Concetti Chiave
- Lo sport ha guadagnato popolarità globale, ma è stato strumentalizzato politicamente per sostenere ideali e divisioni.
- Episodi di razzismo e violenza, specialmente in Italia, evidenziano come lo sport possa anche dividere, anziché unire.
- Eventi storici, come le Olimpiadi del 1936, mostrano il potere dello sport nel contestare le ideologie razziali.
- Lo sport ha anche svolto un ruolo unificante, come dimostrato dal torneo di ping-pong del 1971 tra USA e Cina.
- Lo sport può essere un potente strumento di unione se vissuto nel suo significato autentico e positivo.
Indice
L'ascesa globale dello sport
Nell'ultimo secolo lo sport è diventato sempre più popolare, come non lo è mai stato. Gli eventi sportivi hanno una risonanza a livello mondiale e sono seguiti da miliardi di persone.
La popolarità dello sport è stata sfruttata nell'ultimo secolo e mezzo più volte dai politici per far valere i propri ideali o per altri scopi politici.
Razzismo e politica nello sport
Una delle caratteristiche dello sport è che la razza, il colore o il sesso non influenzano le prestazioni degli atleti, ma, nonostante ciò, negli ultimi anni si sono succeduti diverse vicende di razzismo, sicuramente degli elementi di divisione.
Uno degli esempi più famosi e esemplari sono le Olimpiadi del 1936 organizzate in Germania da Adolf Hitler. L'obiettivo dell'allora cancelliere era quello di dimostrare la superiorità della razza ariana e della Germania sulle altre Nazioni. In effetti i tedeschi vinsero molte medaglie, ma, nelle gare di atletica nell'Olimpik Stadion di Berlino, pieno per l'occasione, essendo le discipline atletiche tra le più popolari e attese, vinse l'oro un ragazzo nero proveniente dall'Alabama, facendo anche il record di 11''4 nei 100 metri. Hitler, che si sentiva umiliato da quella dimostrazione di uguaglianza tra razze, si rifiutò di consegnare la medaglia all'afroamericano e uscì dallo stadio prima della premiazione.
Tifoserie e violenza in Italia
Purtroppo però, il razzismo si sta diffondendo negli ultimi decenni anche in eventi minori e, purtroppo, in Italia in particolare. Infatti, negli ultimi anni c'è stata un'impennata delle aggressioni in Lega Pro, la terza divisione calcistica, nella quale, oltre al razzismo, si stanno verificando atti di violenza sia tra gruppi di tifoserie organizzate che tra le tifoserie e i giocatori quando la squadra subisce troppe sconfitte. Proprio questo è uno degli argomenti di cui si parla di più nell'ultimo decennio nel nostro Paese, le tifoserie organizzate. Questi gruppi sono talvolta stati nel mezzo di azioni violente o casi di razzismo (alcuni dei casi che si ricordano di più sono il motorino portato dentro lo stadio San Siro e la morte degli ultras Cirop Esposito e Gabriele Di Ponto): anche per queste motivazioni, sono state divise da alcune barriere le curve dello Stadio Olimpico di Roma nel Maggio 2015 e tolte nell'Aprile del 2017 per verificare se sarebbero accaduti altri eventi.
Conflitti politici e sport
Lo sport è stato anche la scintilla che ha acceso conflitti politici come nel 1990, nella partita di calcio tra Partizan Belgrado e Dinamo Zagabria, una squadra serba e una croata tra le più importanti che si affrontavano in campionato proprio dopo la morte di Tito e dopo la nascita dei vari movimenti che inneggiavano all'indipendenza dei paesi della Jugoslavia. I tifosi del Partizan cantavano cori inneggiando alla morte del leader del movimento indipendentista croato. Ciò scaturì una rissa e servì l'aiuto delle squadre antisommossa. Questo evento aiutò ad aumentare la tensione.
Sport come strumento di unione
A parlarne così sembra che lo sport possa solo essere elemento separatore tra la gente, ma, ovviamente, non è così.
Si sa che nell'antica Grecia, le Olimpiadi erano così importanti che, quando si svolgevano, si facevano fermare tutte le guerre ed erano anche spesso usate come esempio da diversi filosofi, che al tempo erano anche scienziati, matematici e spesso avevano anche ruoli politici, per spiegare le loro teorie (Achille e la tartaruga e la definizione di filosofo da parte di Talete di Mileto).
Un altro esempio di unione portata dallo sport è quello del torneo di ping-pong del 1971, quando Glenn Cowan, un giocatore americano di ping-pong, si stava allenando con un giocatore della squadra locale a Nagoya, durante un torneo internazionale in Giappone. Distratosi a causa dell’allenamento e sollecitato dagli inservienti dell’impianto per la chiusura dello stesso, si era reso conto che il pullman con i suoi compagni di squadra che doveva portarlo in albergo, era già partito. L’unico mezzo di trasporto disponibile era il pullman della squadra cinese. All’epoca, e ancora quando già molti passi nella normalizzazione dei rapporti tra i due Paesi erano stati fatti, la propaganda nazionale raccontava gli stereotipi che ancora oggi ci immagineremmo. Fu quindi una scelta completamente personale, fortuita e poi passata alla storia, quella di Zhuang Zedong di sedersi accanto all'americano e di scambiarci quattro amichevoli chiacchiere. Con un interprete infatti gli disse che “nonostante il governo degli Stati Uniti non sia amico della Cina, il popolo degli Stati Uniti è amico dei cinesi” e gli regalò un ritratto in seta di alcune montagne come segno di amicizia. La notizia fece il giro del mondo e Henry Kissinger, al tempo segretario del presidente degli Stati Uniti Richard Nixon, ammise che quell'evento avrebbe potuto portare ad un avvicinamento e ad un dialogo tra USA e Cina.
Alla luce di tutti questi eventi, si può dire che lo sport può dividere ma solo se inteso in modo sbagliato, se infatti si capisce il vero significato di esso, allora non può far altro che unire le persone.
A cura di Daniele
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'impatto globale dello sport nell'ultimo secolo?
- Come si è manifestato il razzismo nello sport, secondo il testo?
- Quali problemi di violenza e razzismo sono emersi nel calcio italiano?
- In che modo lo sport ha contribuito a conflitti politici?
- Può lo sport essere uno strumento di unione?
Lo sport è diventato estremamente popolare a livello mondiale, seguito da miliardi di persone, e spesso sfruttato dai politici per scopi ideologici.
Nonostante lo sport non sia influenzato da razza, colore o sesso, ci sono stati episodi di razzismo, come alle Olimpiadi del 1936, dove Hitler si rifiutò di premiare un atleta afroamericano.
In Italia, specialmente nella Lega Pro, si sono verificati atti di violenza e razzismo tra tifoserie organizzate e contro i giocatori, portando a misure come la divisione delle curve dello Stadio Olimpico di Roma.
Lo sport ha acceso conflitti politici, come nel 1990 durante una partita tra Partizan Belgrado e Dinamo Zagabria, aumentando le tensioni tra Serbia e Croazia.
Sì, lo sport può unire, come dimostrato dalle Olimpiadi nell'antica Grecia e dall'episodio di ping-pong del 1971 tra USA e Cina, che ha facilitato il dialogo tra i due paesi.