Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • L'autore del componimento "La tomba di Taide" è un poeta veronese del XVII secolo appartenente alla scuola marinista, di cui non si conoscono data di nascita e morte.
  • Il testo poetico è tratto dalla raccolta "Giardino di poesie", pubblicata nel 1641, e si presenta come un epigramma tombale in quartina con schema ABBA.
  • Taide, famosa cortigiana ateniese e musa ispiratrice, viene ritratta nel componimento con un tema di morte trattato in modo grottesco e beffardo, lontano dalle esagerazioni barocche.
  • Il componimento esplora il concetto di "memento mori", suggerendo che anche le bellezze più effimere, come Taide, sono destinate a corrompersi e morire.
  • Lo stile metrico è complesso, con due distici di undici sillabe e un'accentuazione sulla sesta sillaba, accompagnato da un'allitterazione che sottolinea l'immobilità della protagonista.

Indice

  1. Origini e contesto storico
  2. Descrizione di Taide
  3. Analisi del componimento
  4. Aspetti metrici e stilistici

Origini e contesto storico

L’autore, di origini veronesi è vissuto nel XVII secolo, ma non ne conosciamo ne la data di nascita, né quella di morte. Appartiene alla scuola marinista.

Taide qui posta fu, la più perfetta

Dispensiera de’ gusti al monte amante.

Lettor, s’ardi d’amor, fatti qui inante,

ché stesa in questo letto ella t’aspetta

“Qui giace Taide, la più perfetta conoscitrice dei gusti lascivi del suo amante.

Lettore, se bruci di amore, fatti avanti perché essa ti sta aspettando, distesa su questo letto”

I versi sono tratti dalla raccolta poetica Giardino di poesie, pubblicata nel 1641.

Descrizione di Taide

Taide era una famosa cortigiana ateniese, una delle preferite da Alessandro Magno. La ritroviamo nel suo ruolo di peccatrice nella commedia Eunuchus di Terenzio. Dante la colloca all’Inferno, nel girone degli adulatori, descrivendola con termini volgari. Come simbolo di adulazione, la troviamo citata nel De amicitia di Cicerone, a cui Dante sembra proprio essersi ispirato.

Analisi del componimento

Il piccolo componimento, composto da una sola quartina secondo lo schema ABBA, ci fa pensare ad un epigramma tombale, cioè ad un’iscrizione posta sulla tomba della donna. Pur essendo stata scritta nel 1642, mancano le caratteristiche della poetica barocca ed in particolare l’uso esagerato di metafore e allegorie. Invece, è presente il tema della morte, trattato non in tono cupo e tragico, ma grottesco e beffardo. L’amore è in ogni aspetto carnale (= molle amante) considerando anche il tipo di vita condotto da Taide e nell’ultimo verso si mescola alla visione della morte, da cui deriva un gusto quasi necrofilo. Tuttavia, il senso della quartina non cambia: è sempre quello, prediletto dai poeti barocchi, del concetto del “memento mori” (= ricordati che devi morire). È come se il poeta volesse lanciare al lettore il messaggio seguente: prima di dedicarti a tutti i piaceri che vuoi, ricordati che ogni cosa è destinata a corrompersi e a morire, anche le più belle, come la prostituta Taide. In soli quattro versi è condensata tutta una filosofia della vita e della morte, da cui emana una grande tristezza e malinconia, venata da sarcasmo e cinismo. Da notare l’identità fra la tomba e il letto

Aspetti metrici e stilistici

Dal punto di vista metrico, il componimento è tutt’altro che semplice.

La quartina si compone dui due distici, formati da undici sillabe, con accento sulla sesta sillaba. Fa notare l’allitterazione delle dentali, d e t, soprattutto negli ultimi versi (fra l’altro non è a caso che la lettera” t” è anche una componente del nome della donna): lettor, s’ardi, d’amor, fatti, inante, stesa, questo, letto, t’aspetta. L’ultimo verso rima con il primo aspetta/perfetta e la parola “aspetta” illumina di una luce inquietante, se non macabra, la perfezione del corpo della donna.

Fra l’altro, i tre termini, lettore, letto, ella, ci rimandano alla ripetizione degli stessi suoni, oltre alla congiunzione di significato.

L’ultimo verso con la ripetizione delle -e-, della -s- e della -t-, ci dà la sensazione di un’immobilità , com’è immobile il corpo della donna nel sepolcro.

Domande da interrogazione

  1. Chi era Taide e quale ruolo ha avuto nella letteratura e nella storia?
  2. Taide era una famosa cortigiana ateniese, apprezzata da Alessandro Magno. Nella letteratura, appare come peccatrice nella commedia "Eunuchus" di Terenzio e viene collocata all'Inferno da Dante nel girone degli adulatori. È anche citata nel "De amicitia" di Cicerone come simbolo di adulazione.

  3. Quali sono le caratteristiche principali del componimento "La tomba di Taide"?
  4. Il componimento, una quartina con schema ABBA, tratta il tema della morte in modo grottesco e beffardo, mescolando l'amore carnale alla visione della morte. Nonostante sia del 1642, manca delle tipiche caratteristiche barocche come l'uso esagerato di metafore e allegorie, ma enfatizza il concetto del "memento mori".

  5. Come viene trattato il tema della morte nel testo?
  6. Il tema della morte viene trattato non in modo tragico, ma con un approccio grottesco e beffardo, evidenziando un gusto quasi necrofilo. Il messaggio principale è il "memento mori", ricordando al lettore che tutto è destinato a corrompersi e morire, anche le bellezze effimere come Taide.

  7. Quali elementi stilistici e metrici caratterizzano il componimento?
  8. Dal punto di vista metrico, il componimento è composto da due distici di undici sillabe con accento sulla sesta sillaba, e presenta un'efficace allitterazione delle dentali "d" e "t". L'uso di ripetizioni sonore e la rima tra il primo e l'ultimo verso contribuiscono a creare un'atmosfera inquietante, sottolineando l'immobilità e la perfezione macabra del corpo di Taide.

Domande e risposte

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