contrarie alla riforma della Chiesta, questa paura lo perseguitò a tal punto che perse l’equilibrio mentale.
La Giovinezza di Tasso
Torquato Tasso nacque a Sorrento l’11 marzo 1544; l’anno seguente papa Paolo III inaugurò il Concilio di Trento. La giovinezza del poeta fu segnata dalla privazione di suo padre, Bernardo, lontano al momento della nascita del figlio e costretto a continui spostamenti per la sua attività di cortigiano e militare, così egli visse con la madre e con la sorella Cornelia; quando il poeta poté ricongiungersi con il padre a Roma dovette separarsi a malincuore dalla madre, che morì circa due anni dopo. Cominciò per il poeta un periodo di continui cambiamenti; in questo periodo si dedicò al suo primo impegno letterario di rilievo: un poema sulla prima crociata (Gierusalemme) abbozzo del futuro capolavoro, e stampò a Venezia “Rinaldo” un poema cavalleresco ispirato al modello paterno.
Gli Studi e le Prime Opere
Tra il 1560 e il 1565 Tasso si dedicò agli studi fra Padova e Bologna; a questi anni risalgono numerose liriche d’amore dedicate a due donne di cui fu innamorato. Entrò al servizio del cardinale Luigi d’Este trasferendosi a Ferrara; qui lavorò al “Goffredo” (la futura Gerusalemme liberata); questo fu un periodo molto sereno, turbato solamente dalla morte del padre.
Dopo vari spostamenti in Francia e a Roma entrò al servizio del duca Alfonso II, qui si dedicò alla stesura dell’ “Aminta”, una favola boschereccia in versi e fu nominato storiografo di corte.
Crisi e Reclusione
Però da questo momento l’equilibrio psicologico del poeta subì continue crisi per due motivi principali. Il primo motivo fu costituito dal poema, infatti Tasso non era soddisfatto dell’opera, non volle pubblicarlo e lo sottopose a letterati, filosofi, teologi e anche al Tribunale dell’Inquisizione di Ferrara che assolse l’opera, il poeta non fu soddisfatto dalla sentenza.
Un secondo motivo riguarda i rapporti con la corte estense di Ferrara, infatti Tasso tentò di passare il servizio dei Medici, nemici degli Estensi.
Nell’estate del 1577 mentre conversava con la duchessa Lucrezia scagliò un coltello a un servo dal quale si credeva spiato.
Così Alfonso ottenne che il poeta si ritiri nel convento di San Francesco, ma Tasso ne evase e iniziò delle peregrinazioni nei luoghi più simbolici del suo passato. Infine tornò a Ferrara dove offese pubblicamente il duca e la corte, così Tasso fu recluso come pazzo per sette anni nell’Ospedale di Sant’Anna. Durante la reclusione il poeta scrisse o rielaborò molti dei 26 “Dialoghi”, corresse continuamente il poema e si dedicò alla stesura di molte lettere.
Le ragioni della fama crescente di Tasso furono anch’esse causa di dispiacere e di tormento per il poeta, infatti fu la pubblicazione del poema a procurargli l’ammirazione dei lettori ma egli non diede mai il suo assenso e anche il titolo di “Gerusalemme Liberata” non è d’autore.
Ultimi Anni e Opere Finali
Liberato dalla prigionia seguì Vincenzo Gonzaga a Mantova, dopo nuovi spostamenti passò gli ultimi anni tra Roma e Napoli. In questi anni concluse la “Gerusalemme Conquistata”, e si dedicò alla stesura e alla progettazione di opere di argomento devoto, sotto la protezione di papa Clemente VIII, dal quale ottenne una pensione e la promessa di una solenne incoronazione come poeta in Campidoglio.
Ma poco dopo Tasso si ammalò gravemente e si fece condurre al convento di Sant’Onofrio sul Gianicolo, dove morì il 25 aprile del 1595.
Le opere principali di Tasso, oltre alla Gerusalemme Liberata, sono:
• Le Rime: il poeta in questa sua opera lirica non poté dare un’organizzazione soddisfacente, possono essere considerate come un’esercitazione poetica da parte dell’autore;
• L’Aminta: è una favola boschereccia; il dramma è diviso in cinque atti, preceduti da un prologo, ogni atto è concluso da un coro; lo svolgimento dell’azione è molto semplice e riguarda l’amore, all’inizio contrastato ma destinato a una felice conclusione;
• I Dialoghi: i ventisei dialoghi conservati furono composti tra il 1578 e il 1595, affrontarono vari argomenti come: argomenti filosofici, temi morali o letterari anche legati alla quotidianità e all’autobiografia;
• Le Lettere: l’epistolario tassesco è costituito da circa duemila lettere, è un insieme caotico e incontrollato di lettere nelle quali non è mai presente il tentativo di dare un’immagine idealizzata di sé.
Domande da interrogazione
- Qual era il contesto storico in cui visse Torquato Tasso?
- Quali furono le principali opere giovanili di Tasso?
- Quali furono le cause delle crisi psicologiche di Tasso?
- Come trascorse Tasso gli ultimi anni della sua vita?
- Quali sono le opere principali di Torquato Tasso?
Torquato Tasso visse durante la Controriforma cattolica, un periodo di rinnovamento della Chiesa Cattolica in risposta alla Riforma protestante, caratterizzato dal Concilio di Trento e dall'istituzione del Tribunale dell'Inquisizione.
Durante la sua giovinezza, Tasso lavorò a un poema sulla prima crociata, abbozzo della futura "Gerusalemme Liberata", e pubblicò "Rinaldo", un poema cavalleresco.
Le crisi psicologiche di Tasso furono causate dall'insoddisfazione per il suo poema e dai difficili rapporti con la corte estense di Ferrara, culminando in un episodio violento che portò alla sua reclusione.
Negli ultimi anni, Tasso visse tra Roma e Napoli, completò la "Gerusalemme Conquistata" e lavorò su opere di argomento devoto, sotto la protezione di papa Clemente VIII, ma morì poco prima di essere incoronato poeta in Campidoglio.
Le opere principali di Tasso includono "Gerusalemme Liberata", "Le Rime", "L'Aminta", "I Dialoghi" e "Le Lettere", ciascuna con caratteristiche e temi distintivi.