Concetti Chiave
- Galileo Galilei is considered the inventor of Italian scientific prose, blending literary techniques to make scientific writings enjoyable and accessible.
- Galileo's introduction of the heliocentric system in the vernacular language made his work accessible to the general public, leading to conflicts with the Church.
- Galileo believed in reconciling biblical truths with scientific reasoning, proposing that nature should be studied with God-given reason, while the Bible guides spiritual understanding.
- His major works, such as "Il Saggiatore" and "Il Sidereus Nuncius," showcase his methodological approach, emphasizing experimentation and mathematical logic.
- Galileo challenged the authority of ancient scholars in "Il Saggiatore," advocating for scientific investigation based on observation and mathematics rather than historical assertions.
Indice
- Galileo e la letteratura
- Le teorie di Galileo
- Galileo e il metodo scientifico
- Galileo e la Chiesa
- Galileo e la sua fede
- Galileo e la Bibbia
- Il Saggiatore e il dialogo
- Il Saggiatore e la matematica
- Il dialogo sui due sistemi
- Galileo e l'Inquisizione
- Il dialogo e l'abiura
- Il dialogo e gli aristotelici
- Galileo e il linguaggio scientifico
Galileo e la letteratura
Non è stato un letterato, ha avuto una cultura completa quindi anche in letteratura, come tutti gli studiosi del suo tempo; mentre oggi il sapere è così ramificato che è impossibile.
Galileo è anche intervenuto in alcuni saggi su questioni di letteratura, ha preso posizione a favore di Ariosto nella disputa tra il poema cavalleresco ed eroico tra Ariosto e Tasso, ha anche scritto un trattato su Dante.
Galileo può essere considerato l’inventore della prosa scientifica italiana, non solo ha creato un modo di scrivere, ma lo ha fatto usando degli espedienti della letteratura; che rendono i suo trattati non solo un insieme di ragionamenti scientifici ma godibili da leggere.
Le teorie di Galileo
Le teorie di Galileo non si sono rivelate sempre giuste, sosteneva che le maree fossero causa del movimento della terra intorno al sole, sostiene anche che le comete fossero un fenomeno ottico; al di là di questo quello che ha reso importante la sua ricerca era che seguiva un metodo, al contrario dei suo detrattori.
Galileo e il metodo scientifico
Gli altri scienziati cercavano conferma negli autori antichi, mentre con Galileo nasce metodo scientifico; non è importante solo per i risultati raggiunti ma è importante che ha seguito un metodo.
Galileo e la Chiesa
I risultati che ha ottenuto lo hanno messo in conflitto con molte autorità, soprattuto la chiesa; Galileo non è stato il primo a sostenere il sistema eliocentrico, ma è stato il primo che ha scritto in volgare rendendo fruibile a tutti le sue ricerche, mentre prima erano riservate solo ai dotti che conoscevano il latino. Dopo l’abiura Galileo pubblica un altro testo molto importante sull’attrito dei corpi, lo fa però pubblicare all’estero per evitare problemi.
Galileo nasce a Pisa, ma si sentiva Fiorentino. Era un bambino prodigio, viene iscritto all’università di Pisa dal padre dove si mette in mostra. Passa molti anni a Padova a lavorare all’università, dove diventa famoso, in questi anni perfeziona l’invenzione del cannocchiale olandese e riesce a costruire uno strumento in grado di ingrandire 20 volte ciò che viene messo a fuoco. Grazie a questo strumento fa delle scoperte sensazionali: le lune di Giove, la consistenza della via lattea, le macchie solari, che l’universo non è come lo hanno descritto fino ora… già questo da’ fastidio, ma ne da’ ancora di più il fatto che approvi l’ideologia eliocentrica.
Quando Galileo pubblica il dialogo dove parla della teoria eliocentrica mettendo a confronto un sostenitore della teoria geocentrica e un sostenitore di quella eliocentrica; questo libro ottiene l’imprimatur dalla chiesa, successivamente viene inserito nei libri proibiti perché si rendono conto che non era un semplice esposizione delle due idee ma era chiara la sua posizione.
Galileo e la sua fede
Oggi si legge la figura di galielo come un pensatore laico, dato che non si confa alla visione religiosa; in realtà Galielo era un credente e voleva concigliare la visione biblica a quella sciuentifica. Secondo galileo nella bibbia erano contenute delle verità, ma nonnerano da prendere alla lettera e che la “natura era un libro da leggere con la matematica” e “la Bibbia è un libro che porta in cielo, non ch eva incileo”. La natura va indagata con la ragione che ci ha dato Dio.
Tra le opere di Galileo ci sono le lettere copernicane in cui vuole spiegare come il risultato dei suoi studi. On va contro quello scritto nella Bibbia, ma devono essere distinte come cose destinate a interpretazioni diverse le sacre scritture e il lavoro della scienza.
