Concetti Chiave
- "Gerusalemme Liberata" è un poema epico scritto da Torquato Tasso, composto da 20 canti e pubblicato nel 1581, nonostante la versione iniziale fosse intitolata "Gottifredo".
- Tasso si ispira ai suoi "Discorsi dell'arte poetica", dove stabilisce che il poema eroico deve avere una struttura unitaria e uno scopo edificante, trattando argomenti storici con elementi meravigliosi consoni alla religione cristiana.
- Il poema riflette le contraddizioni interiori di Tasso, diviso tra un polo unitario (scontro tra cristiani e musulmani) e un polo di disgregazione (vicende cavalleresche dei "compagni erranti").
- La geografia del poema sottolinea l'ambivalenza tra unità e disgregazione, con Gerusalemme come centro cristiano e altri luoghi come il palazzo di Armida rappresentanti la dispersione.
- Tasso cerca di adeguarsi alla Controriforma, ma è attratto dai valori rinascimentali, rendendo i personaggi pagani come Armida e Clorinda artisticamente più interessanti.
La Genesi del Poema
"Gerusalemme Liberata" è un poema epico composto da 20 canti e scritto da Torquato Tasso. La genesi del poema è molto complessa: Tasso inizia a comporlo nel 1565 (ma il titolo scelto da Tasso è "Gottifredo") e nel 1575 lo legge davanti al suo protettore, il duca Alfonso II d'Este; l'opera viene in seguito rimaneggiata ed esce sotto il nome "Gerusalemme liberata" in un'edizione curata da Angelo Ingegneri nel 1581, quando Tasso è imprigionato a Sant'Anna). Quindi la "Liberata" rappresenta per Tasso una fase non ancora ultimata del suo capolavoro (che riscrive da capo e pubblica nel 1593 con il nome "Gerusalemme Conquistata").
Principi Poetici di Tasso
Nello scrivere l'opera, Tasso si ispira a degli scritti teorici che aveva probabilmente composto nel 1593, i "Discorsi dell'arte poetica e in particolare del poema eroico", nei quali afferma che il poema eroico deve: -avere una struttura unitaria; -uno scopo edificante; -trattare un argomento storico non troppo remoto (per poter suscitare l'interesse del lettore) né troppo recente (per avere la libertà di inserire l'elemento del "meraviglioso"=interventi straordinari che devono comunque essere consoni alla religione cristiana); servirsi di un tono e di uno stile "tragico", prediligendo il "peregrino", uno stile ricercato capace di proiettarci in un'altra dimensione.
Contraddizioni e Ambivalenze
Tasso quando scrive il suo poema ha in mente questo principi. Tuttavia, nel suo poema lo scrittore riversa le proprie contraddizioni interiori e quindi esso appare costituito da due poli: 1 polo unitario (il poema epico incentrato sullo scontro tra cristiani e musulmani) e 1 polo di disgregazione (in cui le varie vicende dei "compagni erranti" di Goffredo ricordano le vicende tipiche dei romanzi cavallereschi). Anche la geografia del poema riflette questa ambivalenza: da un lato Gerusalemme (città assediata ma anche centro del campo cristiano, rappresenta quindi l'unità), dall'altro i vari luoghi in cui si sposta la vicenda (il palazzo della maga Armida sulle rive del mar Morto o la selva di Saron, per esempio). Tasso cerca di adattarsi all'ideologia austera della Controriforma, ma in realtà si sente attratto da tutti quei valori rinascimentali (l'edonismo, l'amore libero ecc) che rappresentano nel poema i valori pagani, e quindi valori "negativi". Ecco allora che personaggi pagani come la maga Armida, Argante, Solimano, Clorinda e condottieri cristiani "erranti" come Rinaldo sono quelli più interessanti artisticamente.
Domande da interrogazione
- Qual è la genesi del poema "Gerusalemme Liberata"?
- Quali sono i principi poetici seguiti da Tasso nella composizione del poema?
- Come si manifestano le contraddizioni e ambivalenze nel poema di Tasso?
"Gerusalemme Liberata" è un poema epico di Torquato Tasso, iniziato nel 1565 e letto nel 1575 davanti al duca Alfonso II d'Este. Pubblicato nel 1581, rappresenta una fase non ultimata del capolavoro di Tasso, che lo riscrive e pubblica nel 1593 come "Gerusalemme Conquistata".
Tasso si ispira ai suoi "Discorsi dell'arte poetica", affermando che il poema eroico deve avere una struttura unitaria, uno scopo edificante, trattare un argomento storico non troppo remoto né troppo recente, e utilizzare un tono e uno stile "tragico" e "peregrino".
Le contraddizioni di Tasso si riflettono nel poema attraverso un polo unitario e uno di disgregazione, con la geografia che rappresenta l'ambivalenza tra unità e dispersione. Tasso cerca di adattarsi all'ideologia della Controriforma, ma è attratto dai valori rinascimentali, rendendo i personaggi pagani e cristiani "erranti" artisticamente interessanti.