Concetti Chiave
- L'usignolo viene descritto come un maestro musicale che modula il suo canto con variazioni e stili diversi, incantando con la sua melodia.
- Il testo utilizza una ricca gamma di metafore e descrizioni per esaltare l'abilità musicale dell'usignolo, paragonandolo a strumenti musicali come la cetra e l'organo.
- La straordinaria capacità dell'usignolo di produrre una melodia complessa viene evidenziata attraverso immagini poetiche e virtuosismi stilistici tipici del barocco.
- Il commento sottolinea l'uso di perifrasi, metafore e giochi di suoni per ricreare le qualità sonore del canto dell'usignolo, esemplificando il gusto barocco per la complessità linguistica.
- Viene messo in risalto il contrasto tra la piccola dimensione fisica dell'usignolo e la grandezza e ricchezza del suo canto, dimostrando la meraviglia della natura.
Indice
Il Canto dell'Usignolo
Ma al di sopra di ogni uccellino bello e gentile
che graziosamente canti e voli
effonde il suo canto tremulo e sottile
la sirena dei boschi [il canto dell’usignolo è dolce e ammaliatore come quello delle sirene, ricordato da Omero nell’Odissea], l’usignolo,
e modula il suo canto straordinario in modo tale
da sembrare il maestro di tutti gli altri uccelli.
Meraviglie Musicali
Il suo canto si distingue per le mille varianti
e trasforma un linguaggio in tanti linguaggi.
Che meraviglia udire questo portento musicale,
[il termine “mostro” è usato alla latina in cui monstrum = portento, cosa straordinaria]
che si ode sì, ma si intravede appena
ora diminuisce il canto, ora risale
ora smette di cantare, ora fa dei gorgheggi, ora l’intensità diminuisce e ora il canto è pieno,
ora mormora gravemente, ora la voce si assottiglia,
ora elabora una lunga catena di gorgheggi,
e che sciolga il canto o che lo fermi su di una sola nota.
non interrompe mai il suono melodico.
Variazioni e Melodie
O che leggiadri e pietosi suoni
compone e detta questi seducente cantore.
Prima esprime sommessamente il proprio lamento,
poi con un sospiro interrompe la musica.
In tante variazioni, ora è languido, ora sublime
varia lo stile, alterna pause che rallentano la melodia a rapide successioni di note,
nello stesso momento imita e noi possiamo ammirare
il suono della cetra, del flauto, dell’organo e della lira.
Con la sua voce dolce e carezzevole
Percorre talvolta la scala musicale, nota per nota
Poi quell’armonia che accarezza l’aria,
soffermandosi su ogni nota si assottiglia nei toni più acuti,
e, poiché si sostiene e si ferma,
alla fine il suono cala, come se precipitasse a piombo.
Facendo esplodere a piena gola il canto,
forma un’armonia costituita da due melodie.
Si direbbe che abbia in gola e in ogni fibra
Una rapida ruota o una trottola veloce
La lingua che si avvolge e vibra
Sembra la spada di uno schermidore abile e violento
Se piega la voce o la increspa o se la sospende
e la tiene in equilibrio in note più pacate
si direbbe che si tratti di un angelo che in tanti modi
snoda il canto in una varietà melodica e polifonica e in una trama armonica.
Chi potrebbe credere che così tante energie
possano essere accolte in un essere così piccolo?
e nascondere tra le vene e le ossa
tanta dolcezza un essere così minuscolo?
O che cos’altro potrebbe essere mosso da un venticello
una voce ricoperta di piume, un suono che vola?
una melodia vivente che sotto forma di uccello
una piuma che sprigiona un canto, un canto che ha ali per volare?
[In questa ottava è tutto un susseguirsi di metafore]
L'Arte della Natura
Allora Mercurio che attentamente
Vide Adone ascoltare un canto così dolce:
- Che te ne pare (disse, rivolgendosi a lui)
dell’aspetto divino di quell’uccello?
Ci crederesti che in un esserino così piccolo
Fosse racchiusa tanta energia?
Un piccolo spirito composto di armonia
Vive nascosto in così minuscole membra?
Non si può negare come la Natura
mostri la sua mirabile arte in ogni opera compiuta;
come un pittore che riveli più ingegno e abilità
più ina figura piccola che in una grande,
talora nelle cose più piccole
si impegna di più e mette maggior cura.
Tuttavia questo portento s’innalza al di sopra
del livello consueto di tutti gli altri miracoli che egli compie.
Virtuosismo Barocco
Il brano fa parte dell’ Adone e costituisce una sorta di favola dentro una favola.
Esso è un esempio di divagazione descrittiva, caratterizzata da un grande virtuosismo stilistico e linguistico, secondo il gusto barocco dell’epoca.
L’aspetto che ci colpisce maggiormente è il procedimento messo in atto dallo scrittore fatto di perifrasi sottili, di metafore che implicano dei concetti, di enumerazioni, di antitesi e di brusche variazioni di ritmo. Si notano anche delle allitterazioni, delle assonanze, numerose inversioni, molti chiasmi e parallelismi. Notevoli sono soprattutto le perifrasi sottili disseminate ovunque o poste in serie come nella terzultima ottava: si tratta di un procedimento che i lirici successivi prenderanno volentieri a modello.
Da sottolineare anche il fonosimbolismo: lo scrittore cerca div riprodurre attraverso procedimenti fonosimbolici e onomatopeici alcune delle caratteristiche sonore del canto dell’usignolo. Questo aspetto è frequente nella rappresentazione delle variazioni canore dell’usignolo: “flebilmente il suo lamento”, “affrena/affretta”, “insieme e ‘sieme”, tutta l’ottava 35 che ci rimanda, dal punto di visto fonico, al salire e allo scendere del canto.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del "Canto dell'Usignolo"?
- Come viene descritto il canto dell'usignolo in "Meraviglie Musicali"?
- Quali strumenti musicali imita l'usignolo secondo "Variazioni e Melodie"?
- Cosa sottolinea "L'Arte della Natura" riguardo alla natura dell'usignolo?
- Quali sono le caratteristiche stilistiche del "Virtuosismo Barocco"?
Il tema principale è l'ammirazione per il canto dell'usignolo, descritto come un fenomeno musicale straordinario e ammaliatore, paragonato al canto delle sirene.
Il canto dell'usignolo è descritto come un portento musicale con mille varianti, capace di trasformare un linguaggio in tanti linguaggi, con variazioni di intensità e gorgheggi.
L'usignolo imita il suono della cetra, del flauto, dell’organo e della lira, mostrando una grande varietà melodica e polifonica.
Sottolinea come la natura mostri la sua mirabile arte in un essere così piccolo, racchiudendo tanta energia e armonia in minuscole membra, paragonabile all'ingegno di un pittore.
Il testo è caratterizzato da virtuosismo stilistico e linguistico, con perifrasi sottili, metafore, antitesi, variazioni di ritmo, allitterazioni, assonanze, inversioni, chiasmi e parallelismi, tipici del gusto barocco.