Concetti Chiave
- Il madrigale esplora il tema del confronto tra l'immagine riflessa del poeta e quella della donna amata, evidenziando un contrasto tra bellezza e percezione negativa di sé.
- La struttura metrica del testo è quella di un madrigale, composto da versi endecasillabi e settenari con schema ABBCCDDEE, suddiviso in due distinti periodi.
- Numerose figure retoriche, tra cui allitterazioni, personificazioni, metonimie, metafore, enjambement e anastrofi, arricchiscono il testo di significati e complessità.
- L'uso dell'omografia con termini come "Sole/sòle" e "vago/vagheggiar" crea giochi di parole che enfatizzano l'intellettualismo della lirica barocca.
- Lo specchio, personificato come ingannatore e ingrato, è l'elemento centrale del confronto poetico, riflettendo solo l'immagine del poeta e non più quella della donna amata.
Qualor, chiaro cristallo,
vago pur di mirar quel vivo Sole
che ’n te specchiar si sòle,
in te le luci affiso,
ahi ch’altro non vegg’io che ’l proprio viso!
Specchio fallace ingrato,
se vagheggiar t’è dato
volto fra gli altri il più ridente e vago,
non dovresti serbar sì trista imago!
Indice
Riflessioni sullo Specchio
Tutte le volte, o specchio, che io fisso gli occhi verso di te, desideroso di ammirare quel Sole vivo che è solito specchiarsi in te, ahimè, non vedo altro che il mio proprio volto!
O specchio ingannatore ed ingrato, se hai la possibilità di ammirare il viso più sorridente e più bello fra tutti gli altri, non dovresti riflettere invece un’ immagine così triste.
Il Madrigale e il Confronto
In questo madrigale, lo specchio in cui la donna amata è solita riflettere la propria immagine, ora è preso dal poeta che vede riflettercisi la propria. Da questo si passa al confronto tra il volto amato e il proprio, tra la bellezza dell’uno e la bruttezza dell’altro. Il testo termina con un rimprovero del poeta allo specchio che avrebbe dovuto trattenere per sempre la bella immagine della donna. Il gioco concettuale o intellettuale è l’elemento caratterizzante la composizione poetica
Struttura e Significato del Madrigale
Si tratta di un madrigale, composto da versi endecasillabi e settenari che seguono lo schema: ABBCCDDEE . Esso è diviso in due periodi:
1) “Qualor, chiaro cristallo……..vegg’io che ‘l proprio viso!”
2) “Specchio fallace……. serbar sì trista imago!”
Muovendo da un dato naturale (lo specchiarsi del poeta), come succede spesso nella lirica barocca, si passa a tutta una serie di variazioni con espressione di concetti o di giochi verbali, di non facile comprensione. Il dato di partenza, per questo, è soltanto un pretesto e il significato del componimento poetico sta tutto nel concetto espresso e nel gioco di parole.
Omografia e Concettualità
Nel testo esistono dei termini omografi, cioè dei termini uguali solo sul piano della scrittura, ma non del significato. Questo crea anche un bisticcio di rima come Sole/sòle, cioè il Sole, metafora della bellezza della donna e il verbo “solere” = avere l’abitudine, essere soliti. Anche l’aggettivo vago con il verbo derivato “vagheggiare” si collocano nell’ambito della omografia. Nel secondo verso “vago” si riferisce al poeta col significato di “desideroso”; “vagheggiar” del terz’ultimo verso vuol dire “ammirare”, alla fine del penultimo verso “vago” riferito al volto della donna, acquista il valore di “bello”, “attraente”. Si deve anche ricordare che “vago” deriva dall’aggettivo “vagus”, con significato di indeterminato, incerto, dai contorni non ben chiari, come, del resto, lo sono i ricordi e le illusioni (il poeta si ricorda della bella immagine della donna riflessa nello specchio”.
Questo uso di termini con significati diversi contribuisce alla concettualità del testo che, fra l’altro è una caratteristica della lirica barocca. Inoltre, i tre termini “vago, vagheggiar, vago” si riferiscono a tre personaggi diversi presenti nella poesia: il poeta è “vago” di ammirare nello specchio il volto della donna, se allo specchio è data la possibilità di vagheggiare il volto della donna, il viso della donna è ridente e “vago”, come se il poeta volesse concettualmente riunire i tre protagoniste, dando loro un’unica identità.
Figure Metriche e Retoriche
Le figure metriche sono molto numerose: d’altra parte esse sono una peculiarità della poesia barocca. L’eccessivo uso di figure retoriche può rendere il testo di non facile comprensione.
E’ la ripetizione di suoni uguali o simili nello stesso verso, quasi si trattasse di una onomatopea
specchiar si sole (ripetizione della sibilante)
non dovresti serbar sì trista imago! (ripetizione della sibilante)
“ingrato” riferito allo specchio. Le cose inanimate non possono provate sentimenti o emozioni
Utilizzare un termine per un altro, il contenuto per il contenente, una parte per il tutto, un simbolo per la cosa designata
Qualor, chiaro cristallo,
Il termine “cristallo” è una parte dello specchio
Quando ad un termine ne viene sostituito uno figurato
La donna amata e il Sole si identificano
“In te le luci affiso”: le luci = gli occhi del poeta
Quando il senso del verso continua con l’inizio del verso seguente
……… il più ridente e vago,
non dovresti serbar sì trista imago
Quando si inverte il normale ordine delle parole
che ’n te specchiar si sòle,
in te le luci affiso,
ahi ch’altro non vegg’io che ’l proprio viso!
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del madrigale analizzato?
- Che tipo di composizione è il testo e quali sono le sue caratteristiche metriche?
- Quali figure retoriche sono presenti nel madrigale e come contribuiscono al suo significato?
- Come viene utilizzata l'omografia nel testo e quale effetto ha sulla composizione?
- Qual è il ruolo dello specchio nella poesia e come viene rappresentato?
Il tema principale è il confronto tra l'immagine riflessa del poeta nello specchio e quella della donna amata, evidenziando il contrasto tra la bellezza di lei e la percezione negativa che il poeta ha di sé stesso.
Il testo è un madrigale, caratterizzato da versi endecasillabi e settenari che seguono lo schema ABBCCDDEE, diviso in due periodi distinti.
Nel madrigale si trovano allitterazioni, personificazioni, metonimie, metafore, enjambement e anastrofi, che arricchiscono il testo di significati ulteriori e sottolineano la complessità emotiva e concettuale della poesia barocca.
L'omografia viene utilizzata attraverso termini come "Sole/sòle" e "vago/vagheggiar", creando giochi di parole che arricchiscono il testo di significati multipli e sottolineano la concettualità e l'intellettualismo caratteristici della lirica barocca.
Lo specchio è l'elemento centrale attorno al quale si sviluppa il confronto tra il poeta e l'immagine della donna amata. Viene personificato e descritto come ingannatore e ingrato per non riflettere più l'immagine della donna, ma solo quella del poeta, suscitando in lui un senso di tristezza e insoddisfazione.