Concetti Chiave
- La letteratura italiana del XVII secolo è meno prominente rispetto ad altre nazioni europee, ma include figure significative come Federico della Valle.
- Federico della Valle, riscoperto da Benedetto Croce nel 1929, è noto per opere come "Adelonda in Frigia" e le tragedie bibliche "Iudith" e "Esther".
- Pedro Calderon de la Barca è una figura eminente nella letteratura drammatica spagnola, con una carriera che include il sacerdozio e la creazione di numerosi drammi e commedie.
- Calderon ha scritto oltre 100 commedie caratterizzate da equivoci e travestimenti, con temi religiosi e morali.
- "La vita è sogno" di Calderon esplora la precarietà della condizione umana, rappresentando il mondo come una finzione ingannevole.
Indice
La letteratura italiana del XVII secolo
La letteratura italiana del XVII secolo occupa una posizione marginale e defilata rispetto a quella delle grandi nazioni europee.
Federico della Valle e le sue opere
Non si può comunque dimenticare un’esperienza come quella di Federico della Valle, della cui esistenza ci sono giunte poche testimonianze; anche delle sue opere si erano perse le tracce, sino a quando le riscoprì, nel 1929, Benedetto Croce.
Oltre alla tragicommedia “Adelonda in Frigia”, compose due tragedie di argomento biblico “Iudith” e “Esther”, a cui si deve aggiungere “La reina di Scotia” che, animata da un profondo sentimento religioso, narra la vicenda della prigioniera della regina Maria Stuarda, fatta giustiziare da Elisabetta I d’Inghilterra.Pedro Calderon de la Barca e il teatro spagnolo
Per quanto riguarda la Spagna, spicca l'attività di Pedro Calderon de la Barca che, dopo aver preso parte ad alcune campagne militari, entrò nell'ordine francescano e venne ordinato sacerdote, divenendo Cappellano del re di Spagna. Calderon è autore di una ottantina di drammi di un solo atto dedicati ai sacramenti e di oltre 100 commedie che, basate sui meccanismi degli equivoci e dei travestimenti, obbediscono a un’ispirazione di tipo religioso e morale. Tra queste spicca “ la vita è sogno”, il cui titolo, divenuto proverbiale, allude alla precarietà della condizione umana, che induce il protagonista a dubitare della propria identità in quello scambio - tipicamente barocco e al tempo stesso ricco di implicazioni assistenziali - fra illusione e realtà, tra ciò che è e ciò che appare. Non a caso si parla qui del Gran Teatro del mondo, di un mondo visto come ingannevole finzione.