Galileo è rimasto sempre un uomo di fede, credeva nella bibbia, ma credeva anche ai suoi occhi e alla sua logica. Per Galileo le 2 cose si conciliano perché sono 2 ambiti diversi, ad esempio quando Josue chiede a Dio di fermare il sole non è da interpretare letteralmente, ma indica che in quel giorno la terra era stata illuminata dal sole per più tempo; ciò che è scritto nella bibbia è scritto per essere intesa da persone semplici. Lo scienziato, invece, guarda ai fenomeni nella loro interezza e in modo più rigoroso, quando le informazioni dei testi sacri sono diverse da quelle degli studi scientifici è perché sono ambiti diversi.
Galileo fa un ragionamento sul passo della Bibbia di Josue, ovvero che se il sole si fosse fermato andrebbe a negare il sistema tolemaico.
È una lettera indirizzate a Cristina di Lorena, moglie del granduca di Toscana. Era una donna molto colta e interessata alle scienze; aveva avuto una conversazione con un discepolo di Galileo in cui chiedeva come conciliare la verità di fede con quella scientifica, avendo saputo di questo Galileo decide di inviarle un lettera.
Galileo e la Bibbia
Galileo è d’accordo che la sacra scrittura non possa mentire ogni volta che si capisce cosa ci sia scritto, contiene delle verità di fede e non di scienze; si deve andare oltre l’interpretazione letterale.
Se interpretassimo tuto alla lettera ci sarebbero tantissime contraddizioni ed eresie.
Il Dio della Bibbia ebraica è vendicativo, alle volte, capace di ira, pentimento ed odio; questa sarebbe una contraddizione, quindi non va preso tutto alla lettera.
Queste contraddizioni sono immagini dettate dallo spirito santo; è necessario che ci siano dei saggi che sappiano interpretare le metafore.
Galileo mette in campo un ragionamento logico deduttivo.
Il fatto che il sole si fermi, dopo la richiesta di Josue, è una contraddizione al sistema Tolemaico.
Il primo cielo del sistema tolemaico girando da il senso alle altre stelle; fa in modo che il sole giri da oriente a occidente.
Il sole segue il moto delle stelle di 24 ore intorno alla terra, ma il sole ha anche un movimento proprio di 365 giorni in senso opposto (da occidente a oriente) che permette al sole di fare tutto il giro del cielo ed essere in congiunzione con stelle diverse nei diversi periodi dell’anno. Nella concezione Tolemaica, se si ferma il sole, il giorno dira di meno, dato che non c’era il moto opposto del sole; per rallentare il giorno si dovrebbe accelerare il moto proprio del sole il modo che contrasti il movimento degli altri cerchi.
Josue avrebbe dovuto dire al sole di accelerare, per stare fermo, ma dato che doveva parlare con persone che non avevano conoscenze dei movimenti celesti l’ha dovuto spiegare in un modo che capissero la grandezza del miracolo.
La lettera si conclude con una celebre frase: “lo spirito santo ci insegna come andare in cielo e non come il cielo si muove”
Il Saggiatore e il dialogo
Le opere in cui spiega le sue teorie sono principalmente 2: il saggiatore e il dialogo sopra i 2 massimi sistemi.
Un’altra opere molto famosa è il siderius nuncius, è la prima opere importante che pubblica, in cui espone le sue scoperte sulla macchie solari e sul fatto che la luna non ha una superficie liscia.
Il siderius nuncius è l’opera che ha reso Galileo famoso, non ha fatto molto scompiglio alla Chiesa, dato che esponeva solo quello che aveva osservato.
Il Saggiatore e la matematica
Il saggiatore è da inserire in un contesto in cui c’era un dibattito, dato che nel 1618 erano comparse 3 nuove comete.
Orazio Grassi, un gesuita, ha scritto un saggio la “libra” sulle comete, in cui contesta le teorie di Galileo sulle comete (non aveva ancora pubblicato un saggio ma se sue idee circolavano), Galileo risponde a Grassi con un libro che chiama Saggiatore; il Saggiatore è una bilancia di precisione usata dagli orefici.
Grassi non pubblica la “libbra” a suo nome, ma con lo pseudonimo di Sarsi; Galileo lo prende in giro per tutto il saggiatore facendo finta di non sapere chi sia. La teoria di Grassi è più vicina alla realta (dice che sono corpi celesti), ma non arriva a questa conclusione con degli studi, ma semplicemente ha preso dei passi di Aristotele a conferma di questa teoria. Invece Galileo sperimenta e usa un rigore matematico per arrivare a delle conclusioni (sbagliate) e pensa che siano dei fenomeni di rifrazione ottica che avvenivano nel punto di passaggio tra l’atmosfera terrestre e il cosmo.
Galileo sostiene la necessita di indagare i fenomeni naturali con un metodo scientifico.
Il saggiatore è scritto in modo ironico, si prende gioco del suo avversario e viene messo in discussione il principio di autorità (“ips et dixit”); questa messa in discussione del principio di autorità tornerà nel dialogo sui 2 massimi sistemi.
Nel Saggiatore c’è un brano famosissimo (pag. 87) in cui Galileo dice una definizione che è citata molto e costituisce la base del sistema scientifico moderno. Alla base della conoscenza scientifica c’è la logica della matematica.
Il “siderius nuncius” è l’opera in cui Galielo si afferma come scienziato, è un opera che non lo mette in urto con le gerarchie ecclesiastiche. Già con il saggiatore le cose iniziano a diventare più interessanti e a far alzare qualche sopracciglio alle gerarchie.
Il Saggiatore è scritto con un tono ironico, in cui schermisce Grassi.
Il saggiatore circola e gli da grande fama, anche il papa lo legge con grande interesse; non avverrà la stessa cosa con il dialogo sui 2 massimi sistemi.
Da riga 11:
Galileo si rivolge a Sarsi, fa finta di credere che esista e non che sai solo un alter ego di Grassi.
La Filosofia non nasce dalla fantasia di qualcuno, non ha quindi senso citare chi è venuto prima, si deve sperimentare.
Il libro dell’universo è scritto nel linguaggio della matematica e, se non si comprende questo linguaggio, non si può capire l’universo.
L’universo è un labirinto scritto in caratteri matematici.
Galileo fa fare un salto di qualità all’idea di scienza e alla scienza.
Il dialogo sui due sistemi
Sono il sistema Tolemaico e quello Copernicano, Copernico è vissuto quasi 1 secolo prima di Galileo. Il sistema Tolemaico è più facile da accettare per le persone comuni e, soprattutto, nell’ottica religiosa.
Il sistema copernicano non portava solo un cambiamento scientifico, ma anche psicologico; l’idea che il mondo non sia stato creato per l’uomo, ma l’uomo è periferico al centro del creato abbatte tutte le ideologie fino ad allora esistenti.
Galileo e l'Inquisizione
Galileo, già una quindicina d’anni prima della pubblicazione del dialogo, ha degli scambi epistolari con degli ecclesiastici e chiede cosa ne pensano loro; gli viene consigliato di andarci piano. Galileo decide di scrivere come un dialogo (dura 4 giorni) e non come un trattato dato che non prende una vera presa di posizione.
Le idee di Copernico sono sostenute dallo scienziato Salviati.
Le idee Tolemaiche sono sostenute da Simplicio, un personaggio di fantasia.
Poi c’è Sagredo, un nobile veneziano, che dovrebbe fare da arbitro tra i due.
Il dialogo finisce per essere una conferma del sistema copernicano.
Dato il modo in cui è scritto e il fatto che nell’introduzione Galileo dice che il sistema copernicano è un ipotesi puramente matematica, il libro ottiene l’imprimatur nel 1632.
1 anno dopo, nel 1633, Galileo viene chiamato a rispondere di quello che ha scritto davanti all’inquisizione. Tuttavia, il fatto che fosse scritto in volgare, che abbia la struttura del dialogo e quindi facilmente comprensibile dalla gente comune, fa girare l’opera tantissimo. Queste idee non erano mai circolate così velocemente e in modo così ampio, quindi bisognava fermarle.
Il dialogo e l'abiura
Galileo nel 1633 firma l’abiura di quella che ha scritto e poi verrà recluso, viene rinchiuso in un borgo di Pisa; continuerà a sperimentare e a scrivere, riuscirà a pubblicare un altro libro clandestinamente.
Quella che doveva esser la prova per eccellenza sostenuta da Salviati è, in realtà, falsa; a prova definitiva erano il movimento delle maree, la rotazione della terra è data dalle maree.
Il dialogo e gli aristotelici
È un dialogo lungo in cui vengono presi in giro gli aristotelici che, pur di non smentire Aristotele, arrivano a negare ciò che è visibile attraverso i sensi.
Simplicio dice che ha ripensato ha quello che hanno detto ieri e si è accorto che non tutto coincide con quello detto da Aristotele; allora Sagredo si mette a sogghignare e Simplicio pensa che stia ridendo di lui. Sagredo dice che ride perché si è ricordato qualcosa di divertente; allora Salviati lo esorta a esporla.
Sagredo dice che un medico anatomista aveva assistito ad una discussione su da dove arrivassero i nervi, secondo Aristotele arrivavano dal cuore, mentre i seguaci di Galeno sostengono che vengano dal cervello. Una volta sezionato il corpo e facendo vedere che solo 1 nervo arriva al cuore; allora l’aristotelico sostiene che se non l’avesse detto Aristotele direbbe che vengano dal cervello i nervi.
Simplicio dice che bisogna conoscere bene Aristotele per poterlo capire; si possono trovare le sue idee in punti diversi delle opere. Secondo Simplicio in Aristotele c’è tutto, ma va trovato; a volte si deve prendere una pezzo da una perte e uno da un altra per poter arrivare a conoscere tutto lo scibile.
Per Sagredo se prendiamo una frase da una parte e una dall’altra vuol dire che lo si può fare con qualsiasi testo, anche con Ovidio e Virgilio. Così come il pittore si serve dei colori per riprodurre la realtà, allo stesso modo l’alfabeto ci mette in grado di descrivere tutta la realtà; combinando le lettere dell’alfabeto possiamo esprimere tutte le verità.
A sostegno di quello che dice Sagredo Salviati dice che c’è chi dice che Aristotele avesse predetto il telescopio, se si guarda dal fondo di un pozzo scuro si vedono le stelle.
Per Sagredo interpretare Aristotele in questo modo non porta a niente, visto che si potrebbe far dire ad Aristotele tutto ciò che si vuole.
Simplicio dice che nelle parole degli altri 2 c’è poco rispetto per Aristotele.
Salviati dice che non c’è l’ha con Aristotele, ma con quelli che lo prendono come verbo supremo, dato che se Aristotele fosse stato lì quando avessero sezionato il corpo si sarebbe corretto.
Sagredo conclude dicendo che gli aristotelici hanno fatto di Aristotele un monumento intoccabile di cui ne hanno paura; non dovrebbero aver paura di Aristotele, ma metterne in discussione le idee.
Galileo e il linguaggio scientifico
Galileo fonda il linguaggio scientifico in volgare; a parte la forma del dialogo, ma anche lo stile scelto è uno stile molto lineare e semplice, è una prosa che ricerca principalmente la chiarezza. Il suo apporto al linguaggio scientifico sta anche nell’inventarsi delle parole, non esistevano dei termini scientifici in volgare, ha fatto una scelta specifica non tenendo i termini latini e greci.
Italo Calvino considera la prosa di Galileo la miglior prosa in italiano; Calvino aveva una formazione scientifica e veniva da una famiglia di scienziati. Calvino individua in Galileo una prosa che può essere presa a modello anche da un letterato, una prosa che ha in se non solo la chiarezza espositiva, ma anche il gusto di uno scrittore di fantasia.
Domande da interrogazione
- Chi può essere considerato l'inventore della prosa scientifica italiana e quale caratteristica rende i suoi trattati particolarmente godibili?
- Qual è stata la posizione di Galileo riguardo al sistema eliocentrico e come ha influenzato la sua relazione con la Chiesa?
- Come Galileo ha cercato di conciliare la visione biblica con quella scientifica?
- Quali sono state le principali opere di Galileo e come hanno contribuito alla sua fama?
- In che modo Galileo ha messo in discussione il principio di autorità nella scienza?
Galileo Galilei può essere considerato l'inventore della prosa scientifica italiana. La caratteristica che rende i suoi trattati particolarmente godibili è l'uso di espedienti letterari che li rendono non solo un insieme di ragionamenti scientifici ma anche piacevoli da leggere.
Galileo non è stato il primo a sostenere il sistema eliocentrico, ma è stato il primo a scriverne in volgare, rendendo le sue ricerche accessibili a tutti. Questo lo ha messo in conflitto con molte autorità, soprattutto la Chiesa, che in seguito ha inserito il suo libro nei libri proibiti.
Galileo era un credente e voleva conciliare la visione biblica con quella scientifica. Sosteneva che nella Bibbia fossero contenute verità, ma che non dovessero essere prese alla lettera. Secondo lui, la natura doveva essere indagata con la ragione che Dio ci ha dato, mentre la Bibbia è un libro che porta in cielo.
Le principali opere di Galileo includono "Il Saggiatore", "Il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo" e "Il Sidereus Nuncius". Queste opere hanno contribuito alla sua fama grazie alla loro innovativa prosa scientifica in volgare, alla chiarezza espositiva e all'uso di un metodo scientifico basato sulla sperimentazione e sulla logica matematica.
Nel suo lavoro "Il Saggiatore", Galileo ha messo in discussione il principio di autorità ("ipse dixit") prendendo in giro il suo avversario e sostenendo la necessità di indagare i fenomeni naturali con un metodo scientifico basato sulla sperimentazione e sulla logica matematica, piuttosto che affidarsi ciecamente alle affermazioni degli antichi